46. Incubi notturni

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Stavo dormendo tranquillamente fin quando un urlo raccapricciante mi fece letteralmente saltare sul posto. Sgranai gli occhi e scesi di fretta dal letto infilandomi le pantofole.
Apri il primo cassetto del comodino e presi una pistola.

Sentivo inquietanti bisbiglii e alcune parole masticate che avevo difficoltà a capire, del tipo "Aiuto, non farmi del male!"
Era mia figlia di sicuro.

Mi precipitai velocemente verso camera sua mentre sudavo freddo per la tensione che era alle stelle in quel momento.
Iniziai a sentire un pianto soffocato di terrore così urlai "SUMMER!! STAI BENE??"

Appena lo feci senti la porta di camera sua cigolare e dei rapidi e pesanti tonfi sul parquet che andavano allontanandosi come se qualcuno stesse correndo.
Per un attimo rimasi pietrificato puntando la pistola verso il fondo del corridoio ma non c'era nessuno.

Così accesi le luci e mi precipitai da mia figlia. La vidi rannicchiata sotto le coperte con solamente gli occhi da fuori.
Piangeva e tremava, era terrorizzata.
"Hey hey, è tutto a posto! Era solo un incubo tranquilla!"
Cercai di calmarla mentre le accarezzano i capelli.
Era ormai una settimana che aveva incubi, da quando ci siamo trasferiti in questa vecchia casa.
Le raccontai una fiaba per farla rilassare e poi le dissi: "Sai, quando ero piccolo e mi capitava di avere un incubo, mia madre mi diceva sempre di disegnare ciò avevo sognato, per poi buttare il foglio e scacciare via quell'incubo. Così io lo facevo... disegnavo ciò che avevo sognato, poi strappavo il foglio e lo buttavo via.
E funzionava ogni volta, era incredibile, quell'incubo non si ripresentava mai più!"
Lei mi guardò sorridendo e disse: "Davvero?"
"Certo! Puoi provarci se vuoi, ti assicuro che funziona."
Dopo averle detto ciò le diedi un bacio sulla fronte e tornai a dormire, senza fare caso ad un ombra esageratamente alta e non corrisposta stampata sul muro del corridoio.

Il giorno dopo vidi Summer più rilassata del solito, le chiesi se avesse seguito il consiglio che le avevo dato e lei sorridendo mi disse di sì.
Quella notte stranamente non successe niente, pensavo che gli incubi notturni fossero finalmente finiti. Quando andai a buttare la spazzatura il giorno dopo, vidi un foglio accartocciato nel bidone. Lo presi e vidi  cos'era, era un disegno, un disegno incredibilmente macabro: c'era una bambina bionda nascosta quasi completamente sotto le coperte e vicino al suo letto vi era disegnata una figura altissima dal volto agghiacciante con un ghigno disumano impregnato di vernice rossa, che la fissava. Strappai immediatamente il foglio, e lo buttai, chiedendomi che diavolo di sogni facesse mia figlia...

Arrivò la notte successiva. Tutto tranquillo la misi a dormire e andai in camera mia.
Ma come un fulmine a cielo sereno, nel cuore della notte di nuovo un urlo raccapricciante, ma stavolta più lungo e seguito da altri urli talmente forti che temevo che mia figlia si fosse rotta le corde vocali...

Scesi immediatamente dal letto prendendo nuovamente la pistola e corsi urlando se ci fosse qualcuno.
Quando arrivai però in camera di Summer la porta mi si chiuse violentemente in faccia impedendomi di entrare. Da dentro si sentivano le urla disumane di mia figlia e una risata agghiacciante che mi fece gelare il sangue.
Presi a calci e pugni la porta cercando di sfondarla urlando a mia figlia cosa stesse succedendo.

All'improvviso silenzio... appoggiai l'orecchio alla porta, ma all'improvviso questa si aprì lentamente cigolando.

Quando vidi quella scena mi piegai immediatamente a vomitare violentemente, mentre sgorgavo litri di lacrime: mia figlia era distesa sul letto in un lago di sangue completamente sbudellata e come se fosse stata mangiata viva quasi interamente.

Caddi per terra tra le lacrime e allora vidi un foglio accartocciato per terra, lo presi: era quello che avevo trovato il giorno prima ma sopra vi erano incise alcune parole sgrammaticate col sangue:

"Questo trucco non funziona con gli incubi reali"

100+1 CREEPYPASTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora