14. Prigionia

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Siamo tanti.

Stretti uno accanto all'altro senza neanche lo spazio per muoverci.

Qui è buio.

È una gabbia, scappare è impossibile.

Non ricordo quasi niente della mia vita, solo alcuni flash. Ricordo un luogo tetro, l'agghiacciante cigolio metallico di alcuni macchinari, e creature disgustose ed enormi.

Ci hanno catturati, me e la mia gente.

Ma cosa succede? la gabbia viene aperta, la luce ci abbaglia, e per la prima volta vedo il cielo.

Ma è solo un attimo. Un enorme arto dai viscidi tentacoli rosei si infila nella gabbia.
Si muove nella mia direzione.
Oh no, inizio ad agitarmi, tento il più possibile di sottrarmi alla sua presa, ma non riesco, siamo troppo stretti e non c'è spazio.
Sospiro, il mio momento è arrivato, gli altri mi guardano tristi, uno sguardo da "buona fortuna".

L'essere disgustoso mi solleva dalla gabbia, chiudo gli occhi, non voglio guardarlo in faccia.
Mi porta alla bocca e mi afferra con le sue labbra viscide ed umide.
Vedo la fiamma avvicinarsi sempre di più.
Fin quando il fuoco avvolge tutta la parte superiore del mio corpo.
Urlo, urlo a pieni polmoni ma nessuno verrà a salvarmi











Urlo, urlo a pieni polmoni ma nessuno verrà a salvarmi

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