Arrivati a casa, mi accorsi con grande stupore che papà era già arrivato, quindi pensai che oggi avremmo pranzato come una famiglia normale. Entrai un secondo in casa di Libi a salutare e poi mi diressi su per le scale, con Sofia che mi correva dietro; la presi in braccio e lei iniziò a fare le fusa.
Mi piacerebbe essere un gatto: basta un occhiata dolce per ottenere un po' di coccole, del cibo e un posto riservato sotto le coperte dove poter dormire in santa pace...
La porta era socchiusa, quindi entrai e venni sommersa da un odore di risotto alla milanese che mi fece venire l'aquolina in bocca. Mentre percorrevo a grandi passi il salotto per raggiungere la cucina, notai con piacere che gli scatoloni erano stati disfatti; ogni tanto mio padre sapeva come farsi perdonare. Dany era già seduta a tavola a reclamare il suo cibo, così mi unii a lei e iniziammo a parlare del più e del meno. Erano secoli che non facevamo più un pranzo come si deve e sono stata felicissima, non tanto per me, ma per mia sorella, che ancora ha bisogno di un padre presente.
Feci appena in tempo a finire l'ultimo pezzo di mela quandó suonò il campanello: era Libi che mi invitava a scendere da lei per fare i compiti. Allora diedi una pacca sul sedere a Dany e poi mi avvicinai a mio padre sussurrandogli:
"Grazie, dovremmo farlo più spesso".
Poi scesi al piano di sotto. C'era Andrea che stava giocando con la play e appena entrai mise in pausa e ci venne incontro.
Cioè, ci rendiamo conto?!?! Aveva abbandonato la play per dedicarmi delle attenzioni... Mi sono sentita molto importante...
Diventai tesissima ma lui nn ci fece caso, così mi prese i libri che avevo in mano e mi aiutò a portarli in camera di Libi.
"Ali, mamma ha cucinato la torta al cioccolato, ne vuoi un po'?"
"Si grazie, Libi" risposi io mettendo il materiale sulla scrivania di Libi. Nel mentre la mia amica scomparve dietro la porta, Andrea si avvicinò a me e mi disse:
"Scusa per oggi, non volevo spaventarti, è solo che..." e si interruppe,"É solo che sei cambiata e vorrei starti vicino, ma forse sto facendo una cazzata..."
e si spostò, prendendosi la testa fra le mani. I suoi capelli scompigliati erano ancora più attraenti... Io rimasi per un istante allibita dalle sue parole: IL RAGAZZO CHE MI ERA SEMPRE PIACIUTO AVEVA APPENA DETTO CHE GLI INTERESSAVO? *_* Non riuscivo a crederci! Lui intanto aveva iniziato a guardarmi e poi si alzò dicendo:"Al divolo Alice, mi fai fare cose che non riesco a controllare" e mi diede un bacio sulla bocca, delicato, fatto con il cuore, senza lingua ma non mi importava. Questo, il mio primo bacio, fu fantastico! Mi gurdò, e poi se ne andò in camera sua, mentre Libi tornava con la torta al cioccolato. Quel pomeriggio non riuscii a fare i compiti, giuro che non capivo più niente...
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Ricomincio da Me
Teen FictionAlice, una ragazza di 16 anni perennemente impegnata a insegiure suo padre fra un trasloco e l'altro, si trasferisce per l'ultima volta in una piccolà città, dove inizia una nuova vita. Il suo amore da favola si chiama Andrea, ed è il ragazzo di cui...