Capitolo 15

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Tremavano le mani e le gambe sembravano così instabili da sentir mancare la terra sotto i piedi. Claudio sapeva quanto Mario fosse innamorato di lui, ma in realtà nell'immaginario suo di una richiesta di matrimonio, non aveva mai immaginato Mario chiedergli la mano. Aveva sempre proiettato se stesso in ginocchio davanti all'unico amore della sua vita. Aveva pensato a loro due, proprio nel luogo nel quale si trovavano adesso. Vestiti come erano adesso. Ma nell'opposta posizione. Nei suoi sogni aveva persino immaginato le parole da dire, i discorsi da fare e inconsciamente gli era persino capitato di percepire anche il momento nel quale le sue lacrime avrebbero bagnato il suo viso. Era immerso nei suoi pensieri Claudio. Guardava Mario, li inginocchiato ai suoi piedi e si sentiva dentro un sogno dal quale si sarebbe mai voluto svegliare davvero. La gioia che stava provando lo stava travolgendo talmente tanto da fargli credere che non fosse la realtà.

Mario ma cosa fai? Mi stai chiedendo la mano? Ma io te l'ho già concessa il giorno in cui ti ho visto per la prima volta. Ma come hai fatto a creare il mio sogno? Non te l'ho mai raccontato davvero. Non ho mai accennato con te a questa cosa e tu oggi la stai facendo avverare. Ma è vero? Pizzicami Mario, pizzicami perché io non ci credo che tu sei davvero in ginocchio davanti a me. Dammi un cazzotto se serve. Sempre se è vero eh, perché se sto sognando non ti permettere a toccarmi se non per darmi un bacio e rendere il mio sogno indimenticabile. Mario ti prego. Dì qualcosa. Così io muo...

"Claudio. Nella mia vita ho sempre avuto pochissime certezze e ancor meno gioie. Ho lottato a denti stretti per avere un pizzico di felicità senza rendermi conto che la felicità non sempre va conquistata. Che non occorrono grandi traguardi o grandi vittorie per renderti felice. Perché la felicità non è il traguardo. La felicità arriva nel momento in cui stai lottando con tutto te stesso per raggiungere il traguardo. La trovi nelle piccole cose, nei piccoli gesti. E mentre io cercavo a denti stretti la mia vittoria, sei arrivato tu. Tu che da quel giorno sei la mia felicità. Tu che ogni giorno riempi il mio cuore. Tu che..."

"Ahahahahahahahahahahahahahahah...ma quanto potete fare schifo tutti e due insieme. Ahahahahahahahaha me stà a salì il voltastomaco. Ma davvero stai facendo? Davvero tu sei in ginocchio come uno sfigato davanti a un altro sfigato? Ahahahahaha come si è ridotta la società...che cosa mi tocca vedere. Due finocchi che si chiedono la mano."

Claudio raggelò. Il suo corpo era diventato un iceberg. Il fuoco che gli bruciava dentro nel sentire le parole di Mario si era completamente spento e nel suo corpo solo il gelo polare. Il sangue non scorreva più. Il cuore aveva smesso di battere. Le palpebre non si chiudevano. Era completamente inerme con il respiro corto. Avrebbe riconosciuto quella voce anche fra milioni di altre voci. Non poteva essere di nuovo lei. Non poteva essere tornata. Claudio si stava sentendo morire dento. La paura, il timore, di perdere di nuovo Mario. La paura, il timore di dover rinunciare a sua figlia. Si perché Paola, era stata chiara. Rivoleva sua figlia. Ma come era possibile fosse ancora viva? Come aveva fatto a mentirgli così. Come era potuto cadere in questo inganno. Lui l'aveva seppellita. Le era stato fatto il funerale. I medici gli avevano assicurato che fosse morta. I pensieri più snervanti si facevano spazio in quella mente che ormai sentiva solo brividi di paura.

Claudio si alzò. Mise il suo corpo davanti a quello di Mario, per proteggerlo.

"Cosa vuoi ancora Paola?"

"Tu dovevi essere mio marito. Tu eri destinato a me. Dovevamo sposarci. Avevamo scelto gli addobbi, il fotografo. Io avevo comprato un elegantissimo vestito e fatto le prove del trucco. La sala era prenotata. Era tutto pronto. Tu eri destinato a me. E poi, noi avevamo una figlia. Nostra figlia. Il legame più indissolubile che possa legare due persone. E lui, lui ha rovinato tutto. Lui ti ha allontanato da me. Lui mi ha rubato l'uomo della mia vita. E tu, tu non hai fatto niente per proteggermi. Cosa voglio??? Ahahahahahaha...voglio che lui muoia. E che tu, provi sulla tua stessa pelle il dolore che hai fatto provare a me."

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