<<Cosa ci faccio qui?>>, domandai sbigottita, spostando lo sguardo dal ragazzo ai suoi amici.
<<Dov'è finita tutt'a un tratto la tua perspicacia? Sei un'infermiera, no?>>, mi disse il capo con aria sprezzante.
<<E allora?>>, chiesi, fingendo di non aver capito cosa volessero da me.
<<E allora devi curarlo. È ridotto male>>, e indicò il fagotto tremante che avevo di fronte.
<<Se volevate che guarisse sarebbe dovuto restare in ospedale>>, gli risposi piccata.
<<Questi non sono affari tuoi>>, ringhiò lui. Avevo colto nel segno. Non potevo crederci. Questi esseri arroganti mi avevano prelevata con la forza e bendata per portarmi lì e non si degnavano nemmeno di essere gentili.
Il biondo, forse intuendo il mio disagio, parlò in tono calmo.
<<Senti, te lo chiediamo per favore, aiuta il nostro amico. Te ne saremo riconoscenti e ti daremo tutto ciò che ti occorrerà per curarlo. Ma ti prego, non ci abbandonare, non sapremmo a chi altri rivolgerci>>.
Così andava già molto meglio. Gli altri non dissero niente ma continuarono a fissarmi, come attendendo una riposta da parte mia.
Su una cosa avevano ragione: ero un'infermiera, e c'era una persona bisognosa d'aiuto. Non potevo tirarmi indietro. Tanto valeva mettersi subito all'opera.
<<Ok>>, dissi infine, e mi tolsi la giacca poggiandola su una poltrona insieme alla borsa. Mi rimboccai le maniche del maglione.
Prima però dovevo fare una cosa.
<<Se volete che vi aiuti lo farò, ad una sola condizione. Voglio sapere i vostri nomi>>.
I ragazzi si guardarono l'un l'altro, come quella sera, rimanendo in silenzio.
Così non andava.
<<Sentite, vi ho già dimostrato che di me potete fidarvi. Non ho detto niente a nessuno e voi lo sapete. Solo i nomi, non chiedo altro. Ne avrò bisogno se dovrò passare buona parte del mio tempo qui con voi>>.
Si guardarono di nuovo e poi parvero convincersi.
<<Ok. Beh, io sono Niall>>, disse per primo il biondino, seguito poi a ruota da tutti gli altri.
<<E io sono Louis>>, disse quello con i capelli castani e gli occhi azzurri, facendo un cenno con la mano.
<<Zayn>>, ammise quello con la carnagione olivastra, la folta chioma scura e i profondi occhi marroni.
<<Io sono Liam e lui è... Harry>>, disse infine il capo, indicando prima se stesso e poi il suo amico steso sul divano.
Harry.
Il ragazzo si chiamava Harry. Finalmente aveva un nome.
<<Bene. Dunque ho bisogno di un po' di luce in più per lavorare e iniziare a capirci qualcosa>>.
Niall si precipitò ad accendere un paio di lampade del salone. Harry quasi immediatamente emise un ringhio cupo. Evidentemente la luce lo infastidiva.
"Iniziamo bene".
<<Che farmaci avete in casa? Per la febbre intendo>>. Mentre facevo loro qualche domanda mi guardavo intorno, per tentare di organizzare il da farsi.
<<Nessuno, credo. Non ci erano mai serviti prima d'ora>>, chiarì Zayn.
<<Che sintomi ha avuto da venerdì notte?>>.
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Poachers || H.S.
FanfictionCompleta. #40 in fanfiction al 9/7/18 >. Christine sembra una ragazza come tutte le altre: ha ventitré anni, lavora come infermiera presso l'ospedale della sua cittadina e ha qualche buon amico con cui trascorrere serate tranquille. Il bagaglio che...