Ilse
"Leonard,io non credo di potercela fare." Mi volto dopo aver osservato la mia immagine riflessa nello specchio.
"Non me la sento di mostrarmi così,io non sono questa e mai lo sarò." Indico gli abiti che indosso. Lui si alza e mi viene incontro.
"Ilse,ascolta: so che é una cosa che non riesci a sopportare,ma devi farlo,devi farlo per il bene dei tuoi amici,della piccola e di tutti coloro che hai visto in quel campo. Nessuno combatte per loro,ma noi lo stiamo facendo e sarebbe stupido fermarci proprio qui,ad un passo dal riuscirci."Fisso con rabbia le medagliette attaccate alla divisa che indosso,medagliette guadagnate con sforzi e sacrifici,ma che mai avrei pensato mi avrebbero portato a servire un'idea così sbagliata. "Hai ragione."mi avvicino al tavolo da pranzo e raccolgo i volantini sparsi disordinatamente. "Quando hai detto che arriverà tua nonna?" dice Leonard,puntando il suo sguardo sulle lancette del suo orologio da polso. "Dovrebbe essere qui a momenti."
"Sei sicura che se la sente di rimanere qui con la piccola?" chiede,guardando i miei movimenti frettolosi,sono agitata. "E' l'unica persona che può stare con lei,apparte noi due. Al telefono mi sembrava piuttosto in forma,lei stessa mi ha detto di sentirsi meglio e poi il medico le ha confermato che le nuove pillole stanno funzionando." dico,inumidendo mi le labbra. "Insomma,è l'unica possibilità che abbiamo." lo guardo e annuisco. Il campanello suona,controllo dalla finestra,come ormai mi sono abituata a fare da quando Lena è qui. Mia nonna è arrivata,le apro il portone d'ingresso e la lascio salire. "Forza,andate la parata sta per cominciare." La nonna entra nell'appartamento tutta trafelata. "Grazie per essere venuta. Speriamo che vada tutto bene,in caso contrario sai che cosa fare con lei." Indico la porta della mia camera da letto,dove si trova Lena. "Non dirlo neanche per scherzo; tornerete e tu te ne prenderai di nuovo cura." La sua voce è seria e mi fissa con i suoi occhi tanto simili ai miei,a quelli di mio padre. Già riesco ad immaginare la sua soddisfazione quando mi vedrà con Ziegler,vedrà che i suoi sforzi stanno funzionando,anche se solo apparentemente. Se venisse a conoscenza di ciò che realmente sto portando avanti,non ci penserebbe due volte,mi ritroverei immediatamente davanti ad un plotone di esecuzione. Lascio un bacio sulla guancia di mia nonna e dopo aver infilato i volantini tra alcune pagine di giornale,ci avviamo verso l'uscita.
In strada la gente comincia ad incamminarsi verso il centro storico e alcuni si posizionano a spintoni sui vari marciapiedi adibiti per la parata."Bene,direi che ci siamo. Adesso le nostre strade si dividono." Leonard mi parla,mentre io sono ancora attenta alla gente che corre davanti a me per aggiudicarsi il posto migliore,quello dal quale riusciranno a vedere l'Obergruppenführer passare in auto con l'Oberst-Gruppenführer.
Che idiozia.
"Ilse,mi stai ascoltando?"
"Ehm,si scusami. Dicevi?"
"Ci dobbiamo separare,é arrivato il momento."
"Io devo andare in centro,vicino al municipio,Ziegler mi ha detto che sarà li." Dico,sistemandomi meglio la borsa in cuoio a tracolla che indosso.
"La tua sarà la parte più dura..."
Lo rassicuro,posando una mano sulla sua spalla.
"L'ho deciso io,va bene? Non devi sentirti in colpa per nulla Leonard.Nella vita si devono correre dei rischi ed ora è il mio momento."
"Ti prego,sta attenta."
"Anche tu."
"Non ce ne sarà bisogno,la folla sarà tutta esultante e non si accorgeranno nemmeno di uno sconosciuto che lascia a terra volantini." Ammette quasi ridendo.
"Ah già,dimenticavo la tua mancanza di autostima..." adesso rido anche io e gli do uno spintone.
"Davvero,oggi toccherai i vertici. Non c'è bisogno che ti ricorda che cosa potrebbe succedere." Improvvisamente siamo tornati seri. Lo fisso attentamente,memorizzando le sue parole.
"A domani Leonard." Dopodiché inizio ad incamminarmi.
Le bandiere rosse sventolano dagli edifici,come tutti i giorni,ma oggi più che mai sembrano trionfare tra la gente.
Presto tutto questo finirà e allora,soltanto allora,questo popolo capirà che cosa sia in realtà tutto ciò.
Faccio fatica ad avvicinarmi al municipio,qui la folla è maggiore. Da lontano riesco a vedere delle guardie poste tutt'attorno all'edificio,sulla scalinata e accanto ad alcuni uomini in divisa.Tra di loro c'è anche lui.
Man mano che mi avvicino,il cuore comincia a battermi più forte,ho paura di ciò che potrebbe succedere.
Sangue freddo Ilse,sii sicura di te e mantieni un profilo basso.
Quando mi trovo a pochi passi,vedo Kurt venirmi incontro.
Perché corre?
Gli sorrido,in modo tale da mostrarmi calma,anche se dentro in realtà sto scoppiando dall'ansia.
"Signorina Hoffmann,salve. Purtroppo il maggiore mi ha detto di riferirvi che non potrà vedere la parata con voi."
"Ah,non vi ha detto perché?"
"No signorina,ma potete attenderlo dentro."
"Credo che guarderò la parata da qui allora."
"Il maggiore mi ha fatto intendere esplicitamente che preferirebbe se foste dentro."
Potete dire al maggiore che se ci tiene così tanto,perché non è venuto lui stesso a dirmelo?
Leonard,spero che almeno il tuo piano funzioni,qui la situazione si sta già complicando.
"Eh va bene." Sospiro,senza aggiungere altro. Lo seguo tra la gente già in preda all' esaltazione.
Devo trovare un modo per distribuire i volantini,se Kurt mi starà vicino non potrò farlo senza passare inosservata.
Entriamo nell'edificio gremito di ufficiali e soldati. Tutti gli occhi sono puntati su Kurt,che mi accompagna in una stanza più appartata,un ufficio.
"Sarò qui a momenti."
Per cosa? Il piano,dannazione sta andando tutto a monte.
Mi catapulto letteralmente verso la finestra,non appena se ne va. Tra poco la parata inizierà e io sono chiusa qua dentro non so per quale strano motivo.
Dopo qualche minuto la porta ad un tratto si spalanca,rivelando una figura infantile che conosco bene.
"Ilse!" Ilse mi corre in contro,la prendo in braccio e la stringo forte.
Mentre la tengo stretta nell'abbraccio,sento le sue lacrime inumidirmi il collo.Che cosa le hanno fatto? E perché l'hanno portata qui?
In tutto questo,non mi sono accorta di chi c'era dietro di lei,soltanto quando volto il mio sguardo verso destra,vedo Ziegler nella sua uniforme che tiene tra le mani una scatola bianca.//
SS-Oberst-Gruppenführer:
Generale d'Armata
Obergruppenführer:
Generale di Corpo d'Armata
//
Scusate tantissimo il ritardo,ma questo dovrebbe essere un capitolo molto lungo. Ho deciso di dividerlo in due parti;la seconda non so esattamente quando uscirà perché questo weekend parto per due giorni e non credo di riuscire a scriverla prima.
In ogni caso,spero vi stiate affezionando sempre di più ai personaggi e che la storia vi stia piacendo.
Ho pensato anche che,se vi piace come idea,potremmo creare un gruppo Instagram dedicato alla storia.😊
Fatemi sapere che cosa ne pensate!Anche del capitolo😅💓
Xoxox,Lidia.
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Eisblume •1 | COMPLETATA |
Ficción histórica1942. Una storia di guerra,amore e resistenza. Ilse ha ventidue anni ed è un'infermiera dell'esercito tedesco. É cresciuta in una famiglia della borghesia berlinese,dove il comportamento e l'educazione sono sempre venuti prima dell'affetto. Un gior...