Resto a bocca aperta davanti a cotanto romanticismo, Avan ha prenotato una specie di appartamentino con tanto di piscina.
Faccio qualche passo incerto verso la vasca mossa da piccole onde, mi accovaccio e sfioro con le dita il pelo dell'acqua fredda. Avan emerge dall'acqua nel punto in cui son più vicina e mi bacia le labbra, il primo vero tocco da quando siamo partiti.-Allora che ne pensi?- mormora accarezzandomi il viso con le mani bagnante.
-Penso che non ho portato il costume.- rispondo in un soffio, il suo sguardo segue le gocce che dal mio viso scendono lungo il collo infilandosi nel decoltè del mio crop-top.
-Che disdetto, ero convinto di averti avvertita...- sussurra con un sorriso che mi fa fremere. -Sembra che dovremo trovare una soluzione a questo problema, non utilizzare una piscina solo nostra sarebbe un peccato...-
-Che gran problema...- ripeto assumendo un'espressione innocente che ottiene l'esatto effetto che desideravo. Avan si tira fuori dalla piscina e si siede sul bordo di mattonelle in terra cotta, il suo torso bagnato è attraversato dalle goccioline che si infilano nel suo costume. Mi prende per i fianchi e mi fa sedere sulle sue ginocchia, subito la mia gonna si inumidisce come il resto dei vestiti che non indosserò probabilmente fino a lunedì.
-Sembra che tu sia già bagnata...- non so bene in quale dei due sensi intenderlo, ma mi limito ad annuire trattenendo il respiro. -Forse queste dovremmo toglierle...- mugugna sfilandomi le SuperStar e posandole ai suoi lati. Mi accarezza il viso.
-Avan... ti prego.- mugugno quando le sue mani si posano sulle mie cosce sfiorando la mia intimità "accidentalmente". Un sorrisetto compare sulle sue labbra.
-Che dici? Sei capace di toglierlo da sola?- domanda passando l'indice lungo tutta la mia schiena scorrendo la cerniera del mio crop-top.
-Non ne sono così sicura...- rispondo circondando il suo collo con le braccia avvicinando i nostri visi. Fa scendere la zip del mio top e passa un dito sulla schiena spoglia, la fascia di tessuto che è il mio crop-top scivola tra i nostri busti, lui lo raccoglie e lo getta alle sue spalle, verso il muro opposto della piscina. La stessa fine tocca poi alla gonna e alle calze. Mi sfila l'elastico dal polso e raccoglie i miei capelli in una coda non proprio benfatta.
-Mi era così mancata la tua schiena.-la sua voce è a metà tra un gemito e un sussurro, mi fa impazzire. So che la mia schiena è la sua ossessione, così come lo è per Matty.
Restiamo così per un po', lui accarezza la mia schiena e io con la testa sull'incavo del suo collo. Mi sussurra cose dolci e carine che non sapevo mi mancassero così tanto in questi sei anni. Come farò a lasciarlo andare?A separarci è una chiamata di Chantal. Avan alza lo sguardo al cielo, ma so che se non gli risponde poi sarà in guai peggiori, e anche con il poco che conosco Chantal, immagino che sarebbe capace di rintracciare il GPS sul cellulare di Avan e raggiungerci qui. Scendo dalle sue ginocchia entrando nella piscina, gli porto il telefono e risponde.
-Dimmi Chanty.- borbotta scazzato, io mi avvicino al bordo e poso il mento stra le sue gambe, lui inizia ad accarezzarmi i capelli tenendo lo sguardo su di me con un sorriso. -Si, sono arrivato da un paio d'ore... va tutto bene.- poso le mani sulle sue coscie lasciando un bacio all'altezza dell'ombelico, lui fa un espressione strana e una sorta di gemito gli altera la voce. Mi guarda con un dolce sorrisino di rimprovero distogliendo lo sguardo. La parte sadica di me mi dice di baciarlo ancora, magari Chantal scoprisse di noi due e lo lasciasse; ma la parte razionale mi dice che devo stare calma e non combinare casini con i quali metterei in difficoltà Avan. La conversazione sembra andare per le lunghe
-Bla bla bla...- incrocio gli occhi e faccio una smorfia annoiata, Avan sorride. Io mi annoio. Le mie mani si spostano sull'elastico del costume di Avan e poi ci scivolano dentro. L'effetto è immediato: un gemito trattenuto a stento seguito da un'occhiataccia.
-No niente, mi hanno appena pestato un piede.- sbiascica lui prendendomi per i polsi, scandisce un "ferma" con le labbra senza suono. -Stavi dicendo...- alzo lo sguardo al cielo. Aveva detto che questo sarebbe stato il nostro weekend e son dieci minuti che sta al telefono con la fidanzata. Intento nella conversazione allenta la presa sui miei polsi e io colgo l'occasione per accarezzare nuovamente il suo membro. -Basta.- grugnisce, ma i suoi occhi dicono ben altro. -No, basta Chanty devo andare. Ci sentiamo sta notte.- chiude la chiamata, io mi allontano dal bordo, ma non abbastanza velocemente, lui mi prende per i polsi tirandomi fuori dall'acqua. -Dove pensi di andare, Elizabteh?-
-A farmi una nuotatina.- rispondo con finta ingenuità, lui mi alza di peso e mi carica sulla sua spalla stringendomi in vita con il braccio.
-La nuotatina la farai un'altra volta, d'accordo?- mi tira una pacca sul sedere e poi mi bacia il punto colpito.
Lasciamo la stanza della piscina e mi butta sul letto matrimoniale cosparso di petali rossi, si mette a cavalcioni del mio bacino.È ora di cena quando lasciamo il letto e ci decidiamo a preparare da mangiare. Ho saltato il pranzo e, benché abbia fatto cose molto più entusiasmanti in camera da letto, non vedo l'ora di mettere qualcosa sotto ai denti. Avan ha previsto anche il dessert, oltre al pollo e alle patatine, a cena conclusa mi porta sul divano e mi porge una coppetta di fragole, panna e cioccolato. Non posso smettere di pensare ad altri modi in cui potrei utilizzare questa panna e questo cioccolato. E infatti non arriviamo a metà coppetta che una fragola cade lungo il petto nudo di Avan lasciando una scia di panna e cioccolato. Lui fa per alzarsi e andare a prendere qualcosa per pulirsi, ma io trattengo il suo polso e gli lecco il petto pulendolo dando il via al "secondo round".
Vorrei questo giorno non finisse mai.
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SEQUEL: Skinny jeans, health cigarettes, forbidden love
FanficDopo sei anni la vita di Elizabeth è totalmente cambiata... frequenta l'università con voti soddisfacenti (grazie alle brevi lezioncine del suo migliore amico Liam), ha un fidanzato che ama, una compagnia vivace di amici e la serenità di chi ha una...