|capitolo quattro.|

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Il miglior banchetto della mia vita.
Assaggiai un sacco di prelibatezze che gli elfi che lavoravano nelle cucine avevano preparato.
Ogni volta che le cosce di pollo finivano, ne compariva un altro vassoio pieno.
Che spettacolo, la magia.
Silente si riempiva il piatto di mozzarelle e uova strapazzate e mi elogiava la crostata alla melassa.
Accanto a me era seduta la professoressa McGonagall.

"Professoressa." Lei ingoiò un boccone di carne e girò la testa verso di me.
"Mi dica, signorina Fudge."
"Che lezioni seguirò questa settimana?"
"Dovrebbe chiedere al professor Silente. Lui ha parlato con il Cappello."
"Con i Grifondoro." Fece Silente, con un sorrisetto.
Stava origliando, o sbaglio?
"Ma non ha senso!" Sbottai. "Dormirò con i Serpeverde e seguirò i corsi con i Grifondoro. Manca solo che vada a pranzo con i Tassorosso e a cena con i Corvonero."
"In realtà il Cappello me l'aveva accennato..."
"Cosa?"
"...Ma ho preferito che eliminasse già due Case. Quindi non sarai una Tassorosso o una Corvonero. A meno che tu non lo desideri."
"Desidero essere smistata nella mia vera Casa, qualunque sia." Risposi.
"Perfetto!" Sorrise Silente e tornò a mangiare. Che tipo strano.

Una volta che tutti ebbero finito di cenare, i Prefetti di ogni Casa condussero quelli del primo anno ai dormitori.
Io seguii il Prefetto di Serpeverde, un tipo magro e slanciato. Anche lui era molto pieno di sé.
Gli altri ragazzi mi guardavano e ridevano, o borbottavano qualcosa.
Non ci feci molto caso, anche se le orecchie mi fischiavano.
Scendemmo due rampe di scale, fino ad arrivare nei sotterranei.
Lì faceva molto più freddo e il vapore dei respiri fuoriusciva dalle bocche sotto forma di una nuvoletta di un bianco candido, in contrapposizione con le pareti scure.

"Mandragola."
Era la parola d'ordine. Meglio ricordarsela.
"I dormitori femminili sono dopo quella porta a sinistra, quelli maschili sono a destra. Questa è la vostra Sala Comune in cui potete passare tutto il tempo che volete, studiare e sonnecchiare. Domattina alle otto meno dieci vi voglio tutti qui. Andremo insieme nella Sala Grande per la colazione. Buonanotte."
"Buonanotte."

Aprii la porta, mentre gli altri ragazzi si trattenevano nella Sala Comune per scambiare qualche parola.
Su una porta c'era una lavagna appesa. Sopra erano scritti dei cognomi, tra cui il mio.
Quello era il mio dormitorio.
Spinsi la porta, che cigolò in modo sinistro, facendomi rabbrividire.
Il mio baule era poggiato ai piedi del letto vicino alla finestra. Il mio gufo, Light, era ancora nella sua gabbia.
Sbatteva le ali voracemente.
Probabilmente voleva uscire.
"Ehi piccolo." Aprii la gabbia.
Light fece un piccolo giro della stanza e poi si appollaiò sulla mia spalla.
"No, non sono Serpeverde. Il giudizio è stato sospeso. Non sono nulla. Mi sento inutile."

"Fa' uscire immediatamente quel pennuto! Mi riempirà il letto di piume!"
Una ragazza era entrata nella stanza.
"Scusami, ma non c'è bisogno di urlare in quel modo. Ti avrà sentito tutto il dormitorio."
"E che t'importa? Tanto ti sei già fatta conoscere."
"Pensi che l'abbia voluto io che il Cappello sospendesse il giudizio?"
"Oh no. Non avveniva da anni. E guarda caso adesso succede proprio con la nipote del ministro della Magia."
"Non ho deciso io in che famiglia nascere!"
"Oh, certo."
"Tu sei solo invidiosa." Scandii l'ultima parola, godendomi le sue nocche che si comprimevano.
"Vai convinta."
"Convintissima."
Mi infilai il pigiama e mi stesi sul letto.

Non riuscivo a dormire.
Pansy Parkinson russava come un carlino. Evidentemente il naso schiacciato faceva la sua parte.
Faceva freddo, nei sotterranei.
Così mi alzai, andai nella Sala Comune e decisi di scrivere una lettera ai miei genitori.
Afferrai una pergamena, piuma e calamaio e mi accoccolai su una poltrona.

"Cara mamma, caro papà,
il mio smistamento è stato unico. E non è un modo banale per descriverlo, davvero.
Il Cappello Parlante ha sospeso il giudizio. Non appartengo a nessuna Casa.
La prossima settimana avrò la risposta definitiva. So solo che non sarò né Tassorosso e né Corvonero, mi spiace. Non voglio deludervi.
Mi farò valere, in qualsiasi Casa sarò smistata.
Porterò sempre in alto il nome dei Fudge.
Sono nel dormitorio dei Serpeverde, e le mie compagne di stanza non sono proprio cordiali e simpatiche. Ma chissà, è solo il primo giorno. Forse stavano solo scaricando la tensione sulla prima cosa che avevano trovato davanti.
Spero sia così.
Domani sarà il primo giorno di lezione. Spero di non perdermi!
Seguirò i corsi dei Grifondoro. Esatto. E mangio al tavolo dei professori, tra il professor Silente e la professoressa McGonagall.
Non potete immaginare che ansia! Mi sento in gabbia.
Aspetto vostre notizie.
Vi voglio bene,
Angel."

Sigillai la busta, ci impressi la cera lacca con il timbro di Hogwarts e la poggiai sul tavolino che avevo di fronte.
La poltrona era molto comoda.
Il pensiero di dormire lì mi attraversò la mente come un lampo, fulmineo.
-Ma sì- Mi dissi. -Nessuno si accorgerà che il mio letto è vuoto.-

"Anche tu non riesci a dormire?"

Hidden words. |Draco Malfoy|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora