E' strano come io dopo stanotte mi senta bene. Sono le sei dei mattino di una caldissima domenica di fine settembre e io sono qui in questo letto a guardarlo dopo la notte scorsa. Ho avuto Mario per me tantissime volte. Tantissime volte abbiamo fatto l'amore e ci siamo desiderati come non mai, ma ieri notte ha avuto uno stranissimo sapore. Ho sentito come se fosse la prima volta. La voglia mi scorreva addosso come non mi era mai successo prima. La notte più bella della mia vita azzarderei a dire. Non voglio rinnegare per niente quello che c'è stato prima, ma ieri sera Mario era impercettibilmente diverso. Era...così forse insomma più mio. L'ho sentito davvero Mio in assoluto. Voglioso di avermi e di essere avuto. Insomma si, un ottimo regalo di compleanno direi. E adesso che ce l'ho qui a fianco a dormire con un viso talmente angelico, lo prenderei e lo bacerei dolcemente in tutto il corpo e si, forse ricomincerei anche il bellissimo gioco di seduzione di questa notte...
"Perché mi guardi così Sona?" accennò a dire Mario appena sveglio.
"Non ti azzardare ad aprire bocca con quella voce Mario. Non ti azzardare!"
Mario scettico..."Perché cos'ha la mia voce che non va Claudio?"
"Niente Mario. Niente!"
Claudio si morse il labbro e si voltò dall'altro lato per non far capire a Mario che quella sua voce, cosi rauca e sensuale creava in lui piccoli turbamenti. Anzi no, lo eccitava da morire e diciamo che i pensieri di Claudio di quel momento, non erano poi così tanto puri.
Mario capì. E rise alle spalle di Claudio senza farsi notare. Claudio la notte prima si era addormentato a petto nudo e lui approfittò di questo. Si avvicinò lentamente alla sua schiena e con fare delicatissimo iniziò a poggiare i polpastrelli lungo la colonna vertebrale, disegnandone il profilo. Ciò causò una scossa infiammante in Claudio che senza voltarsi, si morse nuovamente le labbra e bloccò il suono del gemito che stava per scaturirne. Senza dire una parola Mario continua il suo gioco. Avvicina la testa al collo di Claudio e annusa lungo il collo il suo odore, poi si sposta e proprio infondo alla nuca gli deposita un casto bacio.
Presumo che la ruvidità della mia barba gli abbia solleticato il collo o comunque che quel bacio gli abbia suscitato qualcosa perché l'ho sentito vibrare come se dei brividi gli avessero attraversato l'intero corpo.
Il mio ventre si infiamma per l'inatteso ed eccitantissimo tocco delle sue labbra sulla mia pelle. Sono stordito. Pensavo di star esagerando con la mia voglia di averlo sempre più potente e invece vedo mio malgrado di non essere per niente l'unico. "Claudio..." mi dice con quella voce che solo Dio sa cosa crea in me. Mi sento avvampare e non ho la forza di dire nulla. Sento che tutte le fantasie più oscure del mio essere stanno per prendere corpo. I suoi baci continuano interminabili. I suoi tocchi bruciano sulla mia pelle sempre di più.
"Abbiamo un problema Claudio..." gli dico, e premo le mie labbra su quel fantastico orecchino pendente che porta. Con una mano gli accarezzo la guancia, continuando a dare profondi baci tra la nuca e il collo. Scendo sempre più in giù con la mia mano fino a giungere al capezzolo. Lo prendo e inizio a tirarlo e girarlo più volte tra le dita stuzzicandolo pesantemente. Il suo respiro accelera e a quanto percepisco anche il ritmo del suo cuore. "...un problema serio" continuo a sussurrargli con quella voce che so, lo stà già mandando in escandescenza.
"Non me ne frega niente Mario. Io ti voglio e adesso!" mi girai di scatto dopo aver detto questa frase. Gli prendo il viso con le mani e affondo la mia lingua dentro la sua bocca e lo bacio con trasporto e voglia. La forza che ho messo in quel bacio, la violenza, creano persino a me un capogiro. Sto per perdere il controllo e vedo che Mario non è messo meglio. Ho centrato il mio obiettivo.
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Ancora qui!
FanfictionClaudio, un assistente universitario Veronese e Mario uno studente Romano, si incontrano per caso ad una lezione universitaria. Claudio è un ventiseenne, fidanzato con Paola. Mario un ventireenne che vive con la sua migliore amica. Mario sa di esser...