Ancora qui!

Capitolo 8

"Ma quindi, spiegami. Tu verrai a vivere a Roma con Megan?"

"No. Io verrò a vivere a Roma con la mia famiglia!"

"Quindi anche con tua madre e tuo padre?"

"No. Loro domani hanno il volo del rientro a Verona."

"E scusa...e allora...io??"

"Si. Tu sei la mia famiglia Mario. Tu e Megan lo siete."

"Ma dove? Come?"

"Devo mostrarti un'ultima cosa. Seguimi!"

Claudio prese ancora una volta la mano di Mario. Gli stampò un bacio sulla vena e si incamminarono verso l'entrata.

"Devo bendarti di nuovo Mario?"

"Ma de stà benda non ne hai ancora abbastanza? Gnà faccio però cosi. Oggi me volete morto tutti"

Claudio gli passò la benda sugli occhi, la legò dietro la nuca e si mise davanti a Mario per vedere se l'aveva legata in modo corretto e per constatare che lui non vedesse davvero. Lo baciò così a buffo e a stampo di colpò e Mario sobbalzò perché non se lo aspettava. Claudio rise "Ok, sei a posto. Non vedi nulla!" lo prese per mano e lo portò con sé facendo dei suoi occhi, gli occhi di entrambi.

Aprì la porta finestra che portava al retro. Che portava a quel giardino nel quale Claudio e Mario per la prima volta avevano fatto l'amore. Il giardino di pesco in fiore che aveva illuminato le loro vite. Era primavera quando si erano conosciuti, ed era già passato un anno. Anzi 15 mesi per l'esattezza. 15 mesi indimenticabili. Claudio ne aveva passate tante. Aveva capito cosa fosse l'amore, aveva imparato cosa significasse mettere da parte davvero se stessi per chi si ama, aveva imparato a difendere a spada tratta un amore. Affrontato un grave incidente e una volta rialzato il delirio di una donna che aveva portato un grosso scompiglio nella sua vita. Solo dopo aver superato tutto questo, si era reso conto di quanto in realtà in quel tempo in cui era riuscito a vivere Mario davvero, era stato felice con la F maiuscola. E Mario che in quei 15 mesi, si era visto completamente trasformato. Era un debole all'inizio, aveva paura di essere. E invece adesso, dopo tutto quello che avevano vissuto insieme era orgoglioso di se stesso e di quello che era diventato. Era passato del tempo da quella prima volta e adesso in questa notte di piena estate, Claudio stava facendo qualcosa che gli avrebbe cambiato per sempre la vita, o almeno per il momento.

Arrivati davanti al viale che collegava al giardino, Claudio sbendò Mario e di colpo davanti a lui partirono delle fiamme, che man mano illuminarono una scritta, che dopo pochissimo diede vita alla frase "IO e TE PER SEMPRE INSIEME!" e subito comparì Claudio con delle chiavi in mano, si inginocchiò ai suoi piedi e gli disse "Mario Serpa, vieni a vivere con me?" Mario inaspettatamente, con le lacrime agli occhi si inginocchiò. Erano uno difronte all'altro. I loro occhi si mangiavano, la voglia di aversi fremeva famelica dentro di loro. "Claudio...per me...non è un si!" Claudio abbassò la testa impaurito da quella risposta, demoralizzato da quella risposta che in quel momento non si sarebbe mai aspettato. Una lacrima scese dagli occhi senza comando. Mario gli alzò la testa per rincontrare il suo sguardo e con il pollice gli asciugò la lacrima e poi lo portò alla sua bocca baciando quella lacrima. "..Clà, per me non è un si! Ma...è mille volte si!" Negli occhi di Claudio la luce. Nelle labbra di Claudio un gigantesco sorriso. Nel cuore di Claudio i fuochi d'artificio. Si abbracciarono e si strinsero fortissimo. Claudio ininterrottamente baciò Mario sul collo assaporandone il profumo. E cominciarono a baciarsi, lì in ginocchio, senza inibizione alcuna, davanti a quella scritta di fuoco che continuava a bruciare.

I baci si facevano sempre più famelici e vogliosi e quando Claudio nei pantaloni sentì di non riuscire più a resistere a quell'uomo che alzava tutte le sue temperature corporee, si alzò. Come un bambino felice, prese la mano di Mario e iniziò a correre verso quel giardino, verso quel pontile da dove tutto era partito.