CAPITOLO 26

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"Buona sera Signore..." dice Josh alla vista di mio padre che sbuca dalla porta.

"Papà!" strillo io abbracciandolo di slancio.

Non avevo notato che si reggeva ad una stampella, e quindi traballò un attimo. Dopo alcune domande sul suo stato, ruppi l'imbarazzo e dissi:

"Papi, lui è Josh, il mio ragazzo."

Papà lo squadrò per un momento con il suo sguardo truce, poi però si allargò in un largo sorriso e pronunciò:

"Bene, ragazzo, entra pure! Anche io vi devo far conoscere una persona."

Una persona?? E chi sarebbe?

Non ne ho la più pallida idea...

Varcai l'uscio della porta ed entrai in salotto, scorsi una figura femminile che sedeva su una sedia, soreggiando forse del thè. Alla nostra vista si alzò: era alta, slanciata, bionda con capelli liscissimi, simili ai miei, occhi scuri e labbra sottili.

"Tu devi essere Alice! Tuo padre mi ha parlato tanto di te" disse la donna con voce delicata, abbracciandomi.

"Alice, lei è Noemi, una delle infermiere che mi ha assistito all'ospedale ed ora..." fece per finire la frase papà.

"Ho capito, ho capito" conclusi il discorso io con sguardo arrabbiato.

Tuo padre ha fatto una piacevole conoscenza durante la sua permanenza in ospedale, vedo...

Già, vedo anche io. Come ha potuto, mio padre?

"Vuoi restare a cena, Josh?" aggiunse lui, per cambiare discorso. Probabilmente avrebbe voluto conoscere il ragazzo della figlia, ma ora ero io che avevo l'urgenza di conoscere qualcuno. Josh rispose:

"Grazie mille, ma devo andare agli allenamenti."

"Mi rincresce, sarà per una prossima volta" disse sinceramente dispiaciuto mio padre.

"Lo accompagno all'uscita" mi proposi.

Davanti alla porta Josh mi rassicurò:

"Ora sai dove abito, se hai bisogno di qualcosa chiamami che ci penso io"

"Ti amo" dissi avvicinandomi a lui.

"Ti amo" mi rispose di rimando, con un bacio veloce e aggiunse "Scappo, o farò tardi. Ci sentiamo questa sera."

Noemi si era proposta di preparare la cena, e prima che iniziasse, parlammo un po'.

Intanto era tornata a casa Dany, che era andata da una sua amichetta e, alla vista della nuova ragazza di papà, reagì molto meglio di me.

La donna ci parlò un po' di lei, della sua famiglia, ci disse che era divorziata e che faceva l'infermiera da una vita. Avrà avuto sulla quarantina.

Da una parte avrei voluto sgozzarla/decapitarla/ucciderla (non mi chiedete il perchè), dato che avevo paura di essere messa in secondo piano, ma dall'altra era bello che Noemi fosse qui, così magari mio padre avrebbe passato un po' più di tempo a casa. Non sembrava avere cattive intenzioni, ma non volevi fidarmi di persone piuttosto ambigue.

Quandò il campanello di casa trillò, sobbalzai sulla sedia, immersa com'ero nei miei pensieri.

"Oh, questo deve essere Johnatan..." disse la flebile voce di Noemi.

Scusatemi, ma chi sarebbe questo tizio?

Lo vorrei sapere anche io, coscienza cara. Da dove viene questo nome?

"Tesoro, mi sono dimenticata di dirti che questa sera verrà a cena anche il figlio di Noemi...". Mio padre.

MA COME CAZZO TI SEI SCORDATO UNA COSA COSÌ IMPORTANTE? DOVE MINCHIA HAI IL CERVELLO? UN PAZZO IN PROGNOSI RISERVATA SAREBBE PIÙ INTELLIGENTE DI TE, SERGIO.

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