CAPITOLO 69 - FANTASIE

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<<Rennes è una città francese del nord-ovest, di 211000 abitanti, capoluogo della Bretagna e prefettura del dipartimento dell'Ille-et-Vilaine. Sede universitaria importante è anche sede di Corte d'Appello ed è stata a lungo capitale del Ducato di Bretagna>>, lessi ad alta voce, prima di essere interrotta.

<<Devi imparare wikipedia a memoria? Non puoi semplicemente rilassarti e goderti il viaggio?>> .

<<Innanzi tutto l'aereo non è ancora decollato e quindi il viaggio non è cominciato e poi scusa, mi stai trascinando in Francia, in una città che non conosco. Permetti che io mi informi su dove stiamo andando?>>.

Harry mi strappo il cellulare di mano e lo spense, prima di restituirmelo, sotto i miei occhi che lo fissavano increduli. <<Il viaggio, signorina, comincia nel momento in cui si fanno le valige. Hai presente quell'eccitazione che si prova nello scegliere vestiti e accessori e riporli accuratamente nel trolley, trovando loro la giusta sistemazione? Ecco, quello è il momento che preferisco. E poi c'è il taxi che ti conduce all'aeroporto, o Liam nel nostro caso, e che ti scarica davanti alle partenze internazionali, il check-in, le lunghe code, l'attesa. Tutto questo è il viaggio, Christine. E Non importa quale sia la tua meta>>.

Rimasi incantata ad ascoltarlo, osservando i suoi occhi che luccicavano per l'eccitazione e la frenesia dell'imminente partenza. Harry sapeva sprigionare un ardore e una passione unici. Tutto ciò che faceva, ogni gesto che compiva, era carico della sua voglia di vivere e di lasciare una traccia indelebile dietro di se su questo mondo. Harry era istintivo, spontaneo; a differenza mia, che programmavo e calcolavo ogni cosa con cura e meticolosità, lui si lasciava trasportare dal flusso degli eventi, cavalcandoli tuttavia con disinvoltura e godendo a pieno, per questo, del gusto dell'imprevedibilità.

Sebbene io invidiassi quel suo spirito indipendente da convenzioni e schemi, rimanevo pur sempre me stessa e, come tale, volevo capire il motivo di quella partenza improvvisa e assolutamente fuori programma. In più non mi erano sfuggiti la ventiquattrore e il notebook che Harry aveva deciso di portare con se.

<<Non mi hai ancora detto perché stiamo andando proprio a Rennes>>, gli chiesi, sperando che quella volta sarei riuscita ad ottenere una risposta più esaustiva.

<<Te l'ho detto, Rennes è una città bellissima. Ti piacerà>>.

<<Si, ma non è una tipica località di vacanza per i giovani>>.

<<Scherzi? È una città molto giovane, più della metà della popolazione è composta da studenti universitari e non ci si annoia mai. E in più è ricca di cultura e di arte>>.

<<Sarà, ma non ho mai conosciuto nessuno che sia andato a Rennes in vacanza. Sul serio Harry, lo so che c'è dell'altro. Perché sennò avresti portato con te la valigetta e il portatile?>>.

Harry mi osservò a lungo prima di rispondere, come se stesse decidendo se essere del tutto sincero o meno. Alla fine opto per la prima soluzione.

<<Ok, è vero c'è dell'altro. Dovrò incontrare delle persone e lavorare un po' con il portatile, ma ti prometto che lo farò il meno possibile. E comunque non è l'unico motivo per cui siamo qui. Quando ho saputo che sarei dovuto partire e alla svelta, ero angosciato all'idea di lasciarti di nuovo e di non vederti per quasi una settimana. Ma poi tu mi hai detto delle ferie e le date coincidevano. Giuro, ho iniziato a credere nei miracoli!>>.

"Quando si dice: le coincidenze!".

Potevo ritenermi soddisfatta. Finalmente avevo capito la reale motivazione dietro quel viaggio improvviso e a me, tutto sommato, andava bene così.

Poachers || H.S. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora