Capitolo 44

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I rintocchi dell'orologio in cucina sono estenuanti,ogni secondo,ogni minuto,sembrano volermi avvertire ciò a cui sto andando in contro. Con Ziegler non abbiamo più parlato di quello che è successo a quel gala,crede che io non centra nulla e non potrei chiedere di meglio,perché insomma so come è fatto e so anche che non esiterebbe per farmi arrestare se scoprisse la verità.
Le 8:00 in punto,il suono dell'orologio  risuona nel piccolo appartamento,facendo spaventare la piccola nella culla,mi avvicino e le sistemo meglio la copertina. Non passa giorno che io non pensi ai miei cari amici e sapere che la loro bambina è qui con me e che io sono l'unica che può proteggerla,mi rende in un certo senso orgogliosa,orgogliosa del fatto che si siano fidati di me in questo modo e di aver trovato delle persone meravigliose come loro.
Lo stridere delle ruote di un'auto sull'asfalto mi riporta alla realtà.
"Nonna,ma dove sei finita?" Sussurro tra me e me puntando il mio sguardo sul mio orologio da polso.
Mi avvicino alla finestra,cercando di intravedere qualcosa,ma niente. Ad un certo punto il mio telefono squilla,mi affretto a tirare su la cornetta.
"Pronto,signorina Ilse?" É il medico che cura la nonna. Ma perché?
"Buongiorno,mi dica."
"Sua nonna al momento non si sente molto bene,ha avuto un calo di pressione stamani e ancora non si è ripresa del tutto;non si preoccupi,ho la situazione sotto controllo. Ah,mi ha detto di avvisarla che sta arrivando da lei un certo Leonard,immagino lei sappia."
"Oh,si sì va bene. Mi chiami immediatamente se la situazione dovesse peggiorare. Ora non posso raggiungervi perché sto per andare a lavorare,ma appena finisco arrivo
immediatamente."
"Va bene signorina,arrivederci."
"Arrivederci."

Due ore più tardi...

"No Kurt,ti avevo avvisato di avvertirmi se mai ci fossero stati dei problemi."
Friedrich sputa rabbioso al telefono. La porta dell'ambulatorio é aperta e così riesco a sentire ciò che gli sta dicendo,anche perché è davvero arrabbiato e il suo tono di voce è più alto del solito.
"Cosa? Li hai lasciati andare? ...ti rendi conto di ciò che hai fatto?!"
Una sedia nel suo studio viene spostata e il rumore riecheggia in tutto il corridoio.
"Aspetta di dirlo ad Hoffmann,già riesco a vedere la sua espressione. Ci vediamo tra poco,vengo lì per vedere se si può rintracciare l'autista."
Il rumore dei suoi passi si fa sempre più vicino così faccio finta di star scrivendo sul fascicolo sotto i miei occhi,per non destare sospetti.
"Ilse,dobbiamo andare al comando."
Lo guardo stranita,ma non oso chiedergli nulla. Mi alzo dalla scrivania e dopo aver sistemato il fascicolo nella cassettiera,lo seguo.

Il tragitto é silenzioso,lui é pensieroso e in me non fa che crescer l'ansia. Quando siamo quasi arrivati,l'auto si ferma di colpo,a causa dell'impatto,vado a sbattere contro il finestrino. D'istinto porto la mano sinistra al capo,per cercare di alleviare il dolere,senza grandi risultati.
"Perché si e fermate in quel modo,dannazione!" Dice Ziegler all'autista,prendendo il cappello caduto ai suoi piedi.
"Mi scusi signore,ma c'è un bambino proprio in mezzo alla strada."
Frederich si sposta in avanti per riuscire a vedere meglio.
Guardando fuori dal finestrino riesco a vedere una piccola folla di gente che viene spinta sul camion posteggiato sotto a un condominio.
La situazione non è cambiata,anzi non fa che peggiorare.
"Arrivo subito."
Lo vedo scendere in fretta. Sembra parlare con uno degli uomini li vicino,ma ovviamente non riesco a sentire nulla.

Frederich
"Potete farli spostare più in là? Dovremmo passare."
Dico al giovane davanti a me. Mi guarda da capo a piedi e poi con un fischio chiama il maggiore che sta osservando la gente salire sul camion.
"Vuole che li spostiamo."
Dice,lanciandomi un'occhiataccia.
Il maggiore riporta la sua attenzione sulla gente che sta salendo.
"Non abbiamo ancora finito."
"Devo raggiungere il più presto possibile Herr Hoffmann,é una questione molto importante. Imagino lei sappia chi è,non è vero?"
Il maggiore si rivolge verso il ragazzo accanto a lui e gli fa cenno di spostare il camion.
"C'è un bambino per terra,attenzione." Dico,indicandola.
"Non si preoccupi,l'avevamo visto." Il maggiore mi guarda con uno sguardo impassibile.
"Arrivederci." Dico,voltandomi.
Ma,poco prima che mi incammino verso l'auto,lo sento richiamarmi.
"Lei,venga qui." Mi volto nella sua direzione,per essere sicuro che stia parlando con me.
"Si renda utile,sgomberi lei la strada."
"Credo di non aver capito." Ammetto guardandolo negli occhi.
"Ho detto sgomberi lei la strada."
Dice,porgendoti la sua pistola e facendo un segno con il capo,verso il bambino ancora a terra,che ora aveva iniziato a piangere.
"Forza." Continua,vedendo che io non rispondo.
Passano secondi,che a me sembrano ore,me ne sto lì impalato senza aggiungere una parola.
"Vuole che lo riferisca al suo superiore?" Dice,guardandomi con uno sguardo di ghiaccio.
Deglutisco a fatica e piano,allungo il braccio verso la sua pistola.
"Vede,noi due ci capiamo perfettamente."
Alle sue parole,gli rivolgo uno sguardo serio e subito smette di blaterare.
Mi avvicino al bambino a terra,avrà qualche mese,la coperta nella quale era avvolto,ora é sparpagliata a terra. I suoi occhi sono chiusi,mentre continua a pingere.
Non puoi,non devi farlo.
Nel frattempo la gente continua a salire sul camion,alcuni urlano altri chiedono soltanto clemenza,ma tutti in fondo sanno che non ce ne sarà.
"Si sbrighi!" Continua...
La mia mano si sposta nella direzione del bambino,la pistola mi trema tra le dita,non ce la faccio.
Non oso guardare,tutto ciò che segue dopo non credo lo dimenticherò mai più in tutta la mia vita.
Il silenzio più totale.anche la gente che urlava diventa seria e capisce la gravità di ciò che ho appena fatto. Anche io lo capisco e dentro di me,me ne vergogno profondamente. Il maggiore se la ride e inizia ad applaudirmi,come se quello che ho appena fatto sia un gesto nobile,di cui andarne fieri. Devo allontanarmi,ora.
Prima di salire sull'auto,lancio la pistola a terra,senza guardarlo in faccia.

Ilse
Mi ero resa conto che qualcosa non stesse andando per il verso giusto,altrimenti perché ci metteva così tanto?
Quando ho capito ciò che doveva fare,sono rimasta lì immobile a fissare la scena,senza reagire,come una codarda.
Ho osservato ciò che stava succedendo,pregando che non andasse a finire come me lo stavo immaginando,ma a volte,non tutto va come vorremmo.
Quando ho sentito lo sparo,nel mio cuore é stata scagliata una lancia,le lacrime hanno cominciato a correre sul mio viso,ma la cosa più brutta é che il mio corpo sembrava non essere più mio,come se il dolore e la paura se ne fossero impossessati. Piangevo in silenzio,con lo sguardo fisso dinanzi a me,lasciando che ciò per cui non avevo pianto in passato,si unisse al motivo per cui stavo piangendo in quel momento.

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Come posso iniziare questo spazio autrice?
So che é passato moltissimo tempo dal mio ultimo aggiornamento,ma come credo la maggior parte di voi sappia,c'è stato un susseguirsi di sfortunati eventi e quindi non sono riuscita a pubblicare.
Ultimamente non mi sentivo molto ispirata e quindi,ciò che scrivevo mi sembrava sempre molto lontano da ciò che volevo comunicare con questa storia.
Anyway,il capitolo é finalmente arrivato e come è arrivato...
L'inizio con l'annuncio della ricaduta della nonna di Ilse,la telefonata di Ziegler con Kurt,ancora non si conosce il vero motivo di cosa sia realmente successo e ciò che accade in strada.
Il comportamento di Frederich,il bambino e Ilse.
Mi rendo conto che ancora ci siano moltissimi punti di domanda,ma se resterete fino alla fine,vedrete che a quasi tutto ci sarà una risposta.
Già,quasi tutto... lascio a voi come interpretare questa frase.
Ma,ritornando al capitolo,scrivetemi cosa ne pensate e soprattutto,se la storia vi sta piacendo!
Probabilmente ci saranno degli errori,ma conto di revisionare tutta la storia più avanti.
Il prossimo aggiornamento non so quando sarà,per il semplice fatto che martedì parto per uno scambio linguistico in Germania e resterò lì per una settimana,quindi non credo di riuscire a pubblicarlo di domenica,anche perché secondo me non ne avrò proprio il tempo materiale,più che altro per scriverlo.
Mi sembra di aver detto tutto,scusate per questo spazio così lungo,ma era davvero da troppo tempo che non scrivevo e avevo bisogno di aggiornarvi su un po' di cose.

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Mi farebbe davvero piacere chiacchierare con voi in privato,perciò se avete delle domande potete farmele anche lì!

Vi mando un bacio grande grande.
Lidia💕.

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