Diario di bordo. 💙

Insieme 💘

Raggiungo Lele in stanza. Oggi doveva aprire il concerto di Emma a Treviso e spero abbia spaccato. Ha bisogno di sentire la gente che lo ami. Ha estremamente bisogno di sentirsi apprezzato. Busso alla porta e vedo che mi apre. Gli avevo detto che non sapevo se tornava qui. Busso alla sua porta e resta paralizzato una volta che mi vede. Mi faccio spazio dentro la stanza, e continuo a sentire il suo sguardo sulla mia schiena. Mi siedo sulla poltrona di fronte al letto. Lui siede sul letto e abbassa lo sguardo. Cala il silenzio. Quello pesante. Dove nessuno sa cosa dire. Quello che senti che ti sta per lacerare dentro se non dici nulla. Fisso il lampadario della camera e respiro.
«ti chiedo scusa per come ti ho trattata. - inizia lui. Mi guarda adesso. -  Non dovevo. Non volevo nemmeno farti del male. Non volevo metterti in mezzo dopotutto è colpa del lavoro no? Tu cosa c'entravi!
Allontandoti ho capito che io ho bisogno di te, non posso permettermi di perderti. Elo sei tutto ciò di cui io ho bisogno. Sei tutto ciò che voglio al mio fianco. E non ho mai smesso un secondo di sentire il mio cuore battere per te. Quindi se puoi perdonami!»
Sorrido, aspettavo che si aprisse con me stavolta. Forse gabbo aveva ragione io dovevo guardarlo negli occhi.  Gli prendo le mani e mi avvicino più a lui. Appoggio la mia fronte alla sua.
«voglio che qualunque cosa accada nella tua vita mi renderai partecipe. Voglio che i tuoi problemi diventino anche i miei. Voglio che ti sfoghi. Voglio che se la mattina ti svegli triste o arrabbiato mi guardi e me lo dici. E se hai bisogno di piangere fallo. Voglio affrontare le cose insieme a te, perché insieme si affrontano meglio. Voglio che la notte mi stringi perché non posso stare senza di te. » mi abbraccia e sento che piange. Lo stringo forte, infilando le mani sotto la maglietta, gli accarezzò la schiena.
Ci serviva questo. Ci serviva sentirci vicini e stringerci forte.