Slowly Falling

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La guardai ancora nella sua tranquillità per qualche secondo. Si stava svegliando perché vedevo le sue palpebre muoversi.

"Brooklyn" la chiamai e la guardai storcere la bocca, risi. Dopo qualche secondo di silenzio infatti disse:

"Brooke. Mi chiamo Brooke."

Lo so e purtroppo non mi interessa.

"Okay Brooklyn, ho intenzione di informarti che sei una schiappa. Andiamo, sei svenuta in doccia. "

E io ti ho trovata e soccorsa perché sono un dannato principe azzurro.

"Giusto, si" Sembrò non ricordarsi cosa fosse successo, poi si alzò con il busto in modo tale da riuscire a guardarsi addosso.

"Mi hai vestito tu?" Chiese con una faccia tale come se si vergognasse. Plausibile, siamo entrambi imbarazzati.

"Dio si, ho un'erezione che nemmeno immagini. Infatti per ringraziarmi per averti salvato la vita sarei grato se mi facessi un pompino ad ingoio"

Scherzai e lei non rise fissandomi incazzata, ma sempre bellissima.

"Non ho guardato, giuro" cercai di rassicurarla, sapevo ci avrebbe tenuto.

"Preferisco farlo quando sei cosciente"
Finalmente la feci ridacchiare e mi ritenni fiero.

La guardai in silenzio, un silenzio opprimente che mi spingeva su di lei.

Chiuse gli occhi e io in risposta mi avvicinai e le baciai il collo.

Lei non si oppose, al contrario mi lasciò più spazio.

Ero eccitato ma probabilmente, ancora una volta, eravamo nella stessa situazione.

Come se la tensione non fosse già abbastanza evidente le sussurrai:

"A cosa stavi pensando, bambina? Perché così tante emozioni da svenire? Anche io amo quella doccia ma contieniti tesoro"

Questa volta ottenni un dolce gemito da parte sua, amava quando le parlavo così, amava quando le stavo vicino come in quel momento. E lo amavo anche io.

"Sono felice che non te ne sia ancora andata"
Ero sincero.

"Anche io" mi fissò e io distolsi lo sguardo, pensai che fosse seccata del mio continuo non guardarla quando mi afferrò il viso, invece la sua unica intenzione da bambina qual era fu quella di leccarmi innocentemente il naso.

Brooke, sei la mia morte.

"Che cazzo" Dissi chinandomi sulla sua maglietta per pulirmi.
"Tu sei pazza" rideva a crepapelle e io non potevo fare a meno di fare lo stesso.

"Ragazzi, venite a mangiare" urlò sua madre. Si alzò prendendo un paio di leggins e mettendoli, il suo sedere dapprima scoperto mi fece sentire male.

Quella sera ero più tentato del solito.

Si buttò di nuovo sul letto e io mi chinai su di lei.

"Avrei un bocconcino niente male qui, magari come dessert" le feci l'occhiolino e poi senza che se lo aspettasse la presi in braccio portandola al piano di sotto.

"Il capitano della scialuppa guida la donzella in pericolo fino alla nave e le dice che nessun altro uomo la metterà più in pericolo" scherzai facendola ridere a crepapelle.

"Lui è definitivamente l'uomo più coraggioso e affascinante della contea. Conosciuto da tutti per la sua bellezza, la sua modestia e la sua abilità a dire bugie."

Good. [Shawn Mendes]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora