CAPITOLO 46 pt.2

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"Cosa ci fa qui questa gente?" Dico avvicinandomi all'orecchio di Ziegler.
"Questa gente,come la chiamate voi,é una parte fondamentale di quello che siamo noi oggi. Ed è stato vostro padre a volerli." Risponde di rimando con il suo solito tono freddo e distaccato.
"Ma mia nonna non avrebbe mai tollerato una cosa come questa." Dico guardando una ventina di giovani in divisa.
"L'avete detto,' vostra nonna' . Infatti è stato vostro padre,mi sembrava chiaro."
Con uno scatto mi volto verso di lui,non ci penso due volte: la mia mano tocca la sua guancia con una velocità impressionante.
"Mi fate schifo." Sputo rabbiosa e con passo svelto mi allontano dalla sala da pranzo della nonna,diventata improvvisamente troppo piccola.

La funzione non è come l'avrebbe voluta la nonna. Tralasciando il fatto dei giovani in divisa e dei numerosi ufficiali,la gente che è qui,trasmette l'impressione di esserci soltanto per una questione di rispetto nei confronti di mio padre; la maggior parte di loro nemmeno la conoscevano. Il corteo funebre prosegue in modo silenzioso,fino a quando non arriviamo al piccolo cimitero vicino la piccola chiesetta infondo al quartiere dove abitava la nonna. In questo momento non riesco a pensare lucidamente, é come se tutto stesse continuando,ma nella mia testa in realtà succede il contrario.
"Ora devi stare vicina a me." Mi bisbiglia mio padre,poco prima di entrare nel cimitero. Vorrei rispondergli che non sono tenuta a farlo,visto che a lui interessa soltanto per la "bella figura" che vuole fare con i presenti,ma poi ripenso alla nonna,questo é il suo giorno. So che una risposta del genere scatenerebbe l'ira di mio padre e allora non ci sarebbe più quel rispetto che si dovrebbe mostrare in giornate come questa,la nonna non lo merita.
La bara viene disposta orizzontalmente davanti a noi; la mamma sta in piedi alla destra di mio padre e io alla sua sinistra. Sono contenta che sia venuta,per dirla tutta non ci speravo nemmeno,sapevo avrebbe rifiutato per via della presenza di mio padre,ma forse i troppi momenti che ha condiviso con la nonna l'hanno spinta a fare la scelta giusta.
Il prete attende che tutti ci raggiungano e poi inizia la funzione. Il sole brilla,i suoi raggi penetrano tra le foglie degli alberi che ci circondano,si riesce quasi a percepirli,si respira un'aria diversa,fa paura,ma riesce a regalare una sensazione di pace,anche in una giornata come questa.

Berlino,ore 21.45
Papà ha organizzato una cena con degli ufficiali e con tutto il loro seguito appresso,per ringraziarli della loro presenza in una giornata così dolorosa per la nostra famiglia. Ovviamente per lui ogni situazione é buona per parlare della sua Germania e del suo tanto amato Führer,infatti non sta facendo altro che parlarne da quando non è cominciata la cena. La mamma é andata via subito dopo la fine della funzione al cimitero,avrei voluto mostrarmi più rigida nei suoi confronti,ma le troppe emozioni del momento mi hanno travolto e così mi sono lasciata andare e l'ho abbracciata poco prima di salutarla. Anche lei non se lo aspettava,l'ho percepito dal suo indugiare nel ricambiare. Però mi è servito,perché per un attimo é stato come se tutto si fosse annullato,tutte le faide passate,c'eravamo solo noi due,illuminate da un sole terribilmente prepotente per il cielo di Berlino.
Avrei voluto che ci fosse stato anche Leonard,ma quando ho provato ad avvisarlo,la linea si è interrotta. Non potevo andare a casa sua,mia nonna aveva la priorità su tutto.
"Ilse,perché non racconti a questi signori della tua esperienza nel programma in Polonia? Sono sicuro che sono  molto curiosi di sapere come ti sei trovata."
Mi ricompongo non appena se ne esce con questa sua trovata,mi schiarisco la voce. Quando alzo lo sguardo vedo Ziegler,seduto di fronte a me,fissarmi con uno sguardo impassibile,so che ha letto qualcosa su di me,e questo mi spaventa. Sono sicura che questa era l'occasione che aspettava da quando è venuto a conoscenza di una parte del mio passato scritto in quei maledetti fascicoli.
"I-io..." non so cosa dire,non posso dire ciò che penso,ma non voglio dire nemmeno qualcosa che vada contro ciò in cui credo.
Il cuore mi batte all' impazzata,sembra voglia uscire dal mio petto.
" S-scusate." Dico poco prima di alzarmi da tavola e vedere Frederich fissarmi seria.
Quella lettera,non può leggerla,sarebbe la fine.
Esco dalla sala da pranzo,quasi correndo. Una volta fuori,Poggio il capo contro la parete,facendo dei lunghi respiri.
Non ho neanche il tempo di riprendermi che subito la porta della sala si apre,rivelando la figura di Ziegler,come il suo solito gli é difficile farsi i fatti suoi.
"Voglio restare sola,se sono venuta qui é proprio perché sono stanca di vedermi soffocata dalla vostra presenza." Ammetto tra un respiro e l'altro.
"Sentitemi bene" dice spingendomi contro il muro. "Ho cercato di essere buono per voi,ho fatto di tutto per mostrarmi disponibile a venirvi in aiuto,ma voi tutto quello che avete fatto fino ad ora è stato sputare su di me. Voi non mi apprezzate,calmate la tempesta dei miei sentimenti quando vi pare lasciando frasi in sospeso,strappandomi qualche bacio,ma non è questo che voglio. Mi dispiace,ma tra di noi non può funzionare,non è così che dovrebbero funzionare le cose."
Ma che cosa gli è preso? Cosa centra ora tutto questo?
"Ma dico,ma vi sentite? Mi pare di avvervi già ringraziato per quello che avete fatto per me. Prima per il lebensborn e poi per il Raid. Più di così non posso fare e poi,lasciatevi dire che siete un animale Friederich Ziegler,si perché credete abbia dimenticato quello che è successo in strada l'altro giorno? No,non l'ho fatto e mai lo farò,proprio perché non voglio che mi stiate vicino. É poi,vi sembra questo il momento di venirmi a rinfacciare le cose?Quello che è successo in passato dovete eliminarlo,dovete dimenticarmi,io non sono mai stata vostra e mai lo sarò. Non siamo fatti per stare assieme e non saranno un paio di baci a farci cambiare idea. Mi dispiace di avervi ferito,ma non credete di essere  l'unico ad uscirne distrutto da quello che è stato."
Ci fissiamo per alcuni istanti,dopo aver vomitato i pensieri repressi di qualche ora.
"Potete tenervi i vostri segreti,non ho più bisogno di voi." Estrae la lettera dalla tasca interna della sua giacca.
La prendo,fissando le nostre mani,che non si toccano,rimangono distanti.

Qualcosa stasera si è spezzato.

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Buonasera! Eheh,non ve lo aspettavate,vero?
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Tra un po' di capitoli pensavo di fare una live,ditemi se vi piacerebbe.
Vi auguro una buona serata,Lidia.
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Eisblume •1 | COMPLETATA |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora