26.Non allontanarti da casa [parte 2]

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Tutti abbiamo urlato è c'è stato un fuggi fuggi generale. Ho cercato di correre verso Linda, posseduto dal mio spirito altruista, ma qualcuno mi ha afferrato con forza il braccio e costretto a correre nella direzione opposta.

Correvamo in maniera disordinata verso l'ignoto fin quando il mio piede poggiò sul nulla e persi così l'equilibrio iniziando a rotolare da quella che sembrava una collina.

Gli altri pure e quando ci fermammo eravamo per terra in un posto sconosciuto.
Mi ritrovai con lo sguardo verso il cielo.
Sentivo ogni punto del mio corpo provato da un dolore fortissimo, mi ero sicuramente rotto qualcosa. I vestiti erano tutti sporchi e strappati e mi sentivo tutto bagnato, non sapevo se per il fango o perché perdevo sangue. Non sapevo neanche se la nostra compagna era viva.

Riuscì a mormorare qualcosa:
"Ragazzi...ci siete tutti..?"
Pian piano ognuno rispose affermativanente. Quando riuscì a tirarmi su sentì Andrew esclamare a voce alta: "C'è una casa... una casa!"

Guardai nella sua direzione e vidi una grande casa con le luci accese ad una trentina di metri da noi.

"Non c'è tempo da perdere, dobbiamo chiedere aiuto a qualcuno! "
Esclamai con la voce provata dalla paura.

"Aiuto.."
Ci girammo verso Emily che era seduta a terra.
Lasciai da parte la mia timidezza e le chiesi cosa succedesse.
"La mia gamba... c'è qualcosa che non va.."

Abassai lo sguardo verso di essa, lì qualcosa si vedeva grazie alla Luna. Rimasi sorpreso nel vedere il suo ginocchio girato in maniera innaturale. Grazie all'adrenalina per ora non avrebbe sentito dolore per fortuna.

"...N-non è molto grave... Ma non devi sforzare la gamba.."

La aiutai ad alzarsi e avvolsi il suo braccio dietro il mio collo cercando di non rimanere incantato a fissare il suo bellissimo viso.
Corremmo come potevamo verso la casa. Una volta arrivati iniziammo a prendere a pugni la porta.

"Apriteci! Abbiamo bisogno d'aiuto!" "C'è nessuno in casa!?!?"

Ma non ci fu alcuna risposta.
Poi però vidi una finestra aperta vicino ad essa.

"Presto!! Dalla finestra!"

Entrammo con foga aiutando Emily e ci guardammo intorno dopo aver chiuso ermeticamente la finestra.
Era tutto arredato in modo antico ed elegante, vi era un parquet color legno un po rovinato.

"C'è nessuno!?"
Continuavamo a gridare senza alcuna risposta. Andrew, il biondo, propose di dare un'occhiata in giro e di cercare magari un telefono per chiamare i soccorsi.

Per fare prima ci dividemmo. Leonard con Andrew ed io con Emily che dovevo ancora reggere.

Andammo al piano di sopra e mentre percorrevamo un lungo corridoio, all'improvviso tutte le luci saltarono.

Rimanemmo pietrificati, poi sentimmo il rumore di quella che sembrava una lama graffiare il muro.
Emily si avvinghiò a me.
Quando la luce ritornò mi risalì la colazione in gola.
Il corpo mutilato e deturpato di Linda era per terra con uno squarcio enorme al petto.
"Non aprire gli occhi.."
Sussurrai ad Emily. Distolsi lo sguardo e vidi sul muro una grossa "J" disegnata col sangue, che avevo in mente di chi fosse...

"Dobbiamo andare via di qui, ora!"
Mormorai ed iniziammo a correre giù per le scale tornando al piano di sotto.
Appena arrivati però ci fermammo di colpo.

Una figura alta e grossa quanto un armadio era di spalle immobile in mezzo alla stanza.
Indossava un grosso giaccone di pelle nero.
Un corpo era a terra ai suoi piedi in un lago di sangue, ed in seguito capì che si trattava di Andrew.

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