Il pomeriggio lo passo da Liam a guardarlo dipingere mentre progettiamo qualcosa per il contest... alla fine la mia idea gli piace molto e lo aiuto a definirne i dettagli. Mi invita a cenare da lui, in realtà mi manda dal Kebbabbaro di sotto a prendergli da mangiare e osservando il mio viso contrariato con un sorriso si offre di ospitarmi a cena; finito il kebab mi chiede se voglio restare a dormire, ma rifiuto dato che devo passare da Miranda e Janette e che oggi non sono mai stata a casa.
Così sono le dieci passate quando lascio l'appartamento di Liam e cammino per arrivare a casa di Nathan e Janette. L'aria si è parecchio raffreddata rispetto al pomeriggio, mi stringo nella giacca di pelle, nonostante sia aprile inoltrato e quasi concluso si gela. Mi accendo una sigaretta e metto su le cuffiette.A casa Kress-McCurdy c'è sempre molta gente, indipendentemente dal giorno indipendentemente dall'orario. Questo forse perché orami è diventata la base operativa della compagnia... mentre una volta l'incontro fisso era al KaraokeBum ora siamo sempre da loro... eccetto quelle volte in cui andiamo a vedere una partita di Matty. La casa è poco distante dal centro, ma decisamente più periferica rispetto a quella di Liam, è una villetta con il solo piano terra e un giardinetto poco curato dai suoi proprietari... credo fosse la casa della nonna di Janette che poi le ha lasciato in eredità. Fatto sta che quando arrivo ci sono anche Miranda, Frankie e George; non faccio in tempo a salutare che le mie due amiche mi portano al piano superiore per "la fase ceretta pre-appuntamento". Inutile dire che passo la serata a lamentarmi del bruciore alle gambe, con uno sguardo decisamente poco casto George si offre di provare a farlo passare... rifiuto.
Quando torno a casa sono le quattro del mattino e sono stanca morta, le prime luci dell'alba sorgono su Los Angeles. Tolgo le scarpe prima di entrare per non far rumore salendo, accosto la porta silenziosamente e in punta di piedi salgo le scale. Son forse a metà dei gradini che la voce di mia madre mi interrompe gelida e distaccata, mi volto verso di lei.
-Dove sei stata fino alle quattro del mattino, Elizabeth?- domanda posando lo sguardo duro su di me.
-Ero da Janette, mamma rilassati, ho ventitre anni!- sbuffo alzando gli occhi al cielo.
-Finché vivi qui, mi dispiace signorina, ma stai alle mie regole.- dice stringendo gli occhi in due fessure e squadrandomi.
-Si, va bene, ora posso andare a letto?- borbotto, lei scuote la testa.
-Neanche per sogno Elizabeth! Ieri sei stata fuori tutto il giorno è non hai fatto nulla di quello che dovevi fare! Sabato torna tuo fratello e sai che Philip vuole che tutto sia perfetto per quel pranzo!- mi riprende mia madre.
-Mamma, c'è ancora una settimana, stai tranquilla... e poi Matt non è mio fratello. Buona notte.- la congedo salendo le scale rimaste e chiudendomi in camera mia, non appena poso la testa sul cuscino mi addormento all'istante.
"Mi sveglio che sono distesa sull'asfalto, un vicolo un po' nascosto di qualche quartiere periferico di Los Angeles. Non riconosco subito il posto, è così anonimo... mi stropiccio gli occhi e stiro la schiena, poi ancora con le gambe addormentate mi alzo in piedi e, senza smettere di guardarmi attorno, mi incammino per tornare sulla strada principale. Il cielo è scuro e le nuvole sono grige, cariche di pioggia, nell'aria c'è l'odore dell'asfalto bagnato. Riportando lo sguardo sulla strada mi accorgo che o non mi sono ancora mossa di un centimetro oppure la via si è allungata perché sono ancora con i piedi sul cartone in cui fino a poco fa stavo distesa; provo allora a muovere un passo e un altro e un altro ancora, ma ad ogni falcata la strada sembra acquistare un metro alla sua fine. È come camminare su di un immenso, duro e grigio trapirulan. Non capisco come ciò possa avvenire e l'idea di non poter mai più uscire di qui inizia a stringermi lo stomaco in una morsa d'angoscia. Mi passo una mano tra i capelli: Elizabeth, tu sei una ragazza razionale e sai che questo non può accadere, coraggio smettila di fare la bambina. Faccio un nuovo tentativo.
Inizio a camminare sempre più velocemente senza però riuscire a spostarmi. Cado in ginocchio per terra con la testa china sulle mie mani che hanno iniziato a sanguinare senza che io avvertissi dolore. Inizio a toccarmi falangi, nocche, palmi e dorsi senza capire l'origine delle profonde cicatrici, con il solo risultato di sporcarmi ambedue le mani di un rosso sangue scuro. Che cazzo mi sta succedendo? Non è possibile, la pelle non si apre senza una lama o un ago. Un flash distoglie la mi attenzione dalle ferite, alzo lo sguardo attorno a me per cercare di capire la provenienza almeno di quello e la spiegazione mi arriva un paio di secondi dopo quando un potente tuono squarcia il silenzio del vicolo nascosto. Una pioggia torrentizia inizia a bagnarmi, nel giro di qualche minuto il sangue che cola dalle mie mani sull'asfalto si mischia all'acqua lurida e disegna macchie rosso scuro. Continuo ad osservare tutto senza potervi dare una spiegazione razionale; l'unica cosa che posso fare e chiudere gli occhi e levare il viso alla pioggia affinché lavi via le lacrime d'angoscia.Il rumore di alcuni passi sulle pozzanghere mi fa aprire gli occhi e una figura lontana si intravede oltre la fitta pioggia. C'è qualcuno, può aiutarmi. Mi alzo in piedi e cerco di muovere qualche passo verso lo sconosciuto incappucciato, qualcosa mi fa tremare di paura... non so se sia il ghigno, unica parte scoperta dal cappuccio del suo viso, o il grosso coltello che stringe in mano. Inizio a correre verso la fine del vicolo, ma come prima non mi muovo, il sangue esce a fiotti dalle mani macchiandomi viso, capelli e vestiti nella mia fuga convulsa da quell'individuo. Più corro e più il vicolo si fa lontano. Ormai i passi del mio predatore si fanno vicini. Lui non corre, i suoi piedi sembrano scandire come campane la mia fine.
Il suo fiato sul collo, volto appena la testa e..."
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SEQUEL: Skinny jeans, health cigarettes, forbidden love
FanfictionDopo sei anni la vita di Elizabeth è totalmente cambiata... frequenta l'università con voti soddisfacenti (grazie alle brevi lezioncine del suo migliore amico Liam), ha un fidanzato che ama, una compagnia vivace di amici e la serenità di chi ha una...