16. "Charlie Charlie are you here?"

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<<Charlie Charlie are you here?>>

La sua voce rauca e distorta da tutto l'alcool che aveva ingerito proveniva dall'ingresso. La porta d'ingresso sbatté violentemente.
Charlie sussultò e corse subito nella sua cameretta, come ogni giorno. Chiuse la porta a chiave e si infilò di fretta sotto il letto. Chiuse gli occhi terrorizzato.
Udì subito un gran baccano, vetri che andavano in frantumi, oggetti scagliati per terra.
Il cuore iniziò a battergli all'impazzata ed iniziò a sudare freddo, i rumori erano sempre più vicini, più forti, assordanti, gli risuonavano nelle orecchie con ferocia fin quando...silenzio.

Poteva sentire il respiro pesante di suo padre dietro la porta della sua camera. Una lacrima gli solcò il volto. Il respiro irregolare era incredibilmente inquietante, la classica quieta prima della tempesta.

<<Charlie are you here?>>
La sua voce impastata dall'alcool gli arrivò ancora una volta alle orecchie mentre tentava di cacciare indietro le lacrime. Era una questione di momenti.

<<Answer my question Charlie!>>
Stavolta suo padre urlò iracondo per poi iniziare a tempestare la porta di calci e pugni finché questa non si scardinò crollando a terra con un tonfo assordante.
Charlie inizio a tremare mentre sudava freddo.

<<Where are you Charlie!?>>

I mobili della camera iniziarono a volare in aria provocando un chiasso infernale finché suo padre non si fermò davanti al letto e riprese fiato.
La puzza di alcool era insopportabile. Charlie sapeva cosa sarebbe successo. Lo avrebbe accusato di qualche stupidaggine come scusa per picchiarlo. Odiava suo padre. Lo odiava con tutto se stesso da quando la mamma era morta. Da allora era diventato violento e alcolizzato e si divertiva a picchiarlo. Ultimamente quando capitava che gli spezzasse qualche osso non lo portava più neanche in ospedale. Avrebbe tanto voluto ribellarsi ma suo padre era troppo forte per lui.
Appoggiò un piede al bordo del letto e con esso lo spostò fino a lasciare il figlio in lacrime scoperto.

<<Hello Charlie. Why don't you listen to me!?>>
Lo sollevi in aria prendendolo per un orecchio facendolo gemere.
<<You haven't finish your homework little asshole!!>>

Charlie fu lanciato bruscamente sul pavimento per poi ricevere un calcio nello stomaco che gli ruppe un paio di costole. Charlie urlò a pieni polmoni fin quando iniziò a sputare sangue per terra. Il dolore era allucinante.
Subito dopo fu afferrato e sbattuto al muro per poi ricevere un ceffone talmente forte da fargli saltare via un dente.

Il padre continuò ancora e ancora ma stavolta non si fermò, aveva perso le staffe, si era spinto troppo oltre.
Quando si fermò aveva le mani piene di sangue lo stesso che sgorgava a fontana dal corpo deturpato del povero Charlie.

Charlie aveva solo undici anni, ora è morto. Charlie è furioso, odia a morte suo padre. Charlie cerca vendetta. Non provare MAI ad evocare Charlie, se pronuncerai le parole "Charlie Charlie are you here?" gli ricorderai suo padre e quello che ti succederà non sarà affatto piacevole.

100+1 CREEPYPASTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora