Vi consiglio di leggere il Pov di Ziegler ascoltando questa canzone.
Ilse
Guardo la bambina che mi sta accanto,sta dormendo e respira piano.
Con un dito le sfioro il piccolo nasino,chissà come dev'essere vedere il mondo che ci circonda,con gli occhi dei bambini. Mi alzo piano dal letto,evitando di svegliarla.Indosso la camicia da notte e mi siedo alla toeletta.
Sciolgo i capelli e inizio a spazzolarli lentamente,dalla strada provengono dei rumori abbastanza insoliti,vista l'ora.
Mi avvicino alla finestra e senza farmi notare,sposto la tendina bianca.
Ancora quei camion,per quanto andrà ancora avanti?
La porta viene aperta,mi volto di scatto,lasciando andare la tenda dalle mani.
"Che cosa stavi facendo Ilse?"- dice la nonna mentre si avvicina e alterna lo sguardo tra me e la finestra.
La vedo sospirare,poi va verso la piccola,che dorme beatamente,nel frattempo torno a guardare i camion e le persone che in fretta vi vengono fatte salire.
"Non dovresti guardare fuori,lo sai meglio di me quello che succede. Dammi ascolto,continuare a guardare e stare nel silenzio peggiorerà soltanto le cose."
Sembra rassegnata al fatto che non possiamo fare nulla,ma non è così,sono certa che quando diremo la verità,qualcuno ci darà retta.
"Infatti è quello che non ho intenzione di fare."- mi volto verso di lei e la vedo sgranare gli occhi.
" Ilse,non dire sciocchezze,per favore."
"Nonna, sai che nessuno potrà fermarmi e se decideranno di processarmi,che ben venga,io non passerò un giorno in più vivendo con questa consapevolezza."
Sono sicura di quello che sto dicendo,preferirei morire piuttosto che restare ancora immobile davanti a questo abominio.
"Devi pensare anche alla bambina,non solo a te. Hai fatto una promessa,che cosa le succederebbe se la scoprissero? Non puoi mettere in gioco anche la sua vita..."
"Tanto lui sa già,che cosa potrebbe andare peggio di così?"
Torno a sedermi sul letto,accanto a lei.
"Lui sa,ma entrambe lo conosciamo e sappiamo che non parlerà,perché fondamentalmente è un codardo."
Sentirla parlare così di mio padre mi provoca uno strano senso di liberazione,come se adesso non fossi sola a pensare quelle cose.
"Ti ho mai raccontato di quella volta di quando era piccolo e mi fece cucire un costume da soldato?"
Rido,pensando ad un piccolo Albert con un animo ancora innocente.
"No,racconta."
Stringe una mia mano nella sua e comincia a raccontare.
Non pensavo che mio padre fosse così esigente da bambino; capisco adesso,ma non da piccolo.
"E quindi ti ha detto che voleva anche i bottoni uguali identici a quelli originali?"- non riesco più a contenermi dal ridere.
"Si,ovviamente non fu un gran problema all'epoca,visto che tuo nonno addestrava ancora nell'esercito,ma fu la richiesta che mi sbalordì,insomma ad otto anni hai altre richieste..."
"Effettivamente..."- mi porto una mano sugli occhi.
"Quello che voglio farti capire, è che lui non si è mai sentito qualcuno senza un'uniforme addosso,anche da bambino,questo perché non ha carattere,la sua sfrontatezza si basa soltanto sullo sfruttamento delle difficoltà altrui-guarda la bambina- ciò non significa che devi sottovalutarlo,ti prego Ilse,ti ha già dimostrato di che cosa è capace ed io sono certa che potrebbe arrivare anche a fare di peggio."
"Starò attenta,te lo prometto,ora dovrei usare il telefono,c'è qualcuno di sotto?"-dico alzandomi e aprendo la porta.
Lei fa cenno di no,cosi mi affretto a scendere le scale.
"Ospedale militare di Charlottenburg,con chi parlo?"
"Hanna,sono io."- tengo la cornetta del telefono con due mani e mi appoggio alla parete.
"Ilse,ma che fine hai fatto? Ero così in pensiero per te."
"Non ti preoccupare,ora sto bene,sono a casa di mia nonna."
"Cosa significa 'ora'?"- è evidente che lei non sa nulla.
"Preferirei parlarti di persona,quando potremmo vederci?"
"Eh,stasera finisco tardi e non credo; magari domani,che ne dici?"
"Domani è perfetto,vengo in ospedale. Ah,per favore non dire nulla per il momento al dottor Franz."
"Tranquilla,a domani."
Chiudo la telefonata e torno in camera.
***
Ziegler
"Ora vi dividete,ma tra due ore vi voglio tutti qui,intesi?"-dico,guardando l'orologio che tengo al polso.
"si,maggiore Ziegler."
I ragazzi mi guardano,oserei dire quasi orgogliosi di quello che stanno per fare. In fondo è per la nostra patria e se vogliamo che un giorno diventi grande e potente,dobbiamo cominciare ad educare anche i più piccoli.
Li vedo allontanarsi,alcuni corrono,altri camminano normalmente. Non tutti amano raccogliere donazioni per il soccorso,ma questo rientra nei loro compiti e per tanto sono tenuti a svolgerlo.
Decido di fare una camminata nei paraggi,per fortuna Hoffmann non viene mai,altrimenti non potrei muovermi nemmeno di un metro.
Gli stendardi del Reich pendono dalle finestre al piano superiore del municipio,il colore rosso risalta contro la struttura in marmo dell'edificio.
Vado oltre,la mia attenzione viene richiamata dalla lunga fila di gente all'esterno di una panetteria.
Di questi tempi,le tessere annonarie sono l'unica fonte che riesce a sfamare le bocche dei più poveri.
Seppur la guerra stia procedendo bene per il nostro paese e ancora per le persone più agiate di Berlino la fame sembra essere molto lontana,coloro che hanno sempre sofferto sono stati i primi ad essere stati colpiti.
Il cielo è tinto di sfumature rosse ed arancioni,segno che il sole sta tramontando. I motori delle auto sono l'unico suono che si riesce a percepire.
Attraverso un ponte e poi continuo dritto,quando il rintocco di un orologio mi fa alzare lo sguardo,vedo le lancette in alto segnare le 19:00.
Continuo a camminare ancora per un po',fino a che non arrivo ad un lago. Ci sono delle mamme con dei bambini piccoli,che giocano.
Mi siedo su una panchina e tolgo il cappello. La vista è spettacolare,il riflesso degli edifici sull'acqua crea un bellissimo contrasto,come se si trattasse di un mondo completamente diverso,ma non lo è.
Improvvisamente mi ritorna alla mente la sera di natale,quando con Ilse ero venuto qui.
Non pensavo avrebbe accettato di pattinare e infatti inizialmente si era rifiutata categoricamente,ma non so che cosa sia successo,le sue barriere sono crollate e si è lasciata andare.
E poi stava per succedere,ma il suo orgoglio e la sua razionalità,l'hanno impedito.
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Che cosa avrà in mente ora Ilse?
E Ziegler continuerà a starle accanto o si allontanerà pian piano?
Ditemi anche se per caso avete ascoltato la playlist e che cosa ne pensate 😘
xoxo,Lidia.
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Eisblume •1 | COMPLETATA |
Historical Fiction1942. Una storia di guerra,amore e resistenza. Ilse ha ventidue anni ed è un'infermiera dell'esercito tedesco. É cresciuta in una famiglia della borghesia berlinese,dove il comportamento e l'educazione sono sempre venuti prima dell'affetto. Un gior...