Closet

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Infilai velocemente dei pantaloncini da basket e una maglietta a maniche corte.

Era un sollievo che avessimo ginnastica alla prima ora, non avrei avuto la forza di fare nient'altro.

Senza curarmi del mio aspetto andai nella grande palestra alla quale ero quasi troppo abituato.

Sicuramente non ero abituato alle ragazze del primo anno sedute sugli spalti: io e Cameron ci demmo un'occhiata veloce e poi le raggiungemmo.

Mi voltai un secondo indietro e, per mia sorpresa, vidi Brooke parlare animatamente con Lacey.

Indossava un paio di pantaloncini corti e desiderai le sue gambe perfette e pallide intorno al mio bacino. Non era male, non era affatto male.

Il coach, un uomo profondamente disturbato e frustrato sessualmente, ci guardava come fossimo tutti ragazzine dell'asilo, poi fischiò fastidiosamente il suo fischietto facendomi sorridere.

Quell'individuo era talmente senza cuore che a volte pensavo fosse un me del futuro.

"Okay razza di idioti"

Cercai di trattenere una risata davanti alle facce sconvolte dei primini, sicuramente non sarebbe stato un discorso di incoraggiamento.

"Dividetevi in due gruppi: quelli che non sanno giocare a basket e quelli che lo sanno fare."

Presuntuosamente afferrai una palla e mi spostai dal lato opposto a quello dove si trovavano gli incapaci.

"Ora ognuno di voi scelga qualcuno a cui insegnare a giocare, e alla fine della lezione voglio vedere i risultati!"

Una ragazza si avvicinò a me.
"Shawn, giusto? Ti andrebbe di insegnarmi?" Chiese con un sorrisetto malizioso e io semplicemente scossi la testa.

"Non oggi, bambola. Ma sai chi sarebbe veramente felice di stare con te? Cameron Dallas."

La spinsi verso di lui e poi mi affrettai facendo in modo di ritrovarmi esattamente davanti all'inglese.

"Perfetto" mormorò sussurrando.

"Ovviamente saresti rimasta solo tu, sei una tale sfigata." La provocai.

"Ovviamente saresti rimasto solo tu, probabilmente hai minacciato di morte ogni persona qui dentro."

Per poco non mi fece sentire in colpa: era evidente che l'avevo spaventata più di quanto avrei voluto.

"Sei ancora colpita che io l'abbia fatto, Brooke?" Feci finta di essere offeso.

"A dir la verità non mi capita tutti i giorni"

La fissai quasi perdendomi nelle sue movenze e poi le tirai la palla addosso.

"Ahia, Mendes!" Stava davvero usando la tecnica del cognome con me? Ti stai mettendo contro il tipo sbagliato.

"Devi avere i riflessi pronti, potresti farti male" Non rispose, scocciata.

"Mi piace come sei vestita. Quell'orrenda larga maglietta di prima faceva cagare"

"Cosa? È la mia maglietta preferita!"

Mi corrucciai cercando di non pensare a cos'altro ci sarebbe potuto essere nell'armadio se quella era veramente la sua preferita.

Good. [Shawn Mendes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora