«Allora?» sono stata zitta per mezz'ora dopo che ho detto di essere stata una stronza. Lele sicuramente è chiuso in camera sul letto. Emma continua a non capire questo atteggiamento.
«gli ho detto che è meglio vivere da soli, perché non troviamo un punto d'incontro per trovare una casa. Le case che piacciono a lui a me no è viceversa. »
«ma perché gli ha detto che è meglio vivere da soli?»
«non lo so Emma. Ho esagerato. Stavo per dirgli di andarci a vivere da solo. Poi mi sono fermata. »
«sei sempre la solita»
«lo so!» si risistema sul divano e cade il silenzio. Mi alzo io dopo cinque minuti e salgo le scale per andare in camera. Spingo la porta e lo trovo sul letto. Sdraiato. Mi avvicino.
«che vuoi?» mi risponde freddo.
«parlare»
«hai già detto tutto. Ti ho già risolto il problema. »
«Lele ascoltami...» mi blocca.
«per cosa? Lo hai detto tu no? Meglio andare a vivere da sola?»
«Ho esagerato non volevo dire quelle parole. Ero nervosa per come mi avevi risposto davanti al tipo, mi sono fatta sfuggire delle cose che non penso.»
«le hai dette però!» annuisco.
«si, le ho dette. Ma non le penso Lele. Io andrei a vivere con te anche domani. Ero arrabbiata. Sembravamo due bambini. Ora sei tu arrabbiato con me più di prima. Ti chiedo scusa per le cose che ti ho detto. Ho esagerato me ne rendo conto.» non mi guarda. Fissa il soffitto. Mi sdraio come lui a pancia in aria, sfioro la sua mano che prendo al volo. Non dice nulla. Cala il silenzio. I nostri respiri.
«Le - non risponde - se vuoi prendiamo l'appartamento di oggi. Non era tutto sto granché che mi aspettavo, ma come inizio non è male»
«non voglio forzarti»
«non mi sto sforzando! Voglio andare via di qua. Voglio viverti di più. Voglio la mia intimità con te. Se voler questo vuol dire prendere quell'appartamento; prendiamolo. » dico. Si gira con il capo stavolta è mi guarda.
«sei sicura?»
«si. L'affitto è buono. Domani chiama la signora è glielo dici. »
«ok» mi fissa e poi mi sorride.
«sei ancora arrabbiato con me?» chiedo con la vocina da bimba che piace tanto a lui. Mi tira per un fianco. Appoggio la testa sul suo petto. Mi lascia un bacio tra i capelli sbiaditi il rosa non c'è quasi più.
«non sono arrabbiato con te. Ero più che altro ferito dalle tue parole.» lo stringo di più.
«scusa» sussurrò. Mi stringe.
STAI LEGGENDO
Diario di bordo. 💙
FanficUn piccolo diario di bordo. I loro momenti belli e brutti. Risate. Pensieri. Amore. 💙 Buona lettura a tutte ❤