CAPITOLO 30

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(Scorrendo verso destra trovate la canzone da ascoltare con questo capitolo 😘)

Ziegler

"Come deve essere spostata? Che cosa significa?"

É mattina,l'ospedale è gremito di feriti. Dalla scorsa notte la situazione situazione di Ilse non è migliorata,é rimasta immobile in questo letto,io accanto a lei,ogni tanto le ho parlato,le ho raccontato qualche ricordo di quando ero bambino,ma da lei non c'è stato alcun segno.
Ammetto che sono preoccupato.

"Maggiore,Ilse non si riprenderà,mi dispiace doverglielo dire,ma ormai sono quasi due giorni che continua così. Noi non possiamo fare più nulla e il suo corpo tra poco cederà,lei comprende che ci sono altre persone che necessitano di cure..."

"Non posso credere alle mie orecchie,mi sta dicendo di prendere il suo corpo e seppellirlo nella prima fossa che trovo?! Si rende conto? Lei la conosceva,come può anche solo pensare a una cosa simile! Mi rendo conto che ci sono altre persone,ma non può dirmi quello che dobbiamo farne di lei.- lo guardo dritto negli occhi,il suo viso è provato e stanco, non è facile essere l'unico medico in tutto l'ospedale,ma se si trova in questa posizione è perché sicuramente è in grado di gestire ogni situazione,o quasi...- Mi dispiace,ma non rimarrò fermo a vederla morire sotto i miei occhi.

Non gli do il tempo di rispondere,mi volto verso Ilse e la prendo in braccio,avvolgendola con un lenzuolo bianco.

"Cosa sta facendo,dove la sta portando? Sa che Herr Hoffmann presto ne verrà a conoscenza e allora vorrà delle risposte!"- fa per prendere Ilse dalle mie braccia,ma lo spingo facendomi spazio per poter uscire.

"Una sola parola e non vedrà più la sua famiglia."- lo vedo intimorirsi all'istante,abbassa il capo senza più guardarmi fin quando finalmente non riesco ad uscire.

Continuo a tenere Ilse tra le mie braccia,la porto in auto e la metto sdraiata su i sedili posteriori.

Non so dove posso portarla,ma di certo non la lascerò morire senza nemmeno prima aver fatto qualcosa.

Tutto a un tratto ho come un colpo di genio,sua nonna;potrei portarla da lei,di sicuro saprà come prendersene cura nel migliore dei modi e so che anche Ilse ne sarebbe felice.

Chissà se tornerà ad esserlo,ad essere la ragazza forte che non mostra mai quello che prova,che vuole aiutare gli altri a tutti i costi,che non pensa a quello che fanno le altre persone,ma che va per la sua strada,affrontando le avversità che le pone davanti la vita.

Posteggio l'auto davanti l'ingresso. Scendo e vado a suonare il campanello,mi guardo attorno,sembra un mattino tranquillo,non ci sono camion,persone che urlano per le strade,soltanto il rumore del motore di qualche auto.

Mi sporgo verso la porta per vedere attraverso il vetro se qualcuno sta venendo ad aprirmi,ma non vedendo nessuno decido di suonare un'altra volta.

Aspetto qualche minuto,poi torno in macchina per controllare Ilse,é tutto come prima. Poggio una mano sulla sua fronte e mi maledico mentalmente per non averlo fatto prima,la sua pelle é bollente.

Risalgo gli scalini fino alla porta e suono per un'ultima volta.
Dannazione,perché non è in casa!

La mia mente vaga,pensando a tutti i posti che conosco,dove potrei sistemarla almeno fin quando non viene a prenderla sua nonna.

Prendo un tovagliolo di stoffa dal la tasca e ci scrivo sopra un indirizzo.

"Scusami Ilse,ti prometto che sarà per poco."- dico mentre lo scrivo.

Lo lascio nella cassetta delle lettere,spero che Hadeleid lo trovi presto.

Ilse non avrebbe mai acconsentito a venire qui,ma ne sono stato costretto,in quale altro posto avrei potuto portarla? Le cliniche private sono poche e in ogni caso sarebbe servita la firma di un parente.

Sto seduto sulla poltrona che ho spostato accanto al letto. Non posso fare altro che restarle accanto,sono impotente.

Faccio scorrere il mio sguardo lungo la sua figura distesa. I capelli sono ancora sciolti,forse dovrei legarglieli,ma non ho il coraggio di fare qualcosa che lei faceva sempre.

Mi prendo il viso tra le mani e mi lascio andare sulla poltrona,se penso che sto davvero sperando che lei ce la faccia mi sento uno stupido,forse perché non potrei mai accettare la sua morte cosi.

Le sue mani sono bianchissime,il viso sta diventando sempre più pallido,la fronte è imperlata di sudore.

Corro in bagno e riempio un catino con dell'acqua fredda,prendo una tovaglietta e torno da lei.

Le tampono la fronte con l'acqua,le braccia e le inumidisco le labbra ormai screpolate.

"Presto finirà,tutto tornerà come prima e tu sarai più forte."

Nello stesso momento in cui finisco di pronunciare queste parole,il telefono squilla.

"Buongiorno Maggiore Ziegler,Herr Hoffmann vorrebbe sapere come mai questa mattina non siete qui. Mi ha detto di riferirle che sapeva perfettamente che in queste settimane ci sarebbe stato molto da organizzare per via dei giochi sportivi."

Accidenti,mi era completamente passato dalla mente.

"Buongiorno Kurt,mi dispiace,ma oggi non sarò in servizio,riferisci pure a Herr Hoffmann che ci vedremo domani per iniziare i preparativi."

"Va bene,ma si ric-"

"Lena..."

Mi volto di scatto verso la voce flebile che proviene dalla mia stanza,lasciando cadere a terra la cornetta del telefono.

"Maggiore,é ancora in linea?"

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Ciao a tutte!
Prima di tutto vorrei comunicarvi che ho deciso che la domenica sarà il giorno della settimana in cui pubblicherò i nuovi capitoli,fatemi sapere se vi va bene.😊

Ziegler ha portato Ilse a casa sua... che cosa succederà?
Al prossimo capitolo.😘
Lidia.

Eisblume •1 | COMPLETATA |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora