Capitolo 19

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...qualche mese dopo

Erano trascorsi diversi mesi da quel meraviglioso giorno in cui Megan per la prima volta aveva detto la sua prima parola. Era cresciuta in modo velocissimo e nonostante non fosse passato poi così tanto i suoi progressi si vedevano a vista d'occhio. Ormai camminava con facilità e da quella sua prima parola, il suo vocabolario si era arricchito a dismisura. Mario e Claudio stavano portando avanti la loro vita. L'hotel andava a gonfie vele. Erano riusciti in pochissimo tempo a farsi conoscere sul mercato e avevano conquistato un gran numero di clienti. Si erano ritrovati ad avere anche nei periodi di bassa stagione la struttura quasi piena.

Claudio aveva preso le redini dell'amministrazione e della contabilità e Mario nel poco tempo che gli rimaneva da non dedicare alla bambina, si dedicava al settore pubblicitario. Avevano assunto amici fidati in ogni settore in modo tale da stare tranquilli che la struttura fosse al livello che doveva. Nell'ultimo periodo però i litigi fra i due erano aumentati a dismisura. Litigavano per ogni minuzia a causa dello stress che non riuscivano a placare.

"Claudio, perché non molli un po' e vieni a fare una passeggiata con me, Megan, e gli altri?"

"E sentiamo...chi li fa i conti al posto mio?"

"Li facciamo dopo insieme amore. Hai bisogno di staccare la spina da tutto questo. Almeno per qualche ora!"

"Non mi pare proprio il caso. Noi mangiamo grazie a questa baracca caro mio. E se ANCHE io la mollo è la fine."

"Che significa quell'ANCHE sottolineato? Tu pensi che io me ne stia fregando? Ti ricordo che a casa c'è una figlia da crescere."

"Ma cosa Mario? Non fai nulla tutto il giorno. Megan non richiede tutto questo tempo. Non prendiamoci per il culo!"

A Mario raggelò il sangue. Davvero Claudio era convinto che crescere una creatura fosse cosi semplice? Chiunque ha un figlio sa che questa affermazione è errata completamente. Mario avrebbe potuto far crescere la loro bambina con una baby-sitter e fregarsene, tanto alla fine comunque a lui non sarebbe stato riconosciuto alcun titolo nei confronti della piccola, visto che non risultava figlia sua. E invece aveva scelto di dare tutto il suo tempo a quegli occhi che gli avevano rubato il cuore sin dal primo istante.

"Davvero pensi questo Claudio? Davvero pensi che io abbia scelto di stare con Megan per non far nulla nella struttura?" a Mario uscì una lacrima. Era visibilmente ferito da quelle parole. "Io ho scelto di crescere Megan perché non volevo lei crescesse con una perfetta sconosciuta. Perché non volevo lei sentisse la mancanza di una figura di riferimento nella sua vita e soprattutto perché non volevo lei potesse mai sentirsi come mi sento io, abbandonato dalla mia famiglia. Pensavo di poter superare questa cosa. Pensavo di essere riuscito a creare la mia di famiglia e in qualche modo mettere da parte il dolore. Ma a quanto pare no. Perché io non faccio nulla dalla mattina alla sera. E ho scelto lei per facilitarmi la giornata ma hai ragione Claudio. Io non sono nessuno per lei. Ne per lo stato e a quanto pare neanche per te. Quindi sai cosa ti dico? Io esco perché ho bisogno di non vedere più la tua faccia almeno per qualche ora. Io esco e porto a passeggio TUA figlia. Buon lavoro Claudio."

Claudio si sentì gelare nelle ossa. Non riusciva a sbiascicare una parola. I suoi nervi e il suo stress lo avevano portato a dire cose bruttissime che avevano tirato fuori uno degli scheletri nell'armadio che Mario si portava dentro di se da un bel po'. Si sentiva un coglione e uno stupido per quello che aveva fatto. Doveva assolutamente fermare quella situazione e salvarla.

"Ma-"

"No Claudio. Non voglio ascoltarti. A sta sera!"

Mario uscì da quella porta sbattendosela alle spalle con forza e aggressività. Lasciando Claudio sconvolto in quella stanza. Si asciugò con il palmo della mano le sue lacrime. Indossò il migliore dei sorrisi come ormai aveva imparato a fare e solcò il ciglio della porta d'entrata dell'hotel. Fuori in giardino c'era Megan ad aspettarlo con Paolo, Gianluca e Rosita. Tutti i più fedeli amici di Claudio che c'erano sempre stati nelle occasioni importanti.

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