CAPITOLO 48 - NON POSSO PIÚ VIVERE SENZA TE

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Non avevo bisogno di altre parole. Tutto quello che avevo desiderato di ascoltare fino a quel momento era ancora lì, sospeso tra noi.

Quella frase, apparentemente così corta e insignificante racchiudeva in se quello che sentivo per Harry sin dalla prima volta che avevo posato i miei occhi sul suo corpo straziato. La felicità che provavo quando sapevo di poter andare in Terapia Intensiva anche solo per vederlo e il dolore avvertito nel momento in cui avevo scoperto che lui era scappato, sparito dalla mia vita.

La strana sensazione che avevo avvertito allora e che sentivo ancora prepotente dentro di me era l'idea insopportabile di non poter più vivere senza di lui. Scoprire che Harry nutriva lo stesso tipo di angoscia nei miei confronti fu al contempo una rivelazione inaspettata e una gioia infinita.

Per la prima volta nella mia vita non pensai a nient'altro tranne che a quella piccola frase e ad essa mi arresi, consapevole che mi avrebbe guidata dritta tra le sue braccia.

Spostai lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra che, così piene e rosse divennero un richiamo irresistibile per le mie. Mi avvicinai a lui e gli depositai un leggero bacio a fior di labbra.

Come un pellegrino stanco, che finalmente giunge alla sua tanto agognata meta, dopo chilometri e chilometri di pellegrinaggio, cosi le mie labbra dalle sue si dissetarono trovando la loro metà perfetta.

Harry sembrò incerto se ricambiare il mio bacio o meno, quasi come se non volesse offendermi, ma io volevo di più. Ne avevo bisogno. Sentivo montarmi dentro con forza il desiderio che avevo di lui, di sentirmi sua, in ogni senso umanamente possibile.

Così lo incoraggiai, passandogli la punta della lingua sulle labbra, con dolcezza, e infilando le dita tra i suoi capelli, strattonandoli leggermente. Il verso che emise fu un ringhio cupo e gli occhi gli si accesero di una nuova malizia.

Era quello l'Harry che conoscevo, e che rivolevo con me.

Per tutta risposta lui finalmente ricambiò il mio bacio, schiudendo la bocca e spingendo la sua lingua calda nella mia. Mi spinse sul letto e si adagiò sopra di me con tutto il suo corpo. Incrociò le sue mani alle mie, sopra la mia testa e con il bacino iniziò a muoversi su e giù, facendo aderire alla perfezione i nostri corpi ormai febbricitanti. Anche con tutti quegli strati di stoffa il suo desiderio di me si avvertiva chiaramente.

Liberai le mie mani dalla sua stretta e gliele posizionai di nuovo tra i capelli. Mi allontanai dalla sua bocca solo per raggiungergli il collo e succhiarlo leggermente. Sentii il suo corpo irrigidirsi sopra il mio ma solo per il brivido che gli procurai. Poi mi avvicinai all'orecchio per mordicchiargli il lobo.

<<Toccami>>, gli sussurrai, tra un gemito e l'altro. Non potevo dire di non essere imbarazzata dalla mia stessa audacia ma il desiderio di sentire le sue carezze su di me ebbe la meglio.

Harry si immobilizzò e mi guardò negli occhi come per essere sicuro di aver sentito bene.

<<Toccami, Harry. Ti prego>>, gli confermai.

<<Oh piccola, non c'è bisogno che tu mi preghi>>.

E con un movimento delicato ma deciso adagiò entrambe le mani sui miei seni, stringendoli appena, mentre continuava a baciarmi. Fu incredibile scoprire come le sue mani seppur grandi si adattassero perfettamente alle mie forme, come una coppa allo champagne.

Iniziò a pizzicarmi i capezzoli che in risposta si inturgidirono ancora di più. Poi mi sollevò la maglia del pigiama e rimase a guardarmi per svariati secondi, gli occhi quasi neri per quanto le sue pupille fossero dilatate. Non indossavo il reggiseno, quando ero in casa.

Poachers || H.S. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora