Stiamo girando per Roma come due esauriti. Lele si è fatto prestare la macchina da Francesca. Abbiamo appena discusso per una casa. Fissa la strada.
« è inutile che tieni il muso»
«non sto facendo nessun muso»
«dai Lele! Ti conosco da un anno ormai falla finita!»
«ma su cosa? Elo non ho niente»
«ma se ti sei arrabbiato davanti al tipo.»
«colpa tua. Non ti va bene mai nulla. Era così accogliente quella casa!»
«ma che cazzo dici? Accogliente. Ma se ci stava quella camera da letto che faceva paura. Ma le hai viste le mura.»
«sei architetto?»
«no. Lele non lo sono. Ma faceva schifo. »
«guarda che la casa deve piacere anche a me.»
« è quindi? Nessuno ha detto il contrario. A me quella casa non piaceva. »
«a me si»
«a me no»
Dio! Sembriamo dei bambini! Respiro. Mi sfrego le mani. Ho leggermente freddo. Non mi guarda. Parcheggia davanti a un palazzo.
«se non ti piace neanche questa ci vai da sola a vivere»
«si sta pure meglio!» rispondo. Ok. Elodie fermati! Stai dicendo cazzate. Stai esagerando. Respira. Lui non dice nulla. Scende dalla macchina e incontra l'acquirente. È una donna giovane, alta, bionda e occhi marroni. Porta i tacchi. Camicia bianca e gonna a vita alta.
«lei è il signor Esposito?» chiede. Lele annuisce. «lei Elodie. Il suo ragazzo mi ha parlato di te. Vienite dai» sorride. Può avere una trentina di anni. Ci fa salire al secondo piano e ci mostra la casa. Piano cucina, tavolo nero, salotto con divano nero in pelle, mensola per la televisione. Un bagno. Una camera da letto.
«molto spaziosa la camera» confessa Lele. Si guarda intorno. Non dico nulla.
«vi piace?» chiede la signora.
«a me si. Tu?»
«non lo so. Possiamo pensarci!» lui annuisce. «un posto per mettere la chitarra?» chiedo a voce alta. La signora mi guarda.
«nel salotto accanto al mobile per il televisore c'è uno spazio libero. Li potrete mettere tutto ciò che volete.»
«l'affitto?» chiedo
«350 euro al mese»
«mhm» dico. È un buon prezzo. Lele mi guarda.
«senta questo è il mio numero. Le faccio sapere. Tanto so che lei non è convinta. È inutile girarci intorno. »
«Ma Lele!» affermo.
«avete tempo di una settimana»
«d'accordo grazie!» stringe la mano della signora ed esce da quell'appartamento. Lo seguo.
«ti vuoi fermare?» gli dico all'ultimo gradino.
«no» risponde.
«invece si.» mi guarda.
«ogni casa che abbiamo visto non ti è piaciuta. Se non ci volevi venire bastava a dirlo. Sembra quasi che mi stai facendo un favore Elo. »
«ma che stai dicendo?»
«la verità. Abbiamo deciso insieme di voler andare a vivere insieme. Se avevi cambiato idea bastava dirlo. Tu stai da Emma e mi cerco una casa per conto mio. Tanto non te ne va bene una. - entra in macchina e faccio lo stesso pure io - anzi lo hai detto tu no meglio vivere da soli»
L'ho ferito. Ci sta; sta reagendo da persona ferita. C'è rimasto male. Accende la macchina e torniamo a casa di Emma.
Una volta dentro lui sale le scale. Emma mi guarda. Francesca deve essere andata a fare la spesa.
«che è successo?» mi butto sul divano. Non rispondo. «oh Elo! Siete usciti felici e poi tornati incazzati! O meglio Lele lo è. Che succede?»
«sono una stronza Emma» mi guarda senza capire.
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Diario di bordo. 💙
FanficUn piccolo diario di bordo. I loro momenti belli e brutti. Risate. Pensieri. Amore. 💙 Buona lettura a tutte ❤