Per tanto tempo aveva vagato in quelle lande desolate. Un infinita distesa di bianche cunee, e dossi, quel soffice mantello candido, privo di vita, non un fiore, non un filo d'erba spuntava da qualche parte.
Le ossa delle ginocchia scricchiolavano ad ogni passo, la pelle violacea e spellata per il freddo pungente, lasciava intravedere le ossa che si muovevano. Non aveva scarpe, i piedi ormai erano due pezzi di ghiaccio, duri e completamente viola e rossi. Il volto era deturpato: pezzi di carne scoperti ancora sanguinanti un po ovunque, le labbra strappate e gli occhi perennemente aperti con le sopracciglia congelate, i lunghi capelli neri, ormai crespi e ruvidi, gli svolazzavano davanti al volto sotto la forza del vento gelido.
Si guardò le mani, ormai senza pelle, si vedeva solo la carne e il sangue e le unghia distrutte e lunghe, alcune mancavano.Sto diventando un mostro, sto diventando un mostro... pensava con aria affranta, mentre si aggrappava a quel briciolo di umanità che gli era rimasta, la sua ancora di salvezza, doveva resistere e tenere le mani ben salde a quell'appiglio, ma in cuor suo sapeva che era quasi impossibile. Per una volta alzò lo sguardo, attirato dal rumore dei martelli che sbattevano contro il legno. Una baita, si c'era una baita, con una donna intenta a rimettere al posto alcune travi di legno sul soffitto. Non se l'era immaginato, no non era un'allucinazione, era troppo realistico per essere così. Non credeva ai suoi occhi. Infatti se li stropicciò provocandosi solo altro dolore, visto che le palpebre non c'erano più lasciando le pupille completamente scoperte.
Ma che importa del dolore, lì c'era una donna in carne ed ossa con una baita. Anzi no, poco più dietro ce n'erano altre case, una decina, per lo più distrutte, doveva essere un villaggio.
Zoppicó verso la donna stringendo i denti in un unico disperato tentativo di aggrapparsi ad un briciolo di energia. Era a non molti metri di distanza, sentiva di potercela fare ma ecco che si ritrovò a perdere l'equilibrio, inciampando su qualcosa, e cadde pesantemente su una massa molliccia e bagnata. Quando aprì gli occhi per un attimo sussultò trovandosi faccia a faccia con quel volto sfregiato e insanguinato, un cadavere si disse. Il rumore che aveva provocato fece voltare la donna verso di lui, ma pensando fosse l'ennesimo cadavere era ritornata al suo lavoro.- ...a-aiut... vi...p-prego...- con una fatica disumana era riuscito a mugugnare e borbottare quelle poche parole attirando l'attenzione della donna che scese dalla scala e si precipitò a soccorrerlo.
Gli alzò leggermente il busto, e prese le sue braccia in spalla trascinandolo in casa ed evitando di vomitare alla vista delle sue mani. Ma in fondo ne aveva viste tante di persone ridotte così, per colpa della Guerra.Lo coricò su di un lenzuolo imbottito per terra e gli posò la testa sul cuscino, purtroppo non aveva veri letti.
Si chinò verso di lui.
-Lei cerchi di stare tranquillo, ora le porto una bacinella d'acqua bollente e del cibo, ma l'avverto che sono un po a corto di provviste.- lui annuì debolmente, con i capelli che ancora gli coprivano gran parte del volto.
La vide allontanarsi in uno stanzino in fondo alla stanza. Rimase a fissare il soffitto di legno, a cui mancavano alcune travi lasciando vedere il cielo pieno di nuvole bianche. Si stava sicuramente più caldi che di fuori ma lui non poteva sentirlo, ormai aveva perso la sensibilità del caldo e freddo e del dolore. Solo la fame riusciva a sentirla. Mordeva con forza lo stomaco e poi spariva dopo un po, tornando poco dopo ancora più forte.
La donna tornò dopo pochi minuti e posizionò una bacinella d'acqua bollente vicino ai piedi.-Ascolta, ora ho bisogno che tu ti sieda, d'accordo?- gli disse dolcemente prendendo una sedia.
Ancora una volta annuì debolmente e si preparò ad alzarsi. Con l'aiuto della donna riuscì a sedersi sulla sedia. Quando mise i piedi nell'acqua non sentì assolutamente niente, ormai non fluiva più sangue nei piedi.
La donna poi gli porse un panino e glielo avvicinò alla bocca ma lui lo rifiutò allontanandolo con la mano.
Si concentrò sul corpo della donna, osservò il sangue che gli colava da un taglio alla gamba, ne rimase incantato un improvvisa voglia impetuosa ed irresistibile si era fatta largo nella sua mente con ferocia inaudita.La donna lo guardò inarcando un sopracciglio.
-vuole della verdura?-
Scosse la testa ma stavolta più convinto. Sentiva una gran forza dentro di sé.
-e cosa allora?- domandò con il labbro tremolante.-Carne...- sussurrò con un tono piatto e glaciale.
La donna sbarrò gli occhi ed indietreggiò lentamente. Si ritrovò con le spalle contro il muro.- ...umana!- aggiunse con un ringhio bestiale fiondandosi sulla donna terrorizzata.
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100+1 CREEPYPASTA
Terror(Raccolta di brevi storie horror raccapriccianti DA ME CREATE) Se siete degli impavidi, se volete mettervi in gioco e provare emozioni forti, sentire i brividi scorrervi il corpo e la paura trapassarvi le membra, se credete di essere invincibili e d...