Oggi,dopo mesi e mesi di programmazione,i ragazzi della HJ parteciperanno ai giochi sportivi. Ripenso a tutto quello che mi è successo in questi mesi,dall'affidamento della bambina,a quel programma per lo sviluppo della razza nel quale mi aveva spedita mio padre e poi ancora bombe,feriti,morti,tante speranze,ma anche tanti sogni distrutti. Penso alla mia cara amica Anna,a Leonard e alla sua condizione attuale,alla nonna,che mi ha lasciata troppo presto a combattere da sola,poi alla mamma,a mio padre e al suo profondo odio nei miei confronti e in fine a lui. Lui,che alla sola vista avevo già capito chi fosse,lo credevo uguale agli altri,per un momento é stato bravo nel mostrarsi migliore,ma alla fine si è mostrato per ciò che era e che è veramente,ovvero una persona spregevole che gode nel vedere soffrire gli altri e trae soddisfazioni da ciò che fa quotidianamente.
A me tutto questo da il voltastomaco.
Sono anche arrabbiata con me stessa,per avergli creduto ed essere caduta nella sua trappola. Perché l'ho fatto? Perché mi sono comportata da persona così immatura? Un tempo,ricordo mi giurai sul mio nome che mai e poi mai avrei fatto qualcosa che sarebbe andata contro i miei sani principi e che mai avrei appoggiato o mi sarei fatta intrappolare da queste persone. Ma il tempo e il destino sono complici,loro camminano fianco a fianco, a volte possono sembrarti a tuo favore,ma quando le cose iniziano ad andare per il verso sbagliato é allora che devi iniziare a preoccuparti; loro ti osservano durante il lungo viaggio della vita e nel frattempo é come se grazie al filo trasparente che loro hanno precedentemente sciolto davanti a te,tu stia percorrendo la strada che corrisponde alla tua vita.È arrivato il momento.
L'ultimo atto.
Il piano è semplice: verso la fine della prima serie di gare,verranno premiati i primi vincitori. Allora,assieme alla targa e alla medaglia che gli verranno consegnate,ci sarà anche una lettera per ognuno di loro, con i complimenti dal Fhürer, lettere che mi sono preoccupata io stessa di rimpiazzare.
All'interno non ci sarà nessun complimento,troveranno un volantino anti-nazista. La scritta che esso riporterà sarà "Combatti per una Germania libera,non complice."
Mi è rimasto un solo volantino,lo ripiego e lo metto nella tasca del mio vestito. Esco dall'ambulatorio,dirigendomi verso gli spalti. Le persone iniziano ad arrivare e a prendere posto. I primi partecipanti sono già pronti,dopo l'intervento di benvenuto,faranno il loro ingresso. Sto andando verso gli spogliatoi per vedere se ci sia bisogno di me,ma quando vedo Ziegler venire nella mia direzione mi blocco immediatamente.
Mi osserva dall'alto in basso.
"Voi vi siederete vicino a me." Il suo tono é più tagliente di una lama affilata.
"Ho un compito da svolgere,servo in caso di bisogno e quindi devo stare qui." Se qualche ragazzo si infortunasse dovrei soccorrerlo subito.
"Non lo ripeterò un'altra volta. Se non verrete,prenderò dei provvedimenti."
Se ne va in fretta,dopo averlo seguito con lo sguardo,mi volto e vado a prendere posto dove mi è stato detto.Da quando i giochi sono cominciati,non ho fatto altro che guardare il mio orologio sul polso sinistro. Ziegler é seduto accanto a me e ciò non fa altro che farmi innervosire ancora di più. Non osa guardarmi e nemmeno io lo faccio. Sono certa che é stata una sua idea questa di farmi sedere vicino a lui. Come se fossi una bambina che va "curata". Odio il suo modo di fare,ma più di tutto la persona che è.
Una voce all' altoparlante annuncia che questo sarà l'ultima gara,poi avverranno le premiazioni.
"Dovrei andare ai servizi." Dico,guardando davanti a me. Lui si volta verso di me e dopo un lungo silenzio si decide a parlare.
"Allora vi accompagno." Fa per alzarsi,ma io resto seduta.
"So la strada,grazie." Alzo lo sguardo e vedo la sua espressione impassibile.
"Bene,allora credo possiate resistere almeno fino alle premiazioni." In questo preciso istante vorrei tirargli un pugno su quella faccia da deficiente che si ritrova,ma so che cosa comporterebbe e perciò cerco di mantenere la calma.
Mi alzo in fretta e mi dirigo verso i servizi,lui mi segue.
"Aspetterò qui." Dice fermandosi nel corridoio.
Apro la porta e me la richiudo alle spalle con un tonfo sordo.
Ma quando vedo che non ci sono finestra da cui poter scappare,quasi una lacrima fa per rigarmi il viso. Non può essere,dannazione!
Dovrà venirmi qualcos'altro in mente.
Esco,fingendomi calma e più tranquilla ora,ma è solo una messa in scena,dentro ho il chaos che regna da sovrano.
Ritorniamo sugli spalti,i primi tre vincitori sono già sul podio.
Io tornerò a salvarti .
La promessa fatta a Leonard,non posso deluderlo,non ora.
Pensa Ilse,pensa.
"Ora comunicheremo la classifica." La voce metallica,rimbomba in tutto lo stadio.
"Al terzo posto per la prima categoria abbiamo Karl Wagner." Gli vengono consegnate la targa,la medaglia e la busta.Alcuni partecipanti urlano felici,la maggioranza applaude. Io rimango immobile.
"Al secondo posto,Adam Schulz."Anche a lui gli vengono consegnate la targa,la medaglia e la busta.Ancora,urla e applausi.Vanno a ritmo con il battito del mio cuore.
"E al primo posto,abbiamo"
Momento di silenzio.
"Bruno Mayer." Tutti si alzano in piedi,persino Ziegler applaudendolo entusiasti.
Lo vedo dire qualcosa a un altro ufficiale accanto a lui. Si staranno dicendo che ha fatto un buon lavoro e i suoi sforzi sono stati in fine ricompensati. Lo capisco perché entrambi annuiscono e sorridono.
Ma io...io non ho la minima idea di cosa fare. Come agli altri due che lo hanno preceduto,gli vengono consegnate la targa,la medaglia e la busta.
Tutti iniziano a intonare l'inno nazionale,tutti tranne me.
Nella confusione generale,inizio a correre a perdi fiato. Ziegler non mi nota subito,vedo che inizia a guardarsi intorno solamente quando io sono già arrivata all'entrata che porta agli spogliatoi e non mi vede nemmeno.
Con il cuore che sembra volere uscire dal petto,raggiungo il suo ufficio e dopo aver frugato tra i vari cassetti,finalmente trovo le chiavi della cella di Leonard.Percorro tutti i sotterranei,illuminati da una flebile luce. Sono imperlata di sudore,i capelli che prima cadevano morbidi sulle mie spalle,ora sono appicciati al collo e mi manca il respiro.
"Che cosa fa lei qui." La guardia che stava seduta a controllare la cella di Leonard,si alza subito in piedi quando mi vede arrivare in fretta.
"Il maggiore,è lui che mi manda." Dico,ansimando.
"Dice che dovete raggiungerlo immediatamente. Mi ha mandata a prendere il suo posto,solo per qualche minuto.
Fa una risata.
"E il maggiore avrebbe mandato voi? Da quando arruolano le donne,sentiamo..." mi guarda con faccia da scherno.
Mi avvicino impetuosamente a lui,lo spingo verso le sbarre della cella e senza pensarci due volte,lo ammanetto. Prendo un fazzoletto dall'interno della manica del vestito e glielo lego attorno alla bocca,per evitare che si metta ad urlare.
"Da quando gli uomini sono così deboli." Dico sorridendogli.
Apro la cella,Leonard é sconvolto da quello che è appena successo.
Gli tolgo le manette e anche la catena che porta alla caviglia,grazie alle forcine dei miei capelli.
"Ilse,ma come?" Lo zittisco subito.
"Ascolta,non c'è tempo,non so dove sia ora,ma devi ascoltarmi."
Annuisce,inumidendosi le labbra.
"Ai servizi non ci sono vie di fuga come avevamo programmato,ho controllato prima. Ma fai così: percorri tutto il sotterraneo,arriverai ad una porta che porterà alle dispense della Hj. Lì ci sono delle finestre a raso terra,esci da lì. Una volta fuori sai cosa fare." Gli porgo una chiave.
Lui mi guarda con sguardo interrogativo.
"Se non dovessi ritornare entro domani mattina,prendi la piccola e scappa,sono certa che vi troverò."
Le lacrime pretendono di avere la meglio,ma le respingo immediatamente.
"Ilse non posso,sai cosa mi stai chiedendo?" Gli occhi di Leonard sono fissi nei miei.
"Non rendere le cose più difficili,fa ciò che ti ho detto,io devo ancora finire una cosa qui." Annuisco,cercando di convincerlo,ma forse lo faccio più per me stessa.
"Non fare cose stupide."
Chiudo gli occhi e lo abbraccio.
"Saluta la piccola da parte mia se non dovessi tornare." Concludo con voce tremante.
"Non essere stupida,tu tornerai." Dice,stringendomi più forte.
"Ora va e mi raccomando,sii prudente." Gli Dico,togliendo le lacrime che mi offuscano la vista,con la mano destra.
Annuisce e inizia a correre.Addio amico,fratello,mio sostenitore,va e prenditi cura di lei. Sii la famiglia che le é stata tolta.
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Eisblume •1 | COMPLETATA |
Ficção Histórica1942. Una storia di guerra,amore e resistenza. Ilse ha ventidue anni ed è un'infermiera dell'esercito tedesco. É cresciuta in una famiglia della borghesia berlinese,dove il comportamento e l'educazione sono sempre venuti prima dell'affetto. Un gior...