Rimasi praticamente tutto il giorno a letto, la mia voglia di fare qualcosa era pari a zero, Brooklyn era uscita per andare a scuola e Cameron aveva una vitalità praticamente nulla quindi non mi era rimasto nessuno da tormentare.
Entrai nella camera dell'inglese con l'intento di frugare nei cassetti per scoprire qualcosa con cui avrei potuto ricattarla.
Ma lei non era tipa da diario segreto, potevo scommetterci.
Finii per imbattermi in uno scatolone pieno di sue foto: a partire da quelle da bambina fino ad arrivare ad adesso.
Vidi sul suo volto espressioni che probabilmente non le avevo mai visto fare e solamente in quel momento mi resi conto di quanto potesse essere triste e quanto questa nuova situazione avesse potuto modificare tutti i suoi piani: cambiare stato, cambiare casa, cambiare famiglia, scuola, amici, tutto.
Era stata catapultata in un universo che non sentiva suo e quasi mi sentii in colpa per averla presa di mira come se non avesse già abbastanza problemi.
Pensai seriamente di lasciarla perdere ma purtroppo ero più interessato a lei di quanto pensassi e questo faceva dannatamente paura.
"Shawn" mi sentii chiamare e vidi Dan sullo stipite della porta.Sorrise appena vide che mi stavo interessando di tutto tranne che dei dannati affari miei.
"Puoi scendere appena hai finito di essere una ragazzina innamorata? Dobbiamo parlarvi" disse e ridacchiò prendendomi in giro.
Alzai gli occhi al cielo senza nulla di più stronzo da replicare, infilai tutto al suo posto proprio come lo avevo trovato e poi scesi nel soggiorno dove vidi Cameron, Dan e la mamma di Brooklyn seduti sul divano con facce ansiose.
Avevo già capito cosa stesse per succedere e mi sentii di merda sia per Cam che per l'inglese, costretti ad accettare una realtà nella quale non si rispecchiavano.
Lei entrò qualche secondo dopo con un rumoroso: "Eccomi", seguito da uno sguardo confuso.
"Brooke, accomodati." Si sedette vicino a Cameron evitandomi palesemente e parte della pena che provavo nei suoi confronti si riaccese in un fuoco di accattivante sfida.
"Io e Dan vogliamo darvi un annuncio importante!"
Iniziò sua madre con un tono più che estasiato.
"Ci sposiamo! Tra due settimane!" Strillò mostrando il lucente anello che sicuramente sarebbe costato un occhio della testa a Dan.
"Lo so che è una notizia importante e che le cose stanno andando velocemente ma..perché aspettare?"
"Wow, mamma. È fantastico." Disse Brooklyn con nessunissima traccia di felicità dietro la sua voce, solo un'esclamazione forzata.
"Ora ho solo bisogno che voi ragazzi andiate a comprarvi dei vestiti mentre noi sistemiamo le cose."
Voi? Che c'entro io?
La carta di credito fu messa nelle mani di Cameron e lui, infastidito, scappò via come una ragazzina.
Non gli andavano giù le decisioni che il padre stava prendendo, non gli andava giù il fatto che ancora pensasse che Brooke fosse venuta a letto con me.
Ti capisco, fratello, a me non va giù l'esatto contrario.
Lo seguimmo finché non si voltò spazientito.
"Ascoltatemi bene, tutti e due. Ora prendete questa cazzo di carta e andate al negozio a prendere questi vestiti. Shawn, scegli per me. Quando tornate, voglio che vi parliate come se non foste due persone assolutamente egoiste e deviate mentalmente e faremo felici i nostri genitori"
Sarebbe stata una lunga giornata.
***
Brooklyn era dentro il camerino da sette dannati anni e non avevo la pazienza adatta per starla ad aspettare ancora un solo istante."Ne hai per molto?"
"Non mi piace, non te lo faccio vedere." Alzai le braccia al cielo, sei stata lì dentro tutto questo tempo per dedurre che il vestito ti fa talmente schifo da non farmelo nemmeno vedere? Oh Dio.
"Puoi entrare un secondo?" Disse e forse la perdonai. Non mi sembrava tuttavia adatto, nella nostra condizione, rimanere insieme in uno spazio così piccolo e così pieno di ormoni.
Aprii la tenda e la vidi in un vestito stretto e viola. Tutto il suo fisico era mostrato nel modo adatto, nel modo in cui avrei voluto che fosse dal primo momento che l'avevo vista.
"Mi piace" sorrisi.
"Grazie..puoi chiudermelo?" Fissai lo sguardo sulla sua schiena, sulla sua pelle chiara e sul fatto che non stesse indossando il reggiseno.
Cazzo, Brooklyn, mi stai veramente facendo questo?
"Non lo so" disse indecisa. Non compresi di cosa, il vestito era fantastico, lei era fantastica, la sua schiena nuda era fantastica e non c'erano problemi al momento nel mondo di Shawn.
"Hai un corpo da favola, perché lo nascondi?" Le dissi e lei arrossì, probabilmente un pochino imbarazzata.
"Io.."
Poggiai le mani sui suoi fianchi guardando la nostra immagine riflessa nello specchio. Sembravamo due normalissimi adolescenti che sceglievano il vestito per andare al ballo insieme e fare l'amore per la prima volta.
Mai supposizione poteva essere più lontana da ciò che io e Brooklyn Mason realmente eravamo l'uno per l'altro: soltanto un agglomerato di passione e nuove sensazioni.
"Cosa c'era in quel bacio, Brooklyn?"
La mia domanda la agitò più di quanto avrebbe dovuto, la vidi letteralmente andare nel panico e cercare di sviare l'argomento.
"Penso che prenderò questo vestito. Tu puoi..puoi andare a scegliere quello per Cameron. Sarò lì tra poco"
Pensi che io sia così stupido, bambina?
"Nemmeno se mi paghi, hai visto come ti guardava il commesso?"
Mi fece uscire chiudendo la tendina di corsa e facendomi soffocare una risata. Mi allontanai cercando di trovare un semplicissimo vestito per me e per Cameron ma, fondamentalmente, mi sembrava andassero bene tutti.
Appena decisi che probabilmente dovevo tornare indietro a vedere come stesse Brooke, la vidi flirtare animatamente con il cazzo di commesso.
Oh, andiamo.
"Brooklyn!"
Urlai cercando di chiamarla e rimproverarla allo stesso tempo. Sentii il fumo uscire dalle mie dannate orecchie.
"Chiamami Brooke, Dio santo."
Mi rispose acidamente facendomi venire voglia di far vedere al quel deficiente come solo io fossi capace di accendere quella verginella con non più di due parole. Non testarmi bambina, non ti piacerebbe.
Appena vidi che stava cercando una cosa dentro la borsa decisi che era abbastanza, andai verso di lei prendendole il braccio e trascinandola con me, fino a dietro il muro dove nessuno poteva più vederci.
"Hey! Mi fai male."
Feci in modo di far premere la sua schiena sulla parete e mi avvicinai a lei con aria minacciosa, con l'irrefrenabile impulso di spaventarla.
"Non farlo. Sai che non mi piace" ringhiai e lei invece di avere una qualsiasi reazione, sorrise maliziosamente accendendo qualcosa dentro di me che non sapevo di avere.
"Cosa?" Si morse il labbro guardandomi con quegli occhioni grandi e io, prima di giungere a spiacevoli conclusioni, mi allontanai.
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Good. [Shawn Mendes]
FanfictionE se mi avesse guardato il quel modo per qualche altro secondo, probabilmente non avrei risposto delle mie azioni.