CAPITOLO 53 - LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA

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La corsa divenne presto una camminata e la rabbia lacrime. Mi faceva schifo. Quello a cui avevo appena assistito mi faceva letteralmente schifo. Harry mi faceva schifo.

Come avevo potuto innamorarmi di un essere simile? Uno sporcaccione villano che andava a letto con donne del genere e poi le scaricava senza neanche una spiegazione. Come poteva essere attratto da me che ero l'opposto esatto di una come lei? Io non avrei indossato una minigonna simile neanche al mare, figuriamoci in pieno centro città, ammesso e non concesso che me lo fossi potuto permettere.

La mia corsa si arrestò di fronte ad un parco. Trafficai con la borsa per cercare le sigarette quando una mano mi strattonò una spalla.

Mi voltai di scatto e inveii contro Harry che cercava di riprendere fiato poggiando entrambe le mani sulle ginocchia e respirando affannosamente.

<<Corri veloce, eh!>>.

<<Vattene, Harry... o forse dovrei dire Harold?>>, gli dissi riprendendo a camminare per allontanarmi da lui.

Harry mi raggiunse con due lunghe falcate e mi afferrò per la vita.

Io me lo scrollai di dosso e mi rivolsi a lui furiosa. <<Toglimi quelle tue sporche mani di dosso>>.

<<Oi, oi, frena. Ma che ti prende?>>.

<<Mi prendi in giro? Torna da Barbienottidipassione e lasciami in pace>>.

La faccia da schiaffi di Harry si trasformò nella maschera dell'ilarità, facendomi innervosire ancora di più, se mai fosse stato possibile. Mi voltai e ricominciai a camminare per non picchiarlo.

<< Barbienottidipassione? O andiamo piccola... è stato tanto tempo fa... dove vai... torna qui!>>.

Mi voltai di scatto puntandogli un dito addosso. Sulle sue labbra ancora quel fastidioso sorrisetto.

<<Non ti azzardare a chiamarmi piccola, mi sono spiegata?>>.

Harry si precipitò su di me e mi abbracciò strettissima. Io tentai di divincolarmi con tutte le forze ma mi fu impossibile allontanarmi da lui.

<<La mia piccola Christine è gelosa? Dio, non avrei mai creduto che questa cosa potesse piacermi così tanto!>>. Si staccò leggermente da me per circondare il mio viso con le sue grandi mani.

Io ne approfittai per allontanarmi di nuovo. <<Non sono gelosa, sono solo schifata>>, gli risposi dandogli le spalle.

<<Schifata per cosa?>>.

<<Stai scherzando? Ti sembra un modo dignitoso di vivere quello? Entrare e uscire dal letto di donne di cui poi non ricordi neanche il nome. Mi fa vomitare>>, gli urlai con le mani strette in due pugni. Gelosa io, figuriamoci.

<<Non ti ho mai nascosto ciò che ero prima di incontrarti. Sono stato con molte donne e della maggior parte è vero che non ricordo il nome, ma tu lo sapevi. Te ne avevo parlato proprio per evitare di incappare in cose come questa>>. La sua voce era bassa e roca più del solito. La sua aria divertita era sparita.

<<È vero ma trovarsi faccia a faccia con una di loro e per giunta così sfacciata è molto diverso. Io... non so se posso accettarlo>>. Faceva male, cavolo. Molto male.

<<Cosa? Ma sei impazzita? E tu rovineresti una storia meravigliosa come la nostra solo per il mio passato? È assurdo Chrys, io non ho fatto niente di male>>.

Mi veniva da piangere. Stavo rovinando tutto, è vero, ma non potevo farci niente. Più ripensavo alla bionda, più la mia rabbia saliva alle stelle. Non potevo tollerarlo.

Harry si avvicinò di nuovo e mi cinse con le braccia. Mi trascinò su una panchina e mi adagiò sulle sue gambe. Poi mi asciugò le lacrime con i pollici e sfiorò il mio labbro inferiore che tremolava.

<<Ascoltami bene. Quello che io provo per te non l'ho mai provato per nessuna. Mi ha spaventato all'inizio perché era tutto nuovo per me ma sono riuscito a superarlo. Mi sono reso conto che non dovevo combattere contro quei sentimenti ma accoglierli, perché loro stavano cambiando la mia vita. Tu stavi cambiando la mia vita>>.

<<Ma...>>, provai a replicare.

<<Fammi finire, poi prenderai una decisone. Da quando ti conosco non sono stato con nessun'altra. La sola idea mi dava la nausea e questa cosa per me è del tutto nuova perché ho passato la vita a saltare da un letto a un altro, come dici tu. Non posso cancellare il mio passato. Credimi, se potessi lo farei, ma non posso. Per stare con me dovrai accettarlo. Non dico che sia semplice, io al posto tuo non so se ce la farei, immaginandoti tra le braccia di altri uomini. Ma se provi qualcosa per me devi darmi la possibilità... devi darci la possibilità di stare insieme>>.

Aveva smesso di parlare e ora mi stava fissando con un'intensità che mi scavava l'anima. Le parole che aveva detto, quelle parole, erano la cosa più bella che avessi mai sentito.

Lui provava dei sentimenti per me. Era la prima volta che me lo diceva e io rimasi lì, tra le sue braccia, cercando di elaborare e metabolizzare l'accaduto.

<<Forse non avrei dovuto portarti in quel ristorante, in pieno centro. Ma non mi aspettavo di certo un incontro così sgradevole>>.

<<Ci eri stato con lei?>>. Il tono della mia voce mi sorprese. Era poco più che un sussurro e non ero più neanche tanto sicura di voler conoscere la risposta a quella domanda che, ahimè arrivò comunque.

<<Probabilmente si. Forse anche con qualcun'altra, ma sinceramente non ricordo>>. Harry aveva abbassato la testa. Forse questo era troppo persino per lui.

Vederlo così vulnerabile sciolse il mio cuore già fin troppo friabile e stavolta fui io a circondare il suo viso con le mani. La mia decisione era presa.

<<Facciamo così. Io proverò a superare questa cosa. Non ti assicuro che ci riuscirò, ma ce la metterò tutta. Tu però devi promettermi che non mi porterai mai più in un posto dove hai portato un'altra donna. Siamo intesi?>>.

Harry alle mie parole sollevò immediatamente la testa e mi sussurrò: <<Te lo prometto, piccola mia>>, prima di baciarmi con passione.

Mentre le nostre lingue si rincorrevano desiderose l'una dell'altra, immaginai le decine e decine di volte in cui quella stessa bocca aveva fatto e detto cose che forse non potevo neanche immaginare. Ma scacciai quel pensiero una volta per tutte. Harry era mio e non me lo sarei fatto scappare tanto facilmente.

Quando ci staccammo una luce maliziosa aveva acceso i suoi occhi. Mi prese una mano e la poggiò sulla sua erezione che premeva ingombrante contro il tessuto dei jeans attillati.

<<Lo vedi che effetto mi fai, anche solo con un bacio? Te lo ripeto, non ho mai desiderato una donna in vita mia come desidero te e... la tua gelosia oggi mi ha fatto eccitare da impazzire... giuro, non so come io riesca a stare ancora qui, seduto con te in braccio senza scoparti>>.

Non so se furono quelle frasi, pronunciate con quella voce profonda e gutturale o l'intensità del suo sguardo, che mi scrutava malizioso come se volesse esso stesso spogliarmi, o ancora la mia mano poggiata sempre sulla sua erezione, ma quello che desiderai in quel momento era proprio ciò che lui aveva appena detto.

Poachers || H.S. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora