Credo di non aver mai visto qualcosa brillare di più

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Un uomo con una lanterna in mano mi aiuta a salire sulla barca seguita dalle mie damigelle, siamo le ultime e adesso l'angolo di spiaggia da noi occupato è deserto. Mi siedo su di un'asse che funge da panchina e, col cuore a mille, aspetto che la barca compia la traversata fino alla nave.
Quando il legno scuro della barca a remi tocca la vernice bianca della nave il mio cuore sembra essere al limite dell'umano per quanto mi martella nel petto.

Ad accoglierci ci sono due giovani mozzi che ci porgono la mano per farci salire a bordo rivolgendo a ciascuna di noi un raggiante sorriso.
Una musica suonata da archi si mescola allo sciacquare delle onde che si infrangono contro la nave.
Per raggiungere il ponte dove, credo, si terrà la cerimonia bisogna salire una rampa di scalini. Miranda, Janette e Ariana si scambiano uno sguardo veloce e accelerano il passo lasciandomi sola ai piedi della scalinata.

Ecco, temevo arrivasse questo momento, il momento in cui l'ansia prende il sopravvento su qualunque altra sensazione.
Okay, devo solo respirare.
Infondo è la cosa che ho sempre voluto da quando conosco Avan... magari inconsciamente ma l'ho sempre voluto, devo solo prendere il coraggio a due mani e salire quei gradini.

Lancio un'occhiata veloce alla cima, non si vede nulla di quello che c'è oltre ma lo immagino bene.
Una mano si posa sulla mia spalla.

-Non vorrai mica farla da sola.- sussurra la voce di Liam al mio orecchio, lo sguardo di entrambi è posato sul mio piede destro che già calca il primo gradino.

-Non ne avrei il coraggio.- mormoro in risposta stringendo la mano di Liam mentre spingo l'altro piede per salire la scalinata.

-Comunque sei bellissima.- bisbiglia mettendomi tra le mani un mazzo di gelsomini profumati ai quali non resisto e avvicino il naso.

-Liam ho paura.- confesso a quasi metà dei gradini, lui abbassa lo sguardo su di me con un sorriso guardandomi da sopra la spalla.

-Di cosa? Comunque vada io ci sono.- mi rassicura stringendo la presa sulla mia mano, rincuorata salgo i pochi scalini che mi separano dall'altare.

Non mi ero preparata a tutto questo, ma a quanto pare Avan ci stava pensando da non poco tempo.
Il corridoio diretto all'altare è segnato da un tappeto bianco dove sono sparsi petali di rose rosse, ognuna delle sei file di  banchi è decorata con dei bouquet di rose bianche e rosse, non mi importa se non tutti i banchi sono pieni. Non me ne importa più quando vedo Avan alla fine della passerella.

Penso di non aver visto mai nulla di più bello e perfetto, e sono abbastanza sicura che mai esisterà qualcosa o qualcuno che possa eguagliarlo.
Nonostante il "poco preavviso" e la "cerimonia semplice solo per noi" indossa uno smoking nero che su di lui sta una favola, i capelli sono sciolti e ricadono mossi sulle spalle; ma sono i suoi occhi che mi rendono impaziente di raggiungerlo, credo di non aver mai visto qualcosa brillare di più.

Fortunatamente Liam ha una presa salda sul mio polso e mi costringe a fare le cose per bene e con i giusti tempi. L'orchestra di archi che prima sentivo suonare si interrompe per qualche istante, tutti si voltano verso di me che, ripresa la musica, seguendo il passo pesante e solenne di Liam, raggiungo il mio futuro sposo davanti al capitano vestito in uniforme da cerimonie.
Arrivati a pochi passi da lui, Avan scende i tre scalini che innalzano una piccola pagoda decorata e mi viene incontro. Prende la mia mano libera dalla stratta di Liam e i due si scambiano uno sguardo, Avan avvicina le labbra al suo orecchio e sussurra qualcosa che fa sorridere entrambi e convince il moro a lasciarmi la mano prendendo posto accanto a Matt sul mio banco dei testimoni.

Per qualche istante la figura di Matty prende il posto di Matt nella mia mente, scuoto la testa e scaccio il pensiero salendo con l'uomo che amo i pochi gradini. Niente deve rovinare questo momento.

Siamo in piedi davanti al capitano che si prende qualche momento per guardarci con un sorriso compiaciuto prima di iniziare la cerimonia.

-Amici, compagni, fratelli, siamo qui riuniti oggi davanti alla legge per unire in matrimonio questi due giovani amanti.- si prende un'altra pausa in cui ci sorride prima di proseguire a leggere i tre articoli della legge. Io ascolto poco o niente di quello che dice troppo impegnata ad ammirare il ragazzo che sta diventanto mio marito. Così quasi non me ne accorgo quando mi fa la domanda. -Sulla base di quanto appena letto, intendi tu, Elizabeth Egan Gillies, prendere il qui presente Avan Tudor Jogia come tuo sposo?- Avan mi lancia un'occhiata nervosa causata probabilmente dal mio silenzio.

-Oh, si! Non desidero altro!- esclamo arrossendo per la figura non proprio delle migliori.

-E tu, Avan Tudor Jogia, intendi prendere la qui presente Elizabeth Egan Gillies come tua sposa?- ripete, Avan mi lancia un secondo sguardo.

-Si.- risponde più prontamente di me chinando la testa.

-A seguito della vostra risposta affermativa, io Ufficiale dello Stato Civile di questa nave, dichiaro in nome della legge che siete uniti in matrimonio.- per la terza volta in questa sera ci guarda in modo compiaciuto prima di aggiungere: -Potete baciarvi.-

Senza che lo ripeta due volte le mani di Avan si stringono attorno alla mia vita mentre le mie braccia gli circondano il collo. Le nostre labbra si uniscono nel miglior bacio di sempre.
Ci ricordiamo che gli altri ci stanno guardando solo quando Miranda, al limite della sopportazione, esce dal suo posto accanto a Frankie sul banco e abbraccia entrambi riportandoci alla realtà col suo pianto commosso.
Più educatamente gli altri ci lasciano percorrere nuovamente la navata per mano e, giù dai gradini, si congratulano e ci abbracciano.

In quella serata ho i ricordi più belli della mia vita anche se il primo vero  di intimità io ed Avan loAvaniamo la notte del giorno dopo quando momentoudi, sudati e ansimanti ci abbandoniamo stesi sul letto ancora stretti l'uno all'altra.

-Chi mai l'avrebbe immaginato che sarebbe finita così?- dice quando il fiato glielo permette.

-Beh, un po' l'ho sempre saputo.- confesso iniziando a giocare con i suoi capelli.

-Ti ricordo che stavi per sposare un altro.- borbotta iniziando ad accarezzarmi il ventre.

-Si ma alla fine purtroppo ho scelto te.- rispondo con una linguaccia.

-Mh... purtroppo?- ripete con una smorfia.

-Per fortuna...- sbuffo alzando lo sguardo al cielo.

-Per fortuna mia...- mi corregge lasciandomi un bacio sulla fronte.

SEQUEL: Skinny jeans, health cigarettes, forbidden loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora