CAPITOLO 34

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Ilse

"Come non posso andarmene? Chi siete voi per dirlo?"

Stamattina il dottore mi ha detto che mi sto riprendendo bene e che potrei già ritornare a casa,alla fine ora mi rimangono soltanto un paio di ferite da curare e qualche livido,non è più così importante che sia seguita costantemente da qualcuno e restare qui da lui non è sicuramente ciò che voglio fare. Ma continua ad insistere e non fa che farmi infuriare ancora di più,perché l'altro giorno me lo aveva detto esplicitamente.

"Ilse,perché fate così? Non siete nelle condizioni per farlo,se vi sentiste male chi lo noterebbe?" Rimane calmo,non so come ci riesca,davvero...
"Ma che cosa ve ne importa! E poi perché mai dovrei sentirmi male se il dottore ha detto che mi sto riprendendo bene?" Incrocio le braccia al petto,mentre lui continua imperterrito a sistemare vari documenti nei fascicoli del suo ufficio.
"Appunto,vi state riprendendo,lo avete detto voi stessa." Calca il "vi state riprendendo"
"Non potete tenermi qui se io non voglio e io non lo voglio,lo capite si o no?"Continua a non prestare attenzione,così gli vado contro e gli prendo i vari fogli dalle mani e glieli butto sulla scrivania. Guarda prima la sua scrivania e poi me,i suoi occhi sono stanchi e arrabbiati allo stesso tempo.
"Questo vostro comportamento non cambierà le cose,ho detto che non potete andarvene. L'unica cosa che posso concedervi e di ritornare al vostro lavoro alla HJ."
Rifletto per qualche minuto,dopo aver valutato tutte le varie possibilità.
"Se devo lavorare lo farò all'ospedale,la HJ è fuori questione,quante volte ve lo devo dire che non mi piace essere al servizio di mio padre?"
Tira fuori da un cassetto della scrivania uno strano documento,che non avevo mai visto prima.
"Che cos'è ?"Lo prendo in mano e leggo velocemente.
"Che cosa significa? Volete parlare!" Lo incito,non ricevendo alcuna risposta.
Si siede dall'esasperazione e dopo un sospiro,con le mani al viso esordisce "Lo siete già. Siete già al suo servizio." Preoccupata,prendo posto difronte a lui.
"Ma io...non ho mai firmato questo documento." Dico portandomi la mano destra tra i capelli raccolti disordinatamente.
"Ci ha pensato lui.- fa una pausa e viene accanto a me- Ilse,non avete altra scelta,o accettate o rimarrete chiusa in questo appartamento ventiquattro ore su ventiquattro."
Mi alzo e lo guardo con le lacrime agli occhi,lui rimane impassibile come al solito.
"Voi siete un mostro come lui,non credetevi migliore." Detto questo,corro dritta in sala da pranzo e con un tonfo,chiudo la porta alle mie spalle.

Ziegler
Sono passate circa due ore da quando Ilse si è chiusa nella sala da pranzo. Sono terribilmente in ansia per lei,so che a volte non riflette a quello che fa,come quando ha tentato di fuggire dal Lebensborn. Ma qui la situazione ora è diversa,sono certo che Hoffmann non ha e mai avrà  buone intenzioni con lei,mettermi a seguirla é soltanto l'ultimo passo che farà prima di premere il grilletto.
Non posso permettere che accada,sebbene lei mi abbia ferito,io non riesco a starle lontano. Quando mi guarda,nei suoi occhi riesco a vedere soltanto disprezzo e rabbia,ma sono convinto che nasconda una Ilse diversa,amabile. Riuscirò mai a vederne questa sua sfaccettatura?

Busso piano alla porta,nessuna risposta.
Aspetto un paio di secondi e poi ritento,ancora niente.
Così,la apro lentamente.
Entrambe le finestre sono semi aperte,il lieve venticello del crepuscolo,muove delicatamente le lunghe tende. Mi guardo attorno,non vedo Ilse da nessuna parte. Faccio qualche passo e mi avvicino alle finestre,pensieri di lei che si cala al piano di sotto mi  balenano in mente. Non noto nulla di strano,la gente in strada continua a camminare tranquillamente. Quando faccio per voltarmi,la vedo distesa sul divano,i suoi occhi sono chiusi e il petto le si alza ritmicamente,sta dormendo.
Mi avvicino piano,cercando di non svegliarla. Quando dorme sembra così tranquilla e invece,la tempesta che nasconde dentro la sta divorando lentamente...
Qualche ciocca di capelli che sfugge dall'acconciatura le ricade lungo il volto,le sue labbra sottili sono leggermente socchiuse,sarebbe stupido ammettere che non è bellissima,ma la sua non è la classica bellezza delle altre ragazze che attirano gli sguardi dei passanti. É una bellezza forte,decisa e sicura,proprio come lei. Non ha bisogno di indossare abiti costosi per esser bella e nemmeno di gioielli,la sua convinzione la rende bella agli occhi degli altri.

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