|capitolo quaranta.|

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"Da te non me lo sarei mai aspettata.
Per quanto tu possa credere che il tuo cuore sia scongelato, dubito che sia più caldo di un cubetto di ghiaccio.
Hai messo fine alla vita del mio più grande punto di riferimento, hai fatto sì che il male tornasse di nuovo sovrano in questo mondo cresciuto per la pace, hai messo in pericolo tutti quanti noi studenti di Hogwarts, perché senza Silente diventeremo tutti carne da macello per diventare un nuovo esercito per Voldemort.
Ho imparato da Harry a non aver paura di pronunciare il suo nome. È un mago come tutti gli altri, più potente, certo, ma un mago come me, te e chiunque altro.
Ti vedevo cambiato, più chiuso e freddo, ma non pensavo fino a tal punto. Cercare di assassinare una persona. Mi tremano le mani solo a pensare che quell'incantesimo raccapricciante possa tranquillamente uscire dalla tua bocca, scandito dal dolce movimento delle tue labbra.
Ho paura che tu diventi ciò che non sei. Forse lo sei già diventato dato che io ti scrivo queste lettere che non ricevono mai risposta.
Non ho parole per giustificare un comportamento simile, e da te ne ho imparate tante di scuse efficaci per una giustificazione credibile.
Piton è stato nominato preside di Hogwarts. I Carrow saranno i nostri nuovi gentilissimi professori.
Harry, Ron e Hermione non frequenteranno il prossimo anno, tu nemmeno.
Spero che Blaise ed Eleanor non vadano via, perché sennò sarei perduta.
Tu va' per la tua strada, io ho scelto la mia e, a malincuore, ho scoperto che non comprende te.
Non farai parte del mio futuro, e spero che tu ne sia felice perché così, oltre a non volermi tu nella tua via, da adesso nemmeno io ti vorrò nella mia.
Rimarrai un ricordo indelebile, ma sarai solo parte del mio passato.
Grazie,
Angel Grace Fudge."

Il cuore saltò qualche battito mentre chiudevo la busta con mani tremanti e la affidavo cautamente a Light.
Ormai nemmeno gli dicevo dove andare e a chi dare la pergamena, aveva imparato che erano tutte destinate a Draco, e sapeva anche che non stavo bene perché, quando tornava senza risposta e io scoppiavo a piangere, si appollaiava sulla spalla e sfregava la sua testa con la mia, come se volesse consolarmi.

Avevo bisogno di rilassarmi, così appena Light andò via mi infilai sotto la doccia e lasciai che l'acqua fredda lavasse via anche i miei pensieri più tenebrosi e tristi.
Quando uscii, impiegai molto più tempo del solito ad asciugarmi perché dovevo trovare un modo per far passare il tempo più velocemente. Iniziai a canticchiare delle canzonette babbane che mi piacevano tanto. In radio c'erano poche stazioni che le trasmettevano, ma quando ne trovavo una rimanevo sintonizzata per ore.
Fino a quando non scoprii Radio Potter, ma quella è un'altra storia.

Mi infilai i morbidi pantaloncini del mio pigiama e la maglietta, mi diressi in cucina per bere un po' di latte caldo nella speranza di diminuire l'insolita voglia di restare sveglia, salii le scale e mi sedetti sul mio letto.
Mi piaceva quella camera, semplice ma che rispecchiava la mia personalità in maniera sorprendente.
Al muro erano appesi poster di maghi famosi, scritte con gli incantesimi che avevo imparato ad Hogwarts, uno per uno, le foto animate con i miei amici e con la mia famiglia, un quadro che mi aveva regalato il nonno e la chitarra che avevo ricevuto dai miei genitori per il mio tredicesimo compleanno.

Qualcosa picchiò alla finestra. Light era di ritorno.
Feci entrare la civetta e gli accarezzai la testa prima di posare il mio sguardo sulla zampa, nell'ormai inutile speranza di trovare qualcosa, magari anche un misero foglietto.
E infatti un qualcosa c'era.
Mi mancò il fiato per qualche secondo, il cuore cominciò a battere fortissimo.

"Sono felice che tu l'abbia finalmente capito.
La mia vita e la tua sono rette perpendicolari: si sono incontrate a metà e non lo faranno mai più.
Siamo sempre stati destinati ad essere ciò che diventammo il primo anno, nonostante entrambi non lo desideravamo.
Addio, Angel.
Malfoy."

"Merda." Imprecai.
Accartocciai la lettera e la gettai in qualche parte della camera alle mie spalle.
Spensi la luce e cercai di dormire.
La vita non voleva proprio sorridermi.

Hidden words. |Draco Malfoy|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora