Guardo il mio riflesso nello specchio; i capelli lievemente ondulati ricadono sulle spalle.
Mi volto, il vestito azzurro che indosso si apre con uno scollo a V sulla schiena.
' Mamma sarà felice nel vedere che i suoi consigli in fatto di moda sono stati messi in pratica, è già qualcosa...' penso mentre prendo il rossetto da sopra la toeletta.
***
L'auto si addentra nel quartiere che era scritto sul biglietto di invito.Qui si percepisce un'aria diversa,come se la guerra non stesse toccando questa parte della città.
Improvvisamente si ferma davanti ad un palazzo,scendo e mi dirigo verso l'entrata.
Mentre entro,due uomini mi rivolgono un cenno con il capo;mi sento incredibilmente fuori posto,attorno a me vedo soltanto ufficiali e gente importante, vedo nemici, nemici ovunque.
La stanza del ricevimento è molto elegante,ma d'altronde come potrebbe non esserlo,di sicuro mia madre avrà impiegato settimane se non mesi per decidere la migliore.
Lampadari di cristallo a forma di candelabro pendono dal soffitto,l'orchestra posta su di un palchetto affianco al buffet suona un ritornello di Wagner o così mi pare,non sono un'esperta di musica,quel poco che so lo conosco soltanto grazie a mio nonno,lui adora la musica e ricordo che quando ero piccola e andavo a trovarlo,lui mi suonava sempre qualcosa.
La mia attenzione viene richiamata dalla figura di mio padre che si avvicina nella mia direzione.
Il suo comportamento severo e allo stesso tempo composto sembra dare spazio a una persona vivace e in vena di festa.
"Mia cara" mi si avvicina e mi abbraccia. É bravo a mentire in pubblico,ma io non ho intenzione di mostrarmi disponibile nei suoi confronti.
"Come stai? Sono davvero felice che tu stasera sia qui,non sai quanto ci speravo." Il suo sguardo cerca di scavare dentro di me,come se volesse arrivare a conoscere quello che sto pensando.
"Sto molto bene,grazie" il sorriso che gli rivolgo è falso;non sono qui per lui,sono venuta esclusivamente per la nonna.
" Se non ti dispiace,vado a salutare la nonna" lo oltrepasso andando verso un tavolo appartato nella stanza.
La gente nel frattempo balla e si diverte,le risate riempiono l'atmosfera; ovviamente quando mia mamma mi ha detto che ci sarebbero state soltanto degli amici e qualche familiare non intendeva di certo quello che credevo io,perché sembra che l'intera borghesia di Berlino sia qui stasera.
Poso una mano sulle spalle della nonna intenta a parlare con delle signore.
"nonna" lei si volta e immediatamente il suo sguardo perso si illumina. Mi bacia forte e poi mi abbraccia.
Sarebbe ipocrita da parte mia dire che non mi è mancata, lei manca costantemente,anche quando è accanto.
"Oh tesoro!! Che bella sorpresa,non me l'aspettavo!" Mi sorride e nel frattempo mi guarda dalla testa ai piedi.
"In realtà neanche io pensavo di venire" abbasso lo sguardo per qualche secondo e quando lo rialzo il suo viso si è incupito,per un momento credo che non stia più dalla mia parte.
Quando me ne sono andata,nella mia famiglia non c'era nessuno che la pensasse come me,eccetto mia nonna.
Anche dopo che avevo raccontato tutti gli orrori che avevo visto per quei sei mesi lontana da casa.
Mi ha sempre sostenuto in qualsiasi cosa,anche in questa,credeva alle mie parole e alle cose che le raccontavo di aver visto con i miei stessi occhi.
Lei non può abbandonare tutto e tutti e scappare,come ho fatto io,perciò deve affrontare tutti i giorni la dura realtà in cui è costretta a restare.
"Ehi,non pensarci,almeno per stasera,fallo per me" la sua mano calda mi accarezza il viso.
Non riesco a non pensarci,qualsiasi cosa io faccia è legata a ciò che ho vissuto,ma niente mi impedisce di mentirle per vederla serena.
"Non ti preoccupare,starò bene"le rivolgo un sorriso e poi vado a sedermi accanto a lei.
La serata procede lenta e noiosa,non c'è nulla di diverso dalle altre feste di compleanno organizzate da mia madre.
L'alcol e la musica riescono a colmare i pensieri di tutti i presenti.
La gente sembra così spensierata,tutto il contrario di ciò che sembro io.
L'unica cosa che continua a ronzarmi in testa è 'cosa succederà quando tutto questo potere finirà??',mi vergogno ad essere venuta,so che ho ceduto soltanto perché mia madre ha nominato mia nonna,non l'avrei mai fatto se non l'avesse tirata in mezzo;una delle sue tecniche per ottenere sempre ciò che vuole.
Mio padre continua ad accogliere gli invitati che non cessano di arrivare e nel frattempo si intrattiene parlando con alcuni ufficiali.
Mia madre non l'ho ancora vista,probabilmente sarà da qualche parte a chiacchierare di vestiti,nuove fragranze e perle. Questi sono i suoi argomenti preferiti.
"Mamma ti senti bene?" Dice mio padre sedendosi su una poltrona.
"Si sì,sto bene grazie" la nonna torna a parlarmi di quello che è successo qualche giorno fa a una famiglia che abitava difronte al suo palazzo,quando una voce mi fa perdere il filo del discorso e mi fa voltare.
"Herr Hoffmann,volevo informarla che è appena arrivato il generale"
I suoi occhi che fino a qualche secondo fa erano posati su mio padre si posano lentamente su di me,e ad un tratto capisco chi ho davanti.
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Eisblume •1 | COMPLETATA |
Historical Fiction1942. Una storia di guerra,amore e resistenza. Ilse ha ventidue anni ed è un'infermiera dell'esercito tedesco. É cresciuta in una famiglia della borghesia berlinese,dove il comportamento e l'educazione sono sempre venuti prima dell'affetto. Un gior...