Passo la seguente settimana in divano a guardare serie TV e bere birra con George e Liam. Dopo gli ultimi avvenimenti Avan ha pensato fosse il caso di lasciarmi un po' di tempo per riflettere e quindi non lo vedo da quella sera, il che mi fa stare anche peggio. Ogni tanto mi arriva qualche messaggio di conforto o qualche chiamata, fingo di stare bene, di essere forte ma mi sto lentamente lasciando andare. Daniel mi tiene aggiornata su quello che succede a casa Laurent ma le cose sembrano essersi complicate e, nonostante Avan l'abbia lasciata, Chantal è ancora libera anche se sotto stretti controlli.
Daniel non so bene cosa farà ma credo che alla fine andrà dal padre che sta a New York e vivrà lì con la sorella.
Le uniche volte che esco sono per comprare altre birre e per il funerale.
Incontrare i signori McKibben mi ha fatto più male di quanto credessi anche se per fortuna non hanno mai saputo della separazione. In realtà nessuno all'infuori della mia compagnia di amici lo sa e questo mi solleva dal dover rilasciare interviste, anche se i paparazzi ci provano a venire a casa mia; non gli apro, mando Liam che cortesemente li caccia.
Passa la prima settimana, la seconda. Nessuna notizia di Avan.
Non credo che tutto questo alcool faccia bene al nostro bambino ma è anche colpa sua se ha deciso di abbandonarmi. Mi sorprendo nella sua chat a guardare la sua immagine profilo... cosa starà facendo? È online!Digito un messaggio, faccio per inviarlo, esce, cancello. È un loop infinito di birra e serie TV, sonnecchiamenti e incubi, rassicurazioni e parole di conforto.Domani è il 26 luglio e compio ventiquattro anni.
Ventiquattro anni di alcool, fumo e nient'altro.
La sera del 25 mi addormento abbracciata a Liam con il viso nascosto nel suo petto e le sue braccia che mi stringono a se, le sue dita mi pettinano i capelli mentre sussurra parole di conforto per l'ennesimo incubo. George ci fissa apatico dalla poltrona. Vorrei chiedergli a cosa pensa, ma prima di trovarne il coraggio l'effetto Liam ha la meglio e mi addormento.A svegliarmi qualche ora più tardi non è il solito incubo, ma delle voci. Sembra che qualcuno sia entrato in giardino e ora cerchi di forzare la porta d'ingresso.
Terrorizzata scuoto la spalla di Liam che con qualche borbottio si sveglia. Gli premo una mano sulla bocca prima che dica qualunque cosa ed indico la porta, la sua espressione cambia e diventa simile alla mia.
Scivolo giù dal divano e sveglio George, ripetiamo lo stesso teatrino e si alza anche lui. Senza fare rumore entro in cucina, mi armo di una padella e faccio segno agli altri di seguirmi.
Silenziosi usciamo dalla porta sul retro per prendere alle spalle gli intrusi che cercano di forzare casa nostra. Mi fermo all'angolo e mi faccio segno ai due dietro di me di stopparsi.
Lentamente sbircio oltre l'angolo.
Davanti la porta due sagome stanno lavorando sulla serratura, è troppo buio per vederli in faccia.
Mi abbasso e gattonando mi avvicino raggiungendo il tavolo. Sento le voci.-Ma non doveva essere facile?- borbotta uno dei due intento a lavorare sulla serratura.
-Si, se ti ricordavi la chiave, magari!- risponde il palo scrutando l'oscurità.
Una terza ombra esce dalla porta della parte di Matt, i capelli cespugliosi, la figura smilza... mi alzo in piedi.-Eccole, le ho trovate!- esclama trionfante il mio fratellastro esibendo a Nathan e Frankie un mazzo tintinnante di chiavi.
-Sssh! Zitto idiota!- lo riprende il primo. Sospiro e lascio cadere la padella sul tavolo, il rumore metallico attira la loro attenzione e tutti e tre puntano il flash del cellulare su di me.
-Che diamine state facendo voi tre?- sospiro avvicinandomi, si aggiungono alle mie spalle Liam e George.
-Che cazzo ci fai TU qui!- ribatte Nathan lasciando ogni tentativo di aprire la porta.
-Beh, sai com'è io ci vivo qui!- osservo, lui si mordicchia il labbro inferiore.
-Ma dovevi dormire!- sbuffa Frankie, sollevo un sopracciglio.
-Perché? Penso di essere abbastanza grande per poter restare sveglia anche dopo mezzanotte.- i tre si guardano a disagio, poi Matt si fa avanti.
-Beh tanto ormai sei sveglia, dai, vieni con noi.- dice prendendomi per mano, guardo Liam e George ma anche loro non sembrano capire cosa stia succedendo.
-Son presa malissimo, fammi almeno mettere i pantaloni!- chiedo mentre Matt mi trascina sull'erba; con la coda dell'occhio noto Frankie guardarmi il culo con sguardo compiaciuto, con la mano libera tiro la maglietta verso il basso.
-Non posso, siamo già in ritardo, Nathan, Frankie siete due idioti! Una sola cosa da fare e la sbagliate pure! Io non so come facciano Janette e Miranda a sopportare due cretini come voi...- cammina imprecando; Liam e George, confusi quanto me, mi seguono a qualche metro guardandosi attorno. -E poi spero che almeno vi siate ricordati di prendere i costumi per Li...- Matt si morde la lingua.
-I costumi cosa?- chiedo ancora più confusa.
-Dimentica quello che ho detto.- mi ordina, alzo lo sguardo al cielo. Tre idioti che cercano di rapirmi la notte che cosa avranno mai potuto escogitare?
Parcheggiata poco più avanti sul marciapiede la lucente Cinquecento di Nathan riflette la pallida luce del lampione. Matt mi fa salire nei sedili posteriori e, come sempre, mi siedo in braccio di George mentre Nathan sgomma sull'asfalto incandescente.
Sospiro.
Sono in mutande, indosso solo una maglietta vecchia di Matty, sono scalza, sono struccata, ho i capelli sporchi e tre idioti mi stanno portando chi sa dove. Mi abbandono desolata contro il finestrino.
George, sorpreso e sconfortato come me, inizia ad accarezzarmi il ginocchio. È strano sentirlo così debole e triste.
Frugo nella tasca del sedile e trovo uno dei pacchetti scorta di sigarette che Janette ha nascosto qui. Dentro c'è anche l'accendino. Lui ne sfila due infilandone una dietro l'orecchio e mi lascia un bacio sulla spalla. Io ne sfilo una... sono settimane che non fumo. Poggio una mano sulla pancia dove credo ci sia il bambino e la rimetto a posto. Liam mi guarda perplesso ma non parla.Dopo una quarantina di minuti di viaggio silenzioso l'auto si ferma in uno spiazzo buio. Guardo il display dell'auto e segna le 4:57. La tentazione di restare in macchina a dormire è molta ma alla fine mi lascio convincere da Matt che, sempre tenendomi per mano, mi guida in un sentierino di sabbia e ghiaino. Le pietruzze mi fanno male ai piedi, ho sonno e sono stanca. Sto considerando l'idea di scappare e tornarmene a casa quando dal fondo del sentiero si vede un bagliore.
-Okay, ha funzionato.- sbiascica Matt sollevato accelerando il passo.
-Matt si può sapere che cazzo state conbinan...- resto senza parole.
Oltre l'ultima fila di alberi c'è la spiaggia e, lontani dalla riva, attorno ad un falò stanno seduti in cerchio Ariana, Miranda, Janette con la piccola Anastasia, André Harris, una tizia che non conosco e il mio Avan.
Lui si alza in piedi e viene verso di me.
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SEQUEL: Skinny jeans, health cigarettes, forbidden love
FanficDopo sei anni la vita di Elizabeth è totalmente cambiata... frequenta l'università con voti soddisfacenti (grazie alle brevi lezioncine del suo migliore amico Liam), ha un fidanzato che ama, una compagnia vivace di amici e la serenità di chi ha una...