JOSH'S POV
Il treno aveva arrestato la sua corsa alle 04:10 di mattina. Per tutto il viaggio non avevo fatto altro che pensare a lei. Le avrei voluto scrivere costantemente, ma era troppo presto, e non la volevo disturbare.
Ora che indossava l'anello che le avevo regalato la sentivo mia, solamente mia, e nessuno avrebbe potuto separarci. Quando arrivai c'era Connor, ad aspettarmi:
"Ciao fratellino" mi salutò dandomi una pacca sulla schiena, ed io ricambiai con una smorfia.
Avevo sempre questo atteggiamento nei suoi confronti, ma io dovevo tutto a mio fratello.
I miei non stavano mai a casa, ma non gliene faccio una colpa; avevano scelto un tipo di stile di vita, una vita in cui si sta costantemente in viaggio per lavoro,e questo l'accettavo. Ma di conseguenza fu Connor che mi tirò su, con tutti i suoi pregi e difetti. Non era mai stato un ragazzo responsabile, ma con me si sentiva in dovere di esserlo. Da lui presi la "passione" per la box, che poi si tramutò in uno stile di vita, e poi in un mezzo per rimanere in vita. Mi ricordo ancora, a 14 anni, quando entrai a far parte della Cerchia degli Incontri, e impiegai poco tempo a capire i meccanismi del giro di soldi.
Ed ora eccomi qua, un ragazzo che vive facendo a botte, grazie alle persone che puntano denaro su di lui.
In Inghilterra ero accerchiato da puttanelle che mi venivano dietro per stare vicino a un Grande, nel suo genere. Ma parliamoci chiaro, era sempre stato una botta e via, per entrambe le parti.
Ed ora questa ragazza mi scombussolava troppo. Era...diversa. Mi aveva letteralmente cambiato la vita. E io volevo dimostrarglielo in tutti i modi possibili.
L'auto di Connor si spense con un ultimo sprezzante sbuffo di gas nero, ed entrammo in casa, mentre lui borbottava parole delle quali percepii solo «macchina»,«cambiare olio» e «porcaputtana».
Entrambi ci coricammo nelle nostre stanze ma, mentre mio fratello si buttò nel letto, io aprii l'armadio e tirai fuori il cassettone della biancheria intima, dove tenevo i risparmi di una vita. Avevo un sacco di soldi, e mi ero ripromesso di usarli per occasioni importanti; ebbene, ora era arrivato il momento.
Alle 07:30 avrei dovuto mandare un messaggino del buongiorno ad Ali, ma volevo fare questa cosa il più presto possibile.
Sapevo che si sarebbe preoccupata se non le avessi scritto, ma per una volta non mi importava. Ero molto piú in ansia per l'esito di quello che avrei fatto. Era una cosa per noi, per lei, per dimostrarle quanto vale nella mia vita. Si sarebbe spaventata? Forse non le piacevano queste cose... O lo avrebbr reputato un gesto troppo aggressivo?
Stai zitto coglione, fallo e basta!
Hai ragione, coscienza, ora vado. E così feci.
Per le 10:30 avevo fatto tutto, e devo dire che era venuto davvero molto bene. Mi ero recato nello studio di un amico di Connor, uno della Cerchia, e mi ero fatto un tatuaggio. Scritto in una calligrafia corsiva, dai lineamenti dolci, mi ero fatto scrivere sul polso Alice. La pelle intorno era ancora molto arrossata, ma il nome era chiaramente leggibile. Alla fine della scritta, l'ultima lettera si prolungava un po', per terminare in un cuore. Si, ero sicuro che le sarebbe piaciuto.
Ora fremevo per farglielo vedere, e le ore che scandivano l'attesa mi uccisero. Alle 12:40 uscii di casa, presi la moto e mi diressi verso casa di Alice.
Deficiente, vai piano senò rischi di fare un incidente stradale!
Sempre garbata e cortese, la mia coscienza. ma non vedo l'ora di rivedere Lei, il suo sorriso, la sua bocca, le sue mani delicate che mi abbracciavano. Quando la cingevo con avevo sempre paura di spezzarla, fragile com'era, così piccola, così...perfetta.
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Ricomincio da Me
Teen FictionAlice, una ragazza di 16 anni perennemente impegnata a insegiure suo padre fra un trasloco e l'altro, si trasferisce per l'ultima volta in una piccolà città, dove inizia una nuova vita. Il suo amore da favola si chiama Andrea, ed è il ragazzo di cui...