Champagne

1K 54 3
                                    

Ansimai appena raggiunsi il cortile e mi misi una mano sulla fronte.

Solo il pensiero che adesso lui stesse facendo sesso con un'altra ragazza mi mandò fuori di testa.

Solo poche ore prima mi ero illusa del fatto che probabilmente ci potesse essere stato qualcosa tra noi due e adesso tutto sembrava sparito nel nulla.

Mi tirai su il vestito in modo da riuscire a sedermi senza stropicciarlo e poi mi misi le mani nei capelli cercando di riflettere lucidamente e di non fare nulla di impulsivo o sfrontato.

"Stai bene?" Si avvicinò un ragazzo in giacca e cravatta, non lo avevo visto al matrimonio ma probabilmente mi era sfuggito sul momento.

Era molto bello ed elegante ma il taglio sul suo sopracciglio gli conferiva quel qualcosa di estremamente misterioso.

"Si, si, sto bene" sussurrai abbassando di nuovo lo sguardo.

"Ti ho vista scappare così e ho pensato il peggio, tipo un attacco di panico o qualcosa del genere" rise e anche io forse mormorai qualcosa di simile ad una risata.

"Sei la figlia di Lizbeth, Vero? Tu e tua madre vi assomigliate estremamente."

Sorrisi anche se non mi avrebbe mai trovato d'accordo dicendo una cosa del genere. Io e lei eravamo così diverse da ogni punto di vista.

"Non c'è niente che io possa fare per rallegrarti almeno un po'?"

"Non penso" dissi e afferrai il bicchiere di champagne che mi stava porgendo.

Da lì, più nulla.

***

Aprii gli occhi sentendo il mio corpo intorpidito e indolenzito.

La testa mi faceva male e le mani mi tremavano terribilmente.

Non avevo idea di chi fosse il letto in cui avevo dormito, la camera dove ero, non avevo idea del perché Shawn fosse accanto a me e perché non ricordassi nulla del matrimonio di mia madre.

I vuoti di memoria e la confusione nella mia testa mi portarono a qualche minuto di pianto profondo.

Mi alzai solo per assicurarmi che la porta fosse chiusa a chiave e, mentre passai davanti allo specchio, mi resi conto che il vestito che stavo indossando non era mio.

Era un abito estremamente corto e inappropriato che francamente mi ricordava quello dei travestimenti porno per Halloween.

Non trovavo il cellulare e tutto quello che avrei voluto in quel momento sarebbe stato Valentin: un uomo in grado di proteggermi e di trattarmi come mi meritavo.

Letteralmente mi strappai l'abito di dosso e mi infilai la maglietta di Shawn e un paio di pantaloncini trovati in un'anta dell'armadio, per quanto ridicola potessi sembrare, mi sentivo meno sporca.

La sensazione che stavo provando in quel momento era una delle più brutte che avessi mai provato: ero esposta, vulnerabile, sporca, mi sentivo come una stupida e da una parte avrei voluto chiedere spiegazioni, dall'altra avrei voluto solamente tornare a casa e comportarmi come se niente di questo fosse mai successo.

Appena vidi il mio telefono per terra lo accesi scorrendo tra le notifiche, vidi mille chiamate perse e mille messaggi, quelli di Valentin catturarono la mia attenzione prima di altri.

Valentin:
"Brooke ti prego spiegami cosa cazzo sta succedendo"

"Sei andata a letto con lui?"

"Ti prego dimmi che va tutto bene. Non mi importa se avete fatto sesso, voglio solo sapere dove sei e che stai bene. Non sono arrabbiato con te amore mio, ti prego chiamami"

Good. [Shawn Mendes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora