CAPITOLO 67 - IL THORPE PARK

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Appena varcato l'ingresso del parco le mie gambe si fecero molli.

L'enorme scritta THORPE PARK posta in alto, tra quattro enormi colonne a sorreggerla, mi dava il benvenuto ma io non fui affatto sicura di volerlo, il suo benvenuto. Mi maledissi mentalmente per aver accettato di trascorrere la giornata lì.

In compenso l'eccitazione dei ragazzi era palpabile, compresa quella di Harry, che sembrava un ragazzino di dodici anni, sempre più felice ad ogni passo che compivamo all'interno del parco.

Mentre mi sventolava sotto il naso la piantina, decidendo insieme agli altri da quale area tematica cominciare, io mi guardavo intorno spaesata. Quando compresi che era suddiviso in otto aeree ci mancò poco che svenni.

Effettivamente il parco era bellissimo e molto curato, ma l'altezza smisurata delle attrazioni e le urla delle persone che le cavalcavano mi facevano girare la testa.

<<Lost City!>>, urlarono quasi in coro i cinque debosciati prima di trascinarmi al loro seguito. I miei piedi sembravano inchiodati al suolo ma Harry iniziò a trainarmi con la forza verso le attrazioni di quell'area che, a detta loro, era la più grande del parco e conteneva le attrazioni più famose.

Il mio sguardo si aggirava furtivo in cerca di persone terrorizzate o in preda a conati di vomito ma non ne trovai. Apparentemente l'unica in quel posto che non si stava godendo la giornata ero io.

Sgranai gli occhi sotto ognuna delle attrazioni e vidi Harry godere delle mie espressioni inorridite ogni volta che sollevavo la testa a decine e decine di metri sopra di me.

Provarono in ogni modo a convincermi a salire con loro su quegli aggeggi infernali ma fallirono miseramente. Io li aspettavo fedelmente giù, mentre le loro urla e i loro volti divertiti mi giungevano a tratti.

Harry mi tenne per mano ogni volta che ne aveva occasione e non mancò di baciarmi dolcemente sulle labbra prima di salire su ogni montagna russa.

Io sentivo gli sguardi ardenti di Liam su di me, ogni volta che Harry si avvicinava, ma tentavo di ignorarli. Giunti sotto SAW – THE RIDE, l'attrazione più famosa e spericolata del parco, Liam non vi salì con i ragazzi.

<<Questa la salto, se non vi dispiace. Mi gira un po' la testa>>, disse loro, mentre si accomodava su una panchina proprio di fronte all'entrata dell'attrazione.

Harry mi guardò all'istante e io feci cenno con il capo per fargli capire che la situazione era sotto controllo.

In realtà non lo era affatto. Per nessuna ragione al mondo volevo rimanere sola con lui, ma più di ogni altra cosa non volevo rovinare la giornata di Harry e degli altri ragazzi.

Trassi un profondo respiro e mi accomodai accanto a Liam, accendendo una sigaretta.

Mi guardai attorno e cercai di concentrare la mia attenzione su ciò che mi circondava. Avrei fissato volentieri per dieci minuti di fila una cicca sul pavimento, se fosse stato necessario. Tutto, pur di non incrociare il suo sguardo.

Ma appena fummo soli Liam parlò e, mio malgrado, mi voltai nella sua direzione, rimanendo basita dalle sue parole.

<<State bene insieme, devo darvene atto. Non avevo mai visto Harry così preso da qualcuna e questo mi ha sorpreso. Ti porgo le mie scuse se ciò che ti ho detto in precedenza ti ha infastidito. Solo ora mi sono reso conto che mi sbagliavo sul suo conto>>.

Non trovando parole per replicare rimasi in silenzio, osservandolo.

Il suo sguardo si era addolcito molto dall'ultima volta che avevamo parlato e mi sembrò di essere tornata ai giorni in cui lui era ancora carino con me.

Poachers || H.S. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora