|capitolo tre.|

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"Non ce la farò mai."
"Dai, Angel, sii più ottimista. Il cappello deve smistarti in qualche Casa. Cerca di arrivare viva almeno alla cerimonia. Poi puoi farti venire un infarto."
"Grazie Fred, mi sento molto più tranquilla, ora."
Lui sorrise e andò via, lasciandomi sulla banchina di Hogsmeade.

"Quelli del primo anno! Gente del primo anno!" Un uomo gigante stava chiamando me e gli altri novellini.
Mi avvicinai.
"Ehi Harry!" Urlò l'uomo, sorridendo ad un ragazzo attraverso l'ispida barba.
Il ragazzino, anche lui della mia età, aveva i capelli scuri e gli occhi verdi. Portava gli occhiali tondi che gli cadevano leggermente sul naso.
Accanto a lui c'era Ron.
Decisi di avvicinarmi.

"Ehi, Ron."
"Angel! Ti ho cercata dappertutto! In che scompartimento eri?"
"Stavo con Fred, George e Lee Jordan."
"Wow hai fatto già amicizia, forte."
"Non esageriamo. Più che altro la chiamerei conoscenza."
Lo scrutai per bene, poi aggiunsi. "Hai dello sporco sul naso."
"Non anche tu!" Sbuffò lui.
Il ragazzino chiamato Harry si avvicinò a noi.
"Ciao." Sorrise.
"Ciao." Ricambiai.
"Conosci già Ron?"
"Oh sì, i nostri genitori sono amici."
"Ah, genitori..."
E poi collegai tutto troppo in fretta.
"Harry Potter!" Esclamai.
"Già." Fece lui.
"Come stai?" Cercai di riacquistare la mia compostezza.
"Oh, non me l'ha mai chiesto nessuno... suppongo bene." Disse lui, e sfoderò un sorriso.
"Io sono Angel Fudge." Sorrisi e gli porsi la mano.
La strinse e ci dirigemmo verso le barche.

Navigammo su un enorme e spaventoso lago con l'acqua nera, fino ad arrivare alla riva opposta.
La vista panoramica del castello di Hogwarts era mozzafiato.
Ne rimasi completamente affascinata.
"Caspita." Sussurrò una ragazza accanto a me.
"Già." Concordai.
"Sono Eleanor." Fece lei.
"Angel."
Passammo insieme tutto il resto del tragitto, raccontando delle nostre famiglie, degli hobby e di tutto quello che ci capitava a tiro.
Lei era nata da due babbani.
Avevo letto che, perché i nati babbani nascessero, dovevano avere un antenato magonò.
Il che era fantastico perché, quindi, il sangue di mago c'era comunque.
Ma pochi lo sapevano.
E poi, lei ed una ragazza chiamata Hermione sapevano più cose su Hogwarts di me. Ed io ci ero vissuta con i racconti di quella scuola.

"Pronta per lo Smistamento?"
"No." Fece lei.
La capivo tantissimo, ma cercai di convincere me stessa che sarebbe andato tutto bene.
E, indovinate un po'? Non ci riuscii.
Mi gettai tra le braccia dell'ansia.
I respiri si fecero corti e irregolari mentre entravamo nella Sala Grande, sfilando tra i tavoli delle Case.
Incrociai lo sguardo di Fred e George. Mi sorridevano e mi incoraggiavano con i pollici alzati.
Erano fantastici, quei due.

Il famoso Cappello Parlante, su uno sgabello, iniziò a recitare una filastrocca.
"Forse pensate che non son bello,
ma non giudicate da quel che vedete:
io ve lo giuro che mi scappello
se uno migliore ne troverete.
Potete tenervi le vostre bombette,
i vostri cilindri lucidi e alteri,
son io quello che a posto vi mette
e al mio confronto gli altri son zeri.
Non c'è pensiero che nascondiate
che il mio potere non sappia vedere,
quindi indossatemi e ascoltate
qual è la Casa a cui appartenere.
È forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria
fan di quel luogo uno splendore.
O forse è a Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.
Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.
O forse a Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli amici migliori,
quei tipi astuti e per niente babbei
che qui raggiungono fini e onori!
Venite dunque senza paure
e mettetemi in capo all'istante;
con me sarete in mani sicure
perché io sono un Cappello Parlante!"

Tutta la sala scoppiò in un applauso fragoroso.
Io ero senza parole. Un cappello che parlava era una cosa strana.
La McGonagall srotolò una pergamena ed iniziò a chiamare noi ragazzi per essere smistati.
Abbott Hannah e Bones Susan finirono a Tassorosso.
Boot Terry e Brockehurst Mandy furono assegnati a Corvonero.
Brown Lavanda andò a Grifondoro.
Bulstrode Millicent diventò una Serpeverde.
Finch-Fletchley Justin fu assegnato a Tassorosso.
Finnigan Seamus venne dichiarato un Grifondoro.

"Fudge Angel!"
Feci qualche passo avanti. Le mie gambe camminavano da sole, perché il mio cervello non ragionava più.
Salii le scale e mi sedetti sullo sgabello.
La professoressa mi poggiò il cappello sulla testa. Era abbastanza leggero.
"Una Fudge. Interessante. La tua famiglia è molto varia. Papà Tassorosso e mamma Corvonero, eh?
Anche tu sei molto intelligente e saggia, ma allo stesso tempo leale e giusta.
Oh, e cosa vedo qui? Una mente brillantissima e coraggio e sfrontatezza da vendere.
Un bel caratterino e una bella cera..."
Parlava ad alta voce.
Perché parlava ad alta voce?
Tutta la Sala Grande mi guardava, e io mi sentivo avvampare sempre di più.
"Saresti un'ottima Corvonero, ma anche una fantastica Tassorosso. Per non parlare di Grifondoro o Serpeverde, che ti renderebbero brillante.
Vedo un futuro grandioso per te.
Ma non so dove collocarti.
Serpeverde o Grifondoro?
Grifondoro o Serpeverde?"
-Se non lo sai tu.- Pensai ma, come aveva detto nella filastrocca, lui leggeva i miei pensieri.
"Esatto, non lo so.
SOSPENDO IL GIUDIZIO!" Urlò alla fine.

Tirai un sospiro di sollievo.
"Cosa?" Urlarono alcuni ragazzi seduti al tavolo di Corvonero.
E il mio cervello, finalmente, completò il caricamento dell'informazione.
"Cosa?" Dissi io.
La professoressa McGonagall sollevò il Cappello Parlante e lo indossò Silente.
Ci parlò per qualche minuto, che a me sembrò una vita intera, e poi si avvicinò a me.
"Angel, dovrai mangiare al nostro tavolo e dormire provvisoriamente nel dormitorio dei Serpeverde fino alla prossima settimana. Allora il Cappello ti smisterà definitivamente."
Schioccò le dita e un posto a tavola si materializzò alla sinistra della sedia del preside.
"Va bene, grazie." Dissi, e mi andai a sedere.

Hermione Granger, Eleanor White, Neville, Ron e Harry erano stati smistati in Grifondoro.
Malfoy, quei due ragazzi in carne, una certa Parkinson e Zabini andarono a Serpeverde con un'aria fin troppo spavalda.
Montanti.

Malfoy mi sorrise, beffardo.
"Cretino." Mormorai.
"Merlino?" Fece Silente, mentre batteva le mani.
"No, signore, non ho detto nulla."

Hidden words. |Draco Malfoy|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora