Finalmente le vacanze natalizie erano finite. Stare lontani da Hogwarts era più doloroso ogni anno che passava.
Quella era diventata la mia casa per la maggior parte dell'anno, ed era assolutamente la casa migliore di tutte.
Per quanto abitassi in una villa, mio nonno non aveva ancora avuto la brillante idea di inserirci dei fantastici passaggi segreti.L'Hogwarts Express era sempre lo stesso: gli scompartimenti, i finestrini limpidi, la strega del carrello dei dolci, la moquette a terra.
Era sempre tutto uguale e mi piaceva troppo.
L'unica cosa che non andava era che gli scompartimenti erano relativamente pochi e io, ritardataria com'ero, mi trovavo sempre sperduta per i corridoi.Nessuno scompartimento era libero o conteneva persone disposte ad ospitarmi.
Decisi così di indossare il cappotto e di andare nell'unico posto che sapevo sarebbe stato vuoto e pacifico: la terrazza sulla coda del treno.
Era il mio posto, quello, assieme alla biblioteca. Se qualcuno mi cercava, sapeva dove dirigersi per essere sicuro di trovarmi.Attraversai i tre vagoni che mi separavano dall'aria fresca e girai la manopola della porta.
Davanti a me c'era un tavolino coperto di neve con tre sedie.
Una di esse era occupata da una figura di spalle, ma fin troppo riconoscibile."Ciao Draco." Sussurrai, ma il biondo sobbalzò.
"Scusami" Mi affrettai a dire. "Non volevo spaventarti."
Ma lui non rispondeva. Era ancora di spalle ad osservare le rotaie che superavamo a gran velocità.
Non si degnava nemmeno di girarsi.
Tolsi la neve da una sedia lì vicino e mi sedetti ma lui, prima che riuscissi a guardarlo negli occhi, si spostò in modo tale da darmi le spalle.
Di nuovo."Draco." Sussurrai ancora.
"Vattene. Vattene via. Non vedi che questa terrazza è già occupata?"
La sua voce tremava per il freddo.
"E se io volessi rimanere?"
"Ci rimarrai da sola."
"Cosa ti ho fatto di male, Draco?" Chiesi, la voce iniziava a tremare.
"Tu sei il mio male." E si voltò.Avrei preferito vederlo di spalle, almeno fino a quando le orribili ferite che aveva in faccia non si fossero rimarginate per bene.
Il mio cuore si fermò. Vederlo in quello stato mi faceva venire da piangere.
L'occhio sinistro era circondato da un velo violaceo e gonfio, un po' più sotto si faceva spazio un taglio abbastanza grande. Il labbro era spaccato.
Non era più lui."C-cosa..." Balbettai.
Lui mimò con le labbra la parola 'Cruciatus', stringendo gli occhi. Il ricordo doveva fargli male.
Era il minimo.
"Per te. Mia zia ha sentito me e mia madre che parlavamo di te al ritorno dalla cena." Sussurrò lui.Le mie emozioni non riuscirono più a frenarsi. Si scatenarono come un uragano.
Scoppiai in lacrime e corsi ad abbracciarlo, accarezzandogli con il pollice tutti i lividi e le ferite che aveva sul volto.
Anche lui stava piangendo, sentivo il mio collo inumidirsi dove era poggiata la sua testa."Io sapevo che non dovevamo avvicinarci di nuovo, Draco."
"No. Il problema non siamo noi. Non lo siamo mai stati. Sono gli altri."
"Non riesco a vederti così."
Si asciugò le guance con la manica del cappotto. "Resta con me."
Esitai. Non sapevo cosa fare.
"Restami accanto."
"Ma tu... tua zia..."
"Promettimi che resterai con me."
"Va bene. Lo prometto.""Sei la migliore amica del mondo." Sorrise.
"Siamo già migliori amici?"
"Siamo sempre stati amici, da quel 'Draco Lucius Malfoy, non so chi tu sia, ma qui ho la tua lettera'."
"Te lo ricordi ancora?" Chiesi, sognante.
"È impossibile dimenticarsi di te."I nostri visi erano a pochi centimetri di distanza, e ciò non faceva altro che alimentare ancora di più la mia voglia di baciarlo, di azzerare le barriere.
Mi stavo innamorando. Forse ero già innamorata.
Il punto era che Draco Malfoy mi aveva fatto perdere la testa.
Mi avvicinai e lui sorrise, schiudendo le labbra. "Devo chiederti una cosa."
Mi aspettavo una frase, magari romantica, magari d'effetto.
La risposta sarebbe stata un sì, ne ero sicura e consapevole.
Prese fiato."Mi faresti copiare i compiti di Erbologia? Non ci ho capito nulla."
Volevo tirargli un sonoro ceffone, ma mi trattenni annuendo semplicemente e allontanandomi fino ad arrivare alla distanza adatta per impedirmi di fare un'ennesima cavolata.
Draco poco prima aveva detto che ero la sua migliore amica. E basta. Niente più.
Cosa mi era saltato in mente?"Siamo quasi arrivati, andiamo dentro."
"Ci si vede a scuola, Draco."
"Sì Angel, e ricordati Erbologia."
"Già, Erbologia. Te la porto a cena o domani a colazione."
"Sei la migliore!" E mi abbracciò.
"Già." Ripetei. "La migliore degli stupidi."🌸Domani ho gli orali
Pray for me please.
Spero che la storia vi stia piacendo, per me è un piacere scriverla.
Vi voglio bene.🌸
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Hidden words. |Draco Malfoy|
RomanceLettere, parole, segreti, incomprensioni. La vita di Draco Lucius Malfoy e di Angel Grace Fudge è fatta di questo. Di questo, e di tante altre emozioni così forti da mascherare e coprire il dolore che entrambi provano dentro il loro cuore. -> 15/04...