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Sono tornata a casa da questa lunga estate e mi merito un po' di riposo. È stata un'esperienza indimenticabile e non finirò mai di ringraziare Alessio per ciò che mi ha regalato e quello che mi regalerà. Mi ha confermato di essere diventata ufficialmente la sua pianista e corista, dunque mi vuole a qualunque live e per le varie registrazioni che verranno. Sono onorata di tutto questo e soddisfatta perché tutti i sacrifici che faccio mi stanno portando a qualcosa che, secondo me, è importante, e col tempo lo sarà sempre di più.
In questi tre mesi ho conosciuto persone adorabili, ho avuto il piacere di parlare con delle fans di Alessio che mi lasciavano sempre qualche regalino da recapitargli e qualche lettera profumata, ho imparato nuove cose e mi è piaciuto da pazzi vedere posti che prima d'allora non avevo mai visto.
Ormai l'estate sta finendo, ma il caldo e l'amore non mi mancheranno di certo.
Mia mamma e mio fratello mi accolgono amorevolmente con una crostata alla marmellata di ciliegie e questo non può che farmi contentissima. Mi sono mancati moltissimo anche loro e l'odore di casa è sempre uguale e non cambierà mai.
Entro in camera mia e subito noto un cambiamento spaziale: ci sono i mobili nuovi nella disposizione che desideravo e le pareti, rigorosamente bianche e nere, sono perfette. Mi guardo attorno e sento freschezza. È davvero nuova e come avevo immaginato. La adoro molto. Manca solo il letto, dunque in questi giorni ne cercherò uno sui vari cataloghi.
Domani rivedrò i miei amici e sono al settimo cielo!
In fin dei conti, anche se ho amato questa estate, la mia Milano mi è mancata.

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Mi siedo alla mia scrivania cercando idee per finire di sistemare definitivamente la mia camera. Negli ultimi giorni ho aggiunto dei decori come foto, soprammobili, ricordi, souvenirs ed altro, e tutto sta assumendo un aspetto davvero gradevole, nuovo.
Nel mentre ascolto un po' di musica che mi fa sempre bene e mi ispira. Mi serve un letto nuovo e degli scaffali, ma non riesco a concentrarmi. Ieri sera ho fatto una videochiamata con Luca che a breve rimpatrierà e mi sono accorta di una cosa: mi piace davvero, e me ne sono convinta. Sì, perché quando mi guarda e mi sorride io sento che qualcosa di incredibile mi capita dentro e non lo avevo mai provato, dunque ne sono più che sicura. Poi amo quando lui mi scrive e trovo piacevole parlargli perché mi ascolta molto e non da' nulla per superficiale o scontato con me. Sento che ogni volta mi parla a cuore aperto. Per ciò non riesco a stare attenta: continuo a pensare a quanto la videochiamata di ieri mi abbia aperto gli occhi. È stato inaspettato come qualche minuto mi abbia dato delle certezze. Intanto lui mi manca parecchio e non vedo l'ora di ristringerlo forte a me e vedere cosa succederà tra noi, ma non voglio illudermi che lui provi le stesse cose anche se, infondo, ho sempre pensato che lui sentisse qualcosa per me, nonostante io non lo abbia mai ammesso.
Ho bisogno dell'aiuto di Lea in questo momento, devo distrarmi. Le invio un messaggio >Amica, devi venire qui da me, subito: devi aiutarmi a finire l'arredo; sono indecisa<
E, in meno di venti minuti, Lea bussa alla porta della mia camera ‹Mi ha fatta entrare tua madre›
‹Immaginavo› le do' un bacio sulla guancia.
‹Bene!› si sdraia a peso morto sul mio letto scricchiolante e si guarda un po' attorno ‹I mobili li adoro, comunque. Però cosa ti manca?›
‹Il letto ed alcuni scaffali. Stavo cercando qualcosa su dei cataloghi, ma non saprei...›
‹Okay, prima iniziamo dal colore delle pareti› si alza dal letto puntando il dito contro la vernice fresca di poco tempo.
‹A dire la verità, le pareti sono state pitturate da pochi giorni›
‹Di bianco e di nero? Ma non erano già così? È spento›
‹No, erano verde ospedale. Certo che sei proprio attenta...› alzo un sopracciglio.
‹Bianco e nero è comunque noioso› sbuffa.
‹Sei venuta ad aiutarmi, Lea, non a decidere›
‹Appunto, e ti sto sconsigliando questi colori, pensa che noia sarà vivere con attorno queste pareti buie. Che ne dici di un colore ciliegia?›
Sa che è uno dei colori che più preferisco ‹Ti odio. Vada per il ciliegia, però faccio solo la parete del letto›
‹Un punto per Lea!› mi tira un cuscino.
Spalanco la bocca in segno di stupore, ma ridendo. Gli lancio indietro il cuscino.
‹Sei una scema! Hai bisogno di...› mi tira un'altra cuscinata ‹...divertiti, più di quello che hai imparato a fare ultimamente!›
Schivo il cuscino ‹Smettila!› scoppio a ridere e subito il calore del suo abbraccio mi avvolge.
‹Comunque c'è un letto sul catalogo, che hai aperto sul pc, che ci starebbe a pennello con questi colori› mi consiglia ancora abbracciata a me.
La stringo più forte.
‹Di quella pianola che te ne farai?› mi chiede.
Alzo le spalle ‹La tengo così›
‹Ti serve un pianoforte vero o, comunque, una pianola più adatta›
‹Me lo compri tu il pianoforte vero?› ironizzo.
‹Prima o poi dovrai cambiare quel catorcio perché ti meriti di meglio. Basta con quella cosetta tutta rotta!› guarda la mia pianola con disprezzo.
Le sorrido e so che ha ragione ‹Sto mettendo da parte dei soldi e dovrei continuare, così potrei comprare una pianola nuova›
‹Così mi piaci!› mi fa l'occhiolino e, tutto d'un tratto, si illumina come se fosse una lampadina ‹E le lezioni con Luca come vanno? Sì, insomma, come sono andate fino a prima dell'estate?›
Rabbrividisco ‹Sì, tutto bene› resto vaga.
‹Se la cava?›
‹Molto› e dentro di me penso che, oltre ad essere bravo, abbia anche una certa classe e leggerezza mentre suona, e l'immagine di lui alla vecchia pianola rosa mi fa sorridere di più. Questo sentimento è davvero ancora tanto strano, ma mi ci sto abituando.
‹Perché sorridi?› mi domanda, scostandomi dai miei pensieri.
Caspita. Lei ancora non sa nulla. Dovrei dirglielo, è la mia migliore amica e non le lascio scappare nessun attimo della mia vita, però non voglio alimentare il suo orgoglio perché, alla fine, va a finire sempre così: ciò che predice si avvera ed è incredibile.
‹Cosa mi devi dire?› si siede alla scrivania con sguardo provocatorio e riprende a scorrere con il mouse il catalogo d'arredamento ancora aperto sullo schermo del pc. Intanto mi butta addosso degli sguardi furbissimi, come se avesse già capito, e sicuramente è così.
Sbuffo e rido allo stesso tempo, controllando che la porta sia chiusa per bene: Federico potrebbe comparire da un momento all'altro e non mi va molto che lui lo sappia.
‹Allora. Innanzitutto non dirmi "te l'avevo detto"› le punto il dito contro.
Lea scuote la testa, già compiaciuta, con occhi socchiusi per non far trasparire la sua vittoria assicurata.
‹Me ne sono resa conto dopo una lezione che è stata un po' speciale e ieri ne ho avuto la conferma sicura› le racconto esattamente cosa è successo e tutto ciò mi fa un po' ridere perché sono nervosa e vorrei solo piangere. Nonostante ciò, non tralascio nessun dettaglio di quel giorno. È la prima volta che lo racconto a qualcuno e riviverlo attraverso le mie parole mi da' un senso di felicità.
‹Oh mio Dio› commenta Lea ‹Voi due state...›
‹No, frena› la blocco prima che possa dire qualche cosa di assurdo.
‹Smettila di rompere i miei sogni però› mette il broncio.
‹Mi piace Luca, e basta›
‹Stareste benissimo insieme, già vi adoro. Comunque piaci anche lui, ne sono sicura. Lo conosco da molto più tempo di te. Ti fidi di me?›
‹Sì, ed ultimamente sto pensando che questa cosa sia vera, ma non vorrei affrettare le cose. Sono convinta che mi piaccia, ma vorrei capire sempre meglio cosa provo esattamente, perché è tutto strano ancora. In ogni caso, non credo riuscirei a parlargli. E sì, se vuoi te lo dico: avevi ragione. In fondo credo che mi sia sempre interessato, in qualche modo, ma non me ne sono mai accorta fino a poco fa. Poi quest'estate ci scrivevamo tutti i giorni ed ero stracontenta›
‹Sì, meglio essere prudenti. E io te l'avevo detto! Mi devi sempre dare ascolto› si alza dalla sedia e mi raggiunge sul letto.
‹Dai Lea, mi avevi promesso che non lo avresti detto!› la rimprovero.
‹Ups› scoppia a ridere ed io con lei ‹Comunque sono tanto felice per te! Ce l'hai fatta, finalmente, e ti ribadisco che io non parlo mai per nulla›
‹Lo so› rido di nuovo e l'abbraccio ‹Ti voglio bene›
‹Io più di te› mi da' un bacino sulla guancia ‹La sedia della scrivania è sempre la stessa, vero?›
‹Sì, non l'ho cambiata perché è ancora in buone condizioni e ci sta col resto della camera›
‹Invece dovresti prenderne una nuova: è scomoda›
Ridacchiamo insieme.
In questo momento mi sento più leggera e felice di essermi confidata con lei. È la migliore e non ho dubbi.

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Sono all'aeroporto di Roma in attesa che la mia valigia spunti sul rullo. Stasera ci sarà un concerto a Civitavecchia organizzato da Alessio stesso e il suo amico Sheky per aiutare le persone colpite dal terremoto di una settimana fa nel centro Italia: tutti i soldi ricavati andranno per questa causa. È un gesto davvero ammirevole e importante che aumenta la mia stima nei confronti di Ale. Ci saranno molti ospiti ed io non vedo l'ora!
Appena esco, trovo Alessio che mi accoglie a braccia aperte ‹Ciao Nicole, bentornata!›
‹Ciao Ale› lo abbraccio ‹Come stai?›
‹Tutto alla grande, sono carichissimo per stasera. Tu?›
‹Io pure! Sono sicura che riuscirai alla grande anche questa volta. Per il resto va tutto bene anche per me› gli sorrido.
Raggiungiamo la sua macchina e partiamo per Civitavecchia.
‹Allora tra tre giorni diventi più vecchio eh?› gli ricordo, dandogli una pacca sul braccio.
‹Te lo ricordi!›
‹Certo, come dimenticarselo!›
‹Mi fa piacere. E bene sì, stanno arrivando anche i 24. A proposito, il giorno stesso do' una festa in un locale molto figo a Milano insieme a dei miei amici, ci saranno anche Ben e Fede, Briga ed altri. Sei invitata e con te anche le tue amiche› mi propone.
Questa proposta mi entusiasma ‹È grandioso! Grazie mille per l'invito, io ci sarò sicuramente e credo anche che le mie amiche non esiteranno ad accettare›
‹Bene bene, ne sono contento›
Gli sorrido ‹Nel mentre stai iniziando a produrre qualcosa di nuovo per un futuro album?›
‹A dire la verità, non ancora, ma ho iniziato a lavorare a un progetto fantastico› gli si illuminano gli occhi.
‹Ovvero?›
‹Sto cercando di scrivere una mia biografia. Trovo entusiasmante poter raccontare la mia vita alle persone che mi seguono e che io amo. Parto proprio dalle origini, da quando ero solo un piccolo bimbo, fino ad oggi, dando qualche spiegazione non avuta mai fino ad ora. Mi capisci, no?›
Annuisco, un po' malinconica ‹Hai avuto un'idea eccezionale. Appoggio pienamente questo tuo progetto e non vedo l'ora di vederlo compiuto!›
‹Lo spero tanto anch'io!›
Prima "Trolls", l'America, Justin Timberlake, un tour estivo pazzesco con un album che, piano piano, raggiunge i suoi traguardi, ed ora nuovi progetti fra le mani che lo porteranno a qualcosa di altrettanto grande. Ero certa che Alessio da solista avrebbe tirato fuori il vero sé, la sua vera persona, e ci sta lavorando parecchio con delle riuscite mozzafiato. È un grande, nonostante tutto.

Il live stasera è stato pazzesco! La folla era immensa, il calore era infuocante e l'amore e la passione non sono di certo mancate. È stato tutto magico ed ogni cosa è stata detta, suonata, cantata e gridata con il cuore di chi da' tanto per gli altri, incondizionatamente. È stato senza dubbio uno dei live migliori di questi mesi e della mia vita, una serata che mai dimenticherò e sono felice di aver dato anche io il mio contributo.

«Prendi quel microfono e canta» // Alessio Bernabei [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora