Ilse
"Farò di tutto per farlo avvicinare a me."
Le mie stesse parole risuonano nella mia mente,mentre mi avvicino alla camera di Ziegler.
Il cuore mi batteva forte in petto non per lui,ma per quello in cui so mi sto cacciando con le mie stesse mani. Allo stesso tempo però,c'é qualcosa che continua spingermi sempre di più verso il mio obiettivo.Nemmeno il tempo di bussare,che la porta si apre immediatamente;mi ha sentita camminare nel corridoio.
"Allora? Chi era quell'uomo?" É evidentemente arrabbiato,si riesce a percepire dalla sua voce,le braccia conserte e uno sguardo indagatore,quello che gli riesce tanto bene quando vuole venire a capo di qualcosa.
"Un conoscente,era passato per dirmi che mia nonna vorrebbe che io tornassi al mio appartamento."
Non è vero,ma visto che devo fare il doppio gioco,posso sfruttare questa occasione per fare ciò che davvero voglio.Si appoggia allo stipite della porta,continuando a tenere il suo sguardo fisso nel mio.
"Va bene."
Non riesco a credere a quello che ha appena detto.
"C-cosa?"
"Ho detto che va bene." Mi avvicino e mi appoggio a mia volta allo stipite. Di certo non avrei mai immaginato che avrebbe accettato così facilmente insomma,io l'ho detto soltanto per non fargli scoprire la vera identità di Leonard.
"Ci ho pensato a lungo e alla fine sono giunta ad una conclusione -dico,facendo una breve pausa- riprenderò a lavorare alla HJ e sia ben chiaro,non lo faccio per mio padre."
Riesco a intravedere un sorriso da parte sua,ma subito si ricompone.
"Sono contento di questa vostra decisione."Arriviamo alla HJ in perfetto orario. Quando scendo dall'auto,é come se fossi trasportata agli eventi di qualche mese fa. Quell'uomo che mi costringe a salire sulla sua auto,l'ansia e la paura di non conoscere il posto in cui mi stavano portando,mi assalgono.
"Vi sentite bene?" È Ziegler a parlare,gli rivolgo un sorriso per fargli capire che va tutto bene.
"Buongiorno maggiore,signorina Hoffmann."
"Buongiorno Kurt,potresti accompagnarla all' infermeria del campo da gioco? Io vi raggiungerò tra poco..."
Campo da gioco?
"Ma certo,sarà un piacere." Guardo il volto di Kurt,sembra soddisfatto.
"I ragazzi sono già lì,vero?" Dice Ziegler,togliendosi il cappello.
"Si maggiore,gli dirò di prepararsi."
"Ottimo,ci vediamo tra poco."
E così lo vedo allontanarsi,verso il suo ufficio."Signorina,ora dovrà scendere dall'auto e camminare fino all'edificio li in fondo. Appena entrerà troverà qualcuno che l'accompagnerà all'infermeria."
Ringrazio Kurt e scendo dall'auto. Spero che una volta all'interno qualcuno mi possa dire qualcosa in più su questi giochi.All'interno trovo due uomini in divisa; prima di farmi accedere completamente,chiedono i miei documenti. Dopo averglieli mostrati,uno dei due mi accompagna,lasciando l'altro di guardia.
Percorriamo un lungo corridoio,fino ad arrivare ad una scala,saliamo e percorriamo un altro corridoio,dove sono poste delle sedie lungo l'intera parete,in fondo vedo una porta bianca. Il ragazzo davanti a me bussa.
"Avanti." É una voce femminile a parlare.
"Signorina Schneider,la signorina Hoffmann é qui a nome del maggiore Ziegler."
"Oh si,mi ha avvisata questa mattina che sarebbe arrivata,prego entrate pure." Ha un volto familiare...i capelli raccolti mi confondono,ma sono sicura di averla già incontrata da qualche parte.
Il ragazzo se ne va,lasciandoci da sole.
"Buongiorno Ilse,come sta?"dice,porgendomi la mano.
La stringo,costringendomi a fare un sorriso.
"Bene,grazie."
Annuisce,sedendosi meglio sulla sua sedia.
"Allora...so già molte cose su di lei,perciò non credo siano necessarie le solite formalità,basterà soltanto una sua firma qui." Dice,indicando uno spazio bianco infondo al foglio che mi porge.
La guardo corrucciando la fronte,leggo attentamente ogni singola parola che è stata battuta a macchina.
"Che cosa sarebbe?"
"É soltanto un documento che afferma che presta servizio alla HJ come infermiera,tutto qui."
Mi sorride,ma non mi fido.
"Scusi,ma io ho già firmato un documento del genere."
O forse dovrei dire "mio padre ha falsificato la mia firma".
"Beh,io questo non lo so,sono tenuta a farvi firmare ugualmente."
"Mi dispiace,ma non firmerò qualcosa che so di aver già firmato,può controllare lei stessa."
Sbuffa un po' e compone un numero di telefono.
"Si,passatemi Kurt. Potresti controllare se la signorina Hoffmann ha già un contratto firmato? Grazie."
Passano minuti,ma a me sembrano ore,questa storia non regge,é stato Ziegler a farmelo vedere nel suo appartamento!
"Va bene,perfetto."
Posa la cornetta e torna a guardarmi.
"A quanto pare aveva ragione,mi scusi davvero."
Un macigno si leva dal mio petto.
Le riconsegno il foglio senza firma. Dopodiché mi indica la mia divisa e mi lascia da sola per cambiarmi.
Quando finisco esco dalla stanza e per poco non mi prende un colpo.
Una ventina di ragazzi che mi squadrano dalla testa ai piedi,sono seduti nel corridoio.
"Ilse,possiamo cominciare." La Schneider mi guarda sorridendo dal fondo,é incredibile come sia sempre così allegra.
"Cominciare cosa?" Dico,cercando di capirci qualcosa.
"Le visite,i ragazzi tra qualche giorno avranno i giochi di primavera e sono molto importanti,dovranno essere al massimo della loro forma."
Ecco perché mi ha mandata qui...
Li facciamo entrare uno ad uno,man mano che finiamo di visitarli. Quando guardo l'orologio,mi rendo conto di aver passato l'intero pomeriggio a segnare su un registro i vari nomi e cognomi,con tutti i tipi di visite che sono state effettuate per ognuno.
"Va bene,io devo andare adesso,puoi sistemare te e poi chiudere tutto?" La Schneider mi guarda come se mi stesse implorando.
Annuisco senza rivolgerle la parola.
"Grazie mille Ilse,a domani."
Dice,sbattendo letteralmente la porta dell'ambulatorio. Scuoto il capo,ormai esasperata.Finisco circa un'ora dopo,esco e rifaccio tutto il percorso che ho fatto questa mattina. Le scale non sono illuminate,perciò scendo i gradini uno ad uno,come Frau Bauer.
Chissà che cosa penserà mi sia successo,non mi vede da un bel pezzo ormai...di certo non mi manca!
Arrivo finalmente al piano di sotto,ma un rumore strano mi blocca sul posto. Non riesco a vedere nessuno,le poche luci accese illuminano soltanto l'ingresso. Così prendo coraggio e parlo. "C'è qualcuno?" La voce mi trema un po'.
Improvvisamente il rumore viene sostituito da un bisbiglio. Sono sicura che ci sia qualcuno.
Cammino fino ad arrivare all'interruttore,con un colpo secco,lo tiro su,accendendo tutte le luci che portano fino al campo da gioco.
Tutto avrei immaginato meno che questo,in piedi davanti a me,la Schneider e Ziegler,si tengono per mano. I capelli della ragazza sono sciolti,al contrario di prima,mentre lui mi fissa con un'espressione strana,mai vista sul suo volto.
Tutt'a un tratto,mi ricordo. Lei l'ho vista il primo giorno che ho prestato servizio alla HJ era l'altra infermiera; anche prima sembrava essere molto in confidenza con Ziegler...
Non sapendo come reagire,rivolgo a entrambi uno sguardo veloce e senza voltarmi mi allontano in fretta.Qualcosa dentro di me si spezza.
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Buona domenica!
Che cosa succederà ora secondo voi?
Un bacio,Lidia.
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Eisblume •1 | COMPLETATA |
Historical Fiction1942. Una storia di guerra,amore e resistenza. Ilse ha ventidue anni ed è un'infermiera dell'esercito tedesco. É cresciuta in una famiglia della borghesia berlinese,dove il comportamento e l'educazione sono sempre venuti prima dell'affetto. Un gior...