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Stiles

Ho guidato tutta la notte verso Greenville, bevendo all'incirca tre caffè, per restare sveglio.

Io... io davvero non so cosa pensare. 

Sono arrivato in quel momento della vita in cui non sai più davvero chi sei.

Chi sono io?  

Tutto mi suona così confuso....

Solo una cosa è certa: Kit, non è morto davvero.

Non so perché, ma c'è una scintilla di speranza che mi fa credere che sia ancora in vita.

Anche perché, se no, chi sarebbe la persona che ci sta perseguitando? Chi cerca vendetta?

Squilla il cellulare.

Lydia

Riattacco, per la quarta volta. Malia, la avrà già avvisata, e si staranno preoccupando tutti, compresa la mia fidanzata.

Ora sto guidando, non voglio rispondere. A dire il vero non voglio proprio che qualcuno sappia cosa stia facendo.

La centrale di polizia è aperta 24 ore su 24. Se sono fortunato, capiterò nel turno di Parrish.

Non ho mai parlato con lui, probabilmente on sa neanche che esisto, ma ha offerto aiuto a Malia e al suo gruppo, e beh, io faccio parte del gruppo!

***

I corridoi sono illuminati ma vuoti, a volte si sente lo squillo dei telefoni, ma niente parole.

Ormai sono le 3 del mattino.

L'atmosfera è inquietante. Davvero, davvero tanto.

<Stiles, giusto?> chiede un uomo dietro di me, cogliendomi alla sprovvista, e facendomi sobbalzare.

<Sì, giusto. Lei è il signor Parrish?> chiedo confuso. Lui ridacchia.

<Sì, sono il 'Signor Parrish'>

<Potrebbe aiutarmi? Sono un amico di Malia, stavo con lei quando la ha incontrata e le ha detto che se aveva bisogno di aiuto la avrebbe aiutata...> gli ricordo io.

<Vuoi una mano per che cosa?>  mi chiede lui sospettoso.

<Vorrei vedere dei dati di un neonato morto durante in un incidente. Si da il caso che sia mio fratello e quello di Malia. Un certo Kit...> lui mi interrompe.

<Kit Hale> dice lui, diventando improvvisamente serio.

<Sì>

<Perché vuoi sapere di lui?> mi chiede poi, corrugando la fronte.

<Credo che non sia morto> rispondo deciso.

<Stiles, è morto 19 anni fa in un incidente stradale!> mi canzona lui. Rimango un attimo in silenzio, a guardarlo.

<Per favore> dico poi, quietamente, interrompendo il silenzio.

<Non posso> dice lui, voltandosi, iniziando a camminare per i corridoi.

<Perché non puoi!?> gli chiedo seguendolo.

<Non posso dare dati personali di una persona> mi dice lui, in modo formale.

<Ma quella persona è morta! In oltre sono suo fratello!> lui si ferma.

<Come scusa?> chiede scrutandomi, alzando il sopracciglio stupefatto.

In quel momento, posso affermare di aver visto un briciolo di speranza.

***

Malia

Strange love - Malia&TheoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora