Quella notte pensai, pensai, pensai e pensai ancora a ciò che Shawn aveva fatto per me. Sapevo che non se ne sarebbe stato lì con le mani in mano ma avevo visto nei suoi gesti un uomo ferito, sapevo che si sentiva in colpa per ciò che era successo e mi sembrava da stupidi dire che non avrebbe dovuto: in parte era colpa mia, in parte era colpa sua, la maggiore delle colpe andava a Valentin.
La sua dichiarazione mi aveva aperto gli occhi e ora sapevo che non era pronto per una relazione.
Nonostante questo non riuscivo a stargli lontana perché era come se calmasse ogni mia paura e colmasse ogni mio vuoto.
Quando mi svegliai la mattina seguente eravamo da soli a casa e facemmo sesso fino allo sfinimento, avrei voluto che ci fosse amore ma non c'era: era solo puro caos e passione.
Ero sdraiata a letto guardando il suo profilo perfetto mentre osservava assorto la parete davanti a lui, sapevo bene che stava cercando di mettere insieme qualche parola per iniziare un discorso e se avesse voluto avremmo parlato.
Anche se aveva detto di non amarmi, non poteva negare la connessione che si creava tra di noi oppure la pesantezza del silenzio che avrebbe voluto urlare tutte le parole che ancora non ci eravamo detti.
"Stai bene?" Mi chiese poi.
"No" Dissi io sincera.
"Voglio dire - ora si, è come se avessi preso una piccola pausa da tutto ciò che mi sta girando intorno ma non sto bene."
"In questi giorni ho bisogno di essere il tuo angolo di paradiso, dopo tutte le cazzate che ho fatto lascia che faccia qualcosa di giusto. Lascia che io stia dalla tua parte." Quello che disse mi avrebbe riscaldato il cuore se non avessi saputo che erano solo parole.
Si girò accarezzandomi i capelli, il suo sguardo insistente sul mio mi portò a chiudere gli occhi.
"Dovresti parlare con la polizia riguardo a quello che ti ha fatto. Cioè, io non so cosa ti abbia fatto e so che magari non sono la persona adatta con cui parlarne ma voglio che ti senta al sicuro."
Risi ironicamente catturando completamente la sua attenzione.
"Non sarò mai al sicuro qui" Mi guardò come se gli avessi appena spezzato il cuore mentre io mi sentivo come se stessi finalmente aprendo il mio a lui.
Nessuno dei due fino a quel momento aveva voluto dire o sentirsi dire la verità ed era sbagliatissimo.
Le cose andavano così a Toronto, c'era un certello su di me in quel momento e avrebbero fatto a gara pur di prendermi. Per fare cosa poi, uccidermi?
"Brooke..." sapevo che non era ciò che avrebbe voluto sentirsi dire e che probabilmente gli avevo fatto male ma non gli avrei mentito ancora, non più.
"Non parlerò con la polizia Shawn, ci andresti di mezzo tu in qualche modo e, anche se non ne so nulla, conosco molte persone che vorrebbero vederti tra le sbarre o peggio morto. Valentin è uno di loro"
"Non devi farlo per me, è giusto che io paghi."
Ci sarà un momento nella mia vita in cui amerò me stessa più di quanto io ami te, ma non è questo, pensai. Tuttavia dalle mie labbra non uscì un suono.
"Sai che non si fermeranno nemmeno se andrai in prigione, preferisco tenerti qui e avere qualcuno. Qualsiasi cosa sia questo che c'è tra me e te, non voglio perderti ancora."
"Cazzo, non potrei essere più d'accordo"
Mi misi a cavalcioni su di lui e lo baciai giocando con la sua lingua. Non si azzardò a muovere le mani dalla mia schiena al mio sedere, non sapeva che il linguaggio del suo corpo mi comunicava più cose di quante lui avrebbe mai detto.
"Lo so che vuoi sapere se lui-" stetti in silenzio.
Pensai avesse afferrato ciò che avrei voluto digli ma invece mi guardò confuso.Non avrei voluto parlare di Valentin anche perché non ne avevo ancora parlato con nessuno ma Shawn aveva bisogno di sapere che non mi aveva violentata.
Sapevo bene che il pensiero lo stava uccidendo, lo sapevo perché se solo avessi provato a mettermi nei suoi panni mi sarei sentita allo stesso modo.
"No Brooke, va bene così. Quando sarà il momento ne potremo parlare meglio."
"Okay" avevo sussurrato per poi rannicchiarmi vicino a lui.
Non avevo intenzione di piangermi addosso ancora per molto, volevo darmi una svegliata e cercare di capire come superare la faccenda.
Dovevo mettere da parte questo episodio, passarci sopra e lasciare che il tempo facesse il suo corso, dovevo mettere da parte i miei sentimenti.
E forse ero innamorata di Shawn ma in quel momento più che mai mi sembrava un bambino alle prese con un giocattolo che gli sarebbe piaciuto ancora per poco.
Non era ancora pronto ad amare nessuno se non se stesso.
Il suo essere catapultato già nella prima adolescenza in faccende da grandi non gli aveva fatto vivere a pieno la sua giovinezza ed era come se ora volesse rimediare.
Ma non poteva rimediare giocando con i miei sentimenti, non era giusto.
"Non so se riuscirò mai a farti capire quanto mi dispiace Brooke, non voglio essere ripetitivo ma"
"Shawn" lo chiamai incitandolo a smettere.
"Lo so, scusa. Non riesco a pensare ad altro. Questa cosa mi sta uccidendo ed immagino anche a te."
"Ascoltami, va bene così. Distraiamoci" gli toccai il petto nudo e lui mi guardò attento.
"Non è questo quello che volevi?" Gli domandai attaccandolo indirettamente. Socchiuse le labbra evidentemente pensando che non mi sarei mai dimenticata di ciò che aveva detto, che pensavo veramente che lui potesse darmi solo sesso.
"No" infatti disse fermando le mie mani.
"Voglio dire, si però vorrei anche essere capace di aiutarti in altri modi, capisci? Vorrei esserti vicino."
"Lo sei" Lo toccai di nuovo riferendomi alla vicinanza fisica pur sapendo perfettamente che lui si riferisse ad altro.
Se solo mi fossi dimostrata ancora una bambina innamorata probabilmente mi avrebbe spezzato il cuore ancora quindi forse sarebbe stato meglio metterci sullo stesso piano.
Ero ferita e confusa e mi sembrava il solo ed unico modo di reagire, non avrei mai potuto immaginare che quello che mi sembrava il capolinea era solo l'inizio della fine.
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Good. [Shawn Mendes]
FanfictionE se mi avesse guardato il quel modo per qualche altro secondo, probabilmente non avrei risposto delle mie azioni.