"Signori prego, i vostri documenti. La vostra stanza è la numero 26. La trovate al secondo piano infondo al corridoio sulla destra. Mi auguro vi troviate bene nella nostra Suite Presidenziale. Un nostro dipendente vi aiuterà a portare su i bagagli"
"Grazie mille"
Claudio si affrettò seguire l'addetto dell'hotel con le valigie, mentre Mario proprio come un bambino si era soffermato a guardare il meraviglioso hotel dove Rosita li aveva spediti. Un ampissima sala si ergeva ai suoi piedi. Un arredamento classico e ricco di decorazioni in oro si alternava a piccoli sprazzi di rosso porpora. Sulle pareti, rivestite in tessuto vi erano affissi svariati quadri che a prim'occhi sembravano dipinti tutti dallo stesso artista. Svariate poltrone e divanetti erano dislocate con ordine e minuzia all'interno della stanza e infondo vi era un grosso pianoforte nero, elegantissimo. Ma la cosa che aveva colpito gli occhi di Mario era il lampadario. Enorme, immenso e ricco di pietre di cristallo. Aleggiava in quella stanza dandole un aspetto regale. Mario guardava quell'elemento spettacolare dell'arredamento con la testa in su e la bocca spalancata. Non aveva mai visto dal vivo niente di cosi bello. I piccolissimi spifferi di vento che entravano dalla grande porta d'ingresso creavano un movimento delle piccole pietruzze di cristallo che a loro volta sprigionavano nell'ambiente un leggerissimo suono rilassante. E i raggi di luce che entravano nella stanza dalle laterali aperture, facevano capolino proprio su quei piccoli cristalli che sprigionavano a loro volta riflessi di colore.
Claudio dopo aver fatto un breve tragitto si rese conto dell'assenza di Mario e si voltò a cercarlo. Lo intravide da lontano e lo raggiunse con un dolcissimo sorriso sulle labbra.
"Amore, ti sei incantato?"
Mario scosse la testa, cercando di uscire dal sogno nel quale era entrato qualche momento prima. "Si, scusa amò. E' che..che è troppo bello!"
"Si lo è. Molto! Ma la tua espressione fissa ad ammirarlo lo è ancora di più!" e rise.
"Cosa fai prendi in giro Sona?" disse Mario con uno sguardo di minaccia?
"No...ho solo pensato a come sarebbe eccitante per me essere guardato da te allo stesso modo questa notte"
In Mario sopraggiunse una scossa che partì dal basso ventre e si dilaniò in tutto il corpo. "Ricopriti di cristallo, intona una melodia rilassante e rifletti di tutti i colori der mondo e poi ne riparliamo Sona"
Claudio non si aspettava questa risposta, anzi si aspettava di colpire nel segno e in realtà c'era riuscito. Mario si era sentito travolto da quella frase cosi inaspettata, ma non doveva cedere, prima di partire lo aveva giurato a se stesso: questa settimana avrebbe torturato e provocato Claudio come non aveva mai fatto prima di adesso.
"Andiamo dai, mi concentrerò su di lui dopo. Adesso andiamo a posare i bagagli in camera, non vorrei che il facchino in nostra assenza si sia messo a guardare tra le nostre cose e abbia trovato le manette"
Claudio ingoiò duramente quella frase e un fremito, forte e gelido come un cubetto di ghiaccio arrivò dritto al suo basso ventre. Mario ancora una volta aveva colpito il suo obiettivo. Iniziò a fare passi lenti e come se fosse un robot seguì Mario verso la camera. Entrarono nell'ascensore e si appoggiarono alla parete frontale alla porta, seguiti da altre due coppie. Una era formata da anziani e l'altra da due giovani genitori che avevano con se una carrozzina. Mario si accertò che tutti fossero rivolti verso la porta d'entrata dell'ascensore e che nessuno li stesse guardando. Non appena ne fu certo, in un colpo solo fiondò la sua mano sul pacco di Claudio e strinse fortissimo. Claudio per poco non si strozzò a furia di cercare di trattenere il gemito di piacere che stava per uscire come un boato dalla sua bocca. Sterrò i denti e sgranò gli occhi e si voltò in fiamme verso Mario che tolse la mano con un sorriso malizioso misto a divertimento.
L'ascensore di fermò al loro piano. I due scesero. Claudio in viso era rossissimo, imbarazzato. Ma sotto la sua erezione si vedeva esplodere ad occhio nudo e Mario ovviamente se ne accorse. Cosi mentre percorrevano il corridoio si voltò per guardarlo, i loro sguardi si unirono e poi Mario fece il modo che il suo sguardo si spostasse all'erezione di Claudio e si morse il labbro inferiore per provocarlo ancora una volta. Claudio si sentiva bollire dentro e fuori. Il caldo lo stava imprigionando. Aveva persino percepito la sensazione di sudore sulla pelle.
Raggiunsero la camera. C'era l'addetto ad attenderli davanti alla porta. Mario passò per primo ignorandolo, mentre Claudio si fermò a ringraziare e lasciare la mancia. Mario si sfilò la maglietta al centro della camera e urlò in piena presenza del facchino "Amore, ti aspetto in bagno!" suscitando nel facchino vergogna e in Claudio eccitazione mista a gelosia.
Claudio salutò il facchino e si chiuse la porta alle spalle intento a correre in bagno e rimproverare Mario, perché solo lui può guardargli il petto senza maglia. Ma giunto in bagnò trovò solo l'acqua della vasca che scorreva e la stanza vuota. Si giro intorno per cercare Mario, ma di lui nemmeno l'ombra, fino a quando due mani non gli legarono una benda in viso baciandogli il lobo dell'orecchio e leccandolo. Le sue mani si spostarono poi alla cinta dei pantaloni e la sfilarono.
"Mario...ma cosa ti sta succedendo? Da dove viene tutta quest'audacia?"
"Claudio Sona...mi hai dato troppo per scontato. Adesso ti faccio vedere io come si mangia la carne di manzo. Ti fidi di me?"
Claudio annuì e Mario lo colpì velocemente sul fondoschiena coperto ancora dai jeans facendo sobbalzare.
"E fai male.!" Disse Mario sprigionando una risata maliziosa e sonora allo stesso tempo.
"Cos'hai in mente Mario?"
"Devo vederti venire sta sera e verrai senza che io entri dentro di te. Devi venire solo per la voglia che hai di sentirmi tuo o di sentirti mio. Devo guardare il tuo viso e i tuoi vogliosi di me e devo sentire la tua bocca implorarmi di prenderti. Claudio Sona, stanotte vedrai il paradiso, ma solo dopo esser passato dall'inferno!"
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maaaaaa ciaaaaooooooooooo ragazze...piccola anticipazione di quello che succederà. Mi piaceva pensare che non avreste visto l'ora che io aggiornassi il capitolo 22. Ahahahahahahah...continuo oggi? o continuo domani?
UN BACIO AMORINE MIE
NANCY
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Ancora qui!
FanfictionClaudio, un assistente universitario Veronese e Mario uno studente Romano, si incontrano per caso ad una lezione universitaria. Claudio è un ventiseenne, fidanzato con Paola. Mario un ventireenne che vive con la sua migliore amica. Mario sa di esser...