Disinterested

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Giorno dopo giorno mi sembrava come se Brooklyn fosse sempre più stanca e come se stesse perdendo tutto l'interesse nella scuola e nelle interazioni sociali.

Non che mi interessasse, ma sua madre era così preoccupata per i suoi primi mesi in Canada e aveva riposto la sua fiducia in me, era mio dovere controllarla.

"Che cos'ha?" Chiesi a Cameron appena arrivammo e lei si allontanò senza nemmeno salutare.

"Non capisco sinceramente, penso sia solo molto stanca. So per certo che sta quasi tutte le sere a parlare su Skype con i suoi amici inglesi, sai il fuso orario."

Qualche ora dopo, la ritrovai nella mia stessa classe, con lo sguardo perso nel vuoto e un'aria insonnolita.

"Mason!" La chiamò la professoressa e lei letteralmente saltò sul banco, suscitando le risatine di persone alle sue spalle.

"Si?" Chiese cercando di ricomporsi, inutilmente.

"Vuole rispondere lei alla domanda oppure preferisce continuare a dormire sul banco?"

"Io uhm..non ho capito la domanda"

"Vai a farti un giro, e torna quando rinsavisci."

Pensai stesse per ribattere invece semplicemente si alzò e se ne andò. Uscire dalla classe non era una cosa da lei quindi la seguii frettolosamente per andare a controllare se stesse bene.

La presi per il braccio fermandola vicino al muro e con un'aria da papà che vuole rimproverare la figlia le dissi:

"Devi dormire di più, Brooklyn"

"Shawn, per favore" cercò di andarsene.

"Cameron mi ha detto che stai sveglia quasi tutta la notte per parlare con i tuoi amichetti inglesi"

Fece una faccia confusa, come a chiedersi per quale motivo io mi fossi preoccupato di venire a conoscenza di questa informazione.

"Io..è solo quest'ultimo periodo poi andrà meglio"

Prese un respirò evidentemente nervosa e io cercai in qualche modo di alleviare la tensione avvicinandomi per baciarla.

Ma ovviamente lei si scansò. Sentivo come se con me credesse continuamente di essere all'interno di una malsana trappola.

"Okay sai cosa? Vaffanculo"

Tirai un calcio ad un cestino che cadde per poi allontanarmi e cercare qualcun altro, chiunque altro ma non lei.

***

Mi trovavo nell'elegante salotto di casa Dallas, piantato in asso da Cameron che erano anni che avrebbe voluto provarci con mia sorella e che, finalmente, si era deciso.

Cam era un bravo ragazzo e Lacey tremendamente esuberante, non a caso si era trovata bene dal primo istante con Brooklyn.

Come se l'avessi chiamata, scese le scale con una certa fretta.

Indossava un paio di pantaloni neri, una maglietta corta e un paio di tacchi.

Era dannatamente bella, probabilmente la più bella ragazza che avessi mai visto.

"Hey" mi salutò e io le feci cenno della testa, cercando il più possibile di tenere la bocca chiusa e non fare alcun tipo di apprezzamento sul suo aspetto.

Avevamo discusso solo poche ore prima ma sembrava come se non fosse successo nulla, nemmeno lei disse niente e mi sembrava ovvio che entrambi volessimo solo distrarci per qualche ora e non pensare troppo.

"Cameron e Lacey stanno avendo una mezza specie di flirt stasera"

Poi continuò camminando lentamente nella mia direzione, il linguaggio del suo corpo protendeva verso di me in tutti i sensi e sembrava mi aspettasse una fantastica nottata.

"Stai cercando di dire che vuoi passare la serata con me, Brooklyn Mason?" Tentai, cercando in tutti i modi di imbarazzarla.

"Qualcosa del genere" sorrise sorprendendomi.

Una volta arrivati al locale ci buttammo immediatamente sugli alcolici.

Brooklyn non sembrava volesse stare ferma, non faceva altro che ballare e trascinarmi con lei.

Qualcuno in mezzo alla folla per passare la spinse verso di me facendo finalmente attaccare i nostri corpi.

Da li parti un bacio, poi due, poi più di quanti io riesca a ricordare.

Il sapore e il movimento delle sue labbra sembrava fossero stati fatti apposta per me, o forse ero solo così ubriaco da sentirmi come se tutto stesse andando perfettamente.

Il suo top rosso aderiva al suo corpo e non riuscivo a smettere di fissarla e di fare pensieri impuri su di lei, l'alcol non stava aiutando.

I tacchi alti slanciavano un po' la sua figura minuta e i pantaloni a vita alta sottolineavano la forma dei suoi fianchi.

Quanto cazzo sei bella.

"Usciamo?" Le chiesi e lei in risposta afferrò la mia mano conducendomi in uno spazio un po' appartato che dava sul retro del locale.

"Avevo bisogno di un po' d'aria" ammisi tirando fuori il mio pacchetto di sigarette e fumandone una.

Avevo bisogno di calmarmi o non sarei stato responsabile delle mie azioni.

"Hai questa aria da bravo ragazzo stasera" mise le mani intorno al mio collo, volevo sperare che non sapesse cosa stesse dicendo.

Afferrò il colletto della mia camicia e mi guardò leccandosi involontariamente il labbro inferiore.

Non sai quanto io sia cattivo, bambina mia.

Mi baciò delicatamente il collo e poi mi guardò negli occhi. Feci lo stesso.

"Shawn lo sai che" iniziò con una voce da sbronza "Se mai dovessi ancora sentirti strano, se mai dovessi essere di cattivo umore allora non devi fare altro che stare un po' con me. Perché io e te ci odiamo ma siamo più simili di quanto crediamo e abbiamo bisogno l'uno dell'altra." Sorrise e io rimasi serio.

Non sapevo se intendesse dire veramente ciò che stava dicendo ma lo apprezzai con tutto il cuore.

In quel momento cominciai a sentirmi come se non avessi occhi per nessuno al di fuori di lei.
Brooklyn Mason stava lentamente rubando il mio cuore infiammato.

In ogni caso mi baciò ancora e mi portò dentro.
Ballavamo in modo confusionale e passionale e sentii come se entrambi avessimo bisogno di più.

La tensione sessuale era a dir poco insopportabile e avrei voluto fare molte cose per lei. Tuttavia non ero sicuro che lei provasse le stesse sensazioni nei miei riguardi.

"Sei così sexy, Brooke" ammisi.

Contro ogni aspettativa si avvicinò e mise le mani sotto la mia maglietta.

Vedo che ci siamo capiti, tesoro.

"Brooklyn" la implorai baciandola ancora, potevo dire che stesse bramando i miei baci tanto quanto io stessi bramando i suoi.

"Prendiamo un taxi e andiamo a casa, voglio fare qualcosa per te"
Confessai e lei, contraddicendo ogni mia aspettativa, annuì.

Cazzo.

Good. [Shawn Mendes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora