|capitolo trentasette.|

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Calde gocce di sudore scorrevano sulla mia fronte, fino ad arrivare alle sopracciglia, prima di essere spazzate via dal dorso della mia mano.
Faceva troppo, troppo caldo per dormire con le finestre chiuse, senza una bava di vento. Eppure non volevo assolutamente lasciare che, insieme alla leggera brezza notturna, entrasse un gufo assieme alla lettera che portava.

Lo conoscevo benissimo, quel volatile e, per quanto fremessi dalla voglia di leggere la pergamena che aveva legata alla zampa, non volevo sembrare una che si arrendeva facilmente.
Avevo iniziato una battaglia, e avrei impiegato tutte le energie che avevo per concluderla nel modo più vantaggioso e vittorioso possibile.

Ma mi dispiaceva terribilmente che quel gufo dormisse sul cornicione della mia finestra, che le mie compagne di stanza sudassero inutilmente per un mio stupido capriccio da bambina.
Non potevo far star male così tante persone solo perché io stavo soffrendo per probabilmente un motivo che avrei dovuto dimenticare mesi prima.

Feci un respiro profondo, che assomigliava più ad uno sbuffo, e tirai con forza la maniglia un po' arrugginita della finestra, lasciando che un impaziente folata di vento si impossessasse di tutta la stanza.
"Entra, piccolo." Sussurrai, e il gufo mi ascoltò, saltellando sul baule.
Con le mani tremolanti sfilai il foglio di pergamena, accarezzai il capo del volatile e lo lasciai riposare decentemente con la testa sotto l'ala.

Angel Grace Fudge,
penso che nessuno sia capace di descrivere il mio stato d'animo in questo momento, nemmeno io stesso, perché mi trovo al centro di un turbine di emozioni che non accenna a finire e a darsi pace.
Non m'importa se non leggerai questo foglio, perché lo sto prendendo innanzitutto come sfogo personale, nella speranza che venga fuori qualcosa di poetico e sentimentale che possa servire ad indebolire quel muro che si è creato fra noi.
Che ho creato fra noi.
È inutile dire che non era mia intenzione, perché sì, non avevo scelta, ma avrei comunque trovato un modo per vederti, per abbracciarti, per ricordare a me stesso e a te che sei mia, mia e di nessun altro.
Ho provato a cancellarti dalla mia memoria perché con te al mio fianco sarei stato troppo buono, mi sarei tirato indietro prima del tempo e non potevo assolutamente farlo, o avrei perso la mia famiglia.
Ho sbagliato, perché ho sacrificato te per salvare loro, ma sono sicuro che mi capirai, perché hai un cuore d'oro e perché probabilmente avresti pensato di fare lo stesso.
Avresti pensato, esatto.
Ti conosco fin troppo bene e so che tu, qualsiasi cosa sarebbe successa, avresti fatto qualsiasi cosa per non perdere nessuno dei due membri.
È proprio questo che mi spinge a starti lontano: tu sei talmente diversa da me e non puoi assolutamente cambiare, non posso cambiarti. Anche se so che è impossibile perché sei testarda e cocciuta, ho sempre paura che stando con me tu non sia più te stessa.
Tutto andava più o meno bene fino a poche ore fa.
Tu, su quella roccia, mi hai fatto ricordare della nostra incisione che ormai stanzia su quel masso da più di un anno. Tu, mostrandoti debole e con le lacrime agli occhi, mi hai fatto ricordare quanto sia fragile, nonostante le apparenze, e quanto io sia terribilmente debole, e che a nulla servono i discorsi per convincermi che non è così.
Mi hai detto che sei quello che rimane di te. Il mio cuore si è spezzato in mille frammenti, il mio respiro si è mozzato. Non avevo idea di quanto male ti ho fatto, ti sto facendo e ti farò, e mi distrugge.
Sei la gemma più preziosa, il diamante più luminoso e qualsiasi altro paragone del genere ti venga in mente.
Sei l'unica persona che è capace di tenermi sveglio una notte intera per il semplice desiderio di scriverti, come oggi, o di vederti dormire, come la prima notte del primo anno qui ad Hogwarts. Non chiusi occhio quella notte, perché tu ne valevi la pena.
E vali la pena tutt'ora, ma io sono uno stupido che non sa cogliere la palla al balzo, che suda sette camicie per raggiungere uno scopo e, quando ormai è ad un buon punto, abbandona tutto.
Sei la cosa più bella che mi sia capitata in tutta la mia vita, l'unica persona con cui sono solo Draco, con cui non sono obbligato a tenere la schiena dritta e i capelli sempre in ordine.
Ho condiviso con te i momenti più belli di sempre, e non lo dico per risultare smielato e banale.
Sicuramente sai che ne ho avute di ragazze nei primi cinque anni, ma tutte erano destinate a cercare di riempire un vuoto: il tuo vuoto.
Non mi sono mai arreso, sei sempre stata un pensiero fisso ogni giorno che passava, fino a diventare il pensiero fisso. E a me piaceva e piace, perché dalla mia testa non sei ancora andata via.
So che non mi perdonerai e mi va bene, me lo merito, ma se mai volessi parlarmi non farlo verbalmente perché mi è stato proibito di parlare e vedermi con te, mi influenzi in modo positivo e non posso permetterlo, non ora.
Sai dove trovarmi, comunque sia. Basta fare un passo indietro.
Cordialmente,
Draco Lucius Malfoy.

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