Capitolo 22

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Erano entrambi ancora completamente vestiti. Claudio aveva una fascia che gli copriva gli occhi. Erano in bagno. Mario aveva preso la cintura dei pantaloni di Claudio e l'aveva usata per frustarlo sul sedere.

"Mario cosi però mi fai paura!"

"Ahahahahah...Sona eri stato avvisato. Hai detto che ti fidi di me. Ti sei già pentito?" disse Mario mordendogli il lobo dell'orecchio.

"N-no Mario. E' ch-"

"Che cosa Clà?" e gli baciò il collo "Nun me pare che nun te piace pe niente da come ansimi"

E Claudio non rispose se non con un altro spasmo che fu per Mario il via libera a ciò che voleva fare di Claudio quella notte.

Mario prese sulle spalle il corpo di Claudio e lo trascinò in quel modo fino in camera da letto. Li lo distese sulle lenzuola di lino seta che arricchivano quel meraviglioso letto a baldacchino e dopo aver tirato fuori le manette dalla valigia, le legò ai polsi di Claudio che solo in quel modo lo avrebbero costretto a rimanere fermo, impedendogli di condurre ancora una volta il gioco. A questo punto Mario lo sbendò. Si avvicinò al suo orecchio e con voce incredibilmente sexy gli sussurrò "sei divino cosi. Inerme. Alla mia mercè. Se solo non avessi voglia di giocare tu non hai idea caro Sona di come ti prenderei in questo momento....ma sono ancora vestito. E cosi non posso farti mica nulla...meglio provvedere subito, che dici?"

Claudio non proferì parola, si era giurato che fino all'ultimo non gliel'avrebbe data vinta a Mario. Non lo avrebbe mai implorato di entrare dentro di lui. Avrebbe resistito. Così si morse solo il labbro inferiore.

"Cos'è non parli Sona? Vediamo se riesco a datte le parole o a togliertele tutte definitivamente!"

Mario azionò la musica sul cellulare. La classica canzone da spogliarello. Salì sul letto, si piazzò in piedi davanti a Claudio e iniziò a muoversi in modo lento ma deciso. Si tolse lentamente i pantaloni neri. Il bottone...la zip...e via i pantaloni. Si avvinò a Claudio con il bacino a mezzo centimetro dalla sua faccia. In pratica Claudio aveva il membro di Mario in corrispondenza del suo viso, della sua bocca. Fece mossa tipo per morderlo ma Mario si scansò. Si abbassò in ginocchio davanti a lui, gli morse il labbro inferiore e gli disse "Quanta fretta amore mio. Hai già fame?" e gli si fiondò con foga in bocca obbligando Claudio a lasciargli libero il passaggio all'interno. Non appena le loro lingue si intrecciarono Mario si scostò. Si alzò di nuovo in piedi e continuò a spogliarsi in modo seducente. Cominciò a togliere uno alla volta i bottoni della camicia. Finito di farlo la lanciò in aria rimanendo sul letto, in piedi davanti a Claudio solamente con gli slip.

Claudio lo guardava in estasi proprio come prima Mario guardava il lampadario. Affascinato da quello che aveva davanti agli occhi. Inutile dire che dentro i suoi slip qualcosa di incontenibile stesse crescendo. Ma non era solo quello. Claudio dentro di se sentiva crescere le fiamme dell'inferno anche se sapeva bene che quello era solo l'inizio. Mario si abbassò al suo collo e cominciò a lasciare la scia del suo passaggio. Piccoli baci. Succhiotti sparsi e soffi di respiro fresco sulla pelle incandescente di Claudio. Poi gli scostò la maglia e si catapultò sul suo addome, precisamente sui capezzoli. Ne prese uno in bocca e iniziò a succhiare violentemente con l'intento di lasciarci il segno, mentre aveva raggiunto l'altro con le mani e cominciò a stringerlo in un pizzico e tirarlo in fuori. Claudio buttò giù un respiro di piacere. Mario si interruppe.

"Ah ma allora sei vivo amore mio. Ti piace? Cosa mi faresti adesso Clà? voglio sentirti parlare"

Claudio si rimorse il labbro e trattenne persino il respiro con la paura di parlare.

Non mi farai parlare stronzetto. Melo sono giurato. Non butterò giù neanche mezza sillaba. Ma mi auguro di riuscire a trattenermi perché se continui cosi col cazzo che mi tengo. Per averti sarei capace di rompere anche la testiera del letto. Io ti auguro di non farmici arrivare a quel livello maledetto stronzo. Ma quanto mi piaci cosi? Il Mario audace che ho sempre cercato, quello che mi ha attirato pur non avendolo mai visto. Io sapevo che potevi essere la mia fine. Ma cosa fai Mario adesso ti fermi? Sul più bello?

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