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‹Dunque, il nostro imbarco è esattamente...› Lea consulta i biglietti ‹quello!›
Ci avviciniamo alla fila per prendere l'aereo. Ho una felicità dentro che è esplosiva! Mi viene da piangere solo a leggere sul tabellone Milano - Roma.
Controllo forse per la milionesima volta di aver preso la copia originale del brano e altre cinque, le ho stampate per sicurezza. In ogni caso Carlo può mandarmela via mail, ma se per caso consumassi tutto internet e l'hotel non avesse wi-fi? E poi come lo stamperei? E se lo inviasse all'indirizzo sbagliato? Oppure il suo indirizzo di posta viene bloccato? O viene bloccato il mio? Meglio essere prevenuti per cose così importanti.
‹Cole, rilassati, mi fai venire l'ansia, così! Abbiamo anche tre copie io e tre copie Lea, finiscila di guardare, per favore. E ricordati che la copia più importante della tua canzone è tutta nella tua testa, ormai il pezzo lo sai a memoria› mi incoraggia Celeste.
‹Stavo solo controllando non si fossero stropicciati...› pronuncio con tono regale per poi ridere insieme alle mie amiche.
Hanno iniziato ad imbarcare e credo di non farcela moralmente ‹Oddio, i passaporti ce li abbiamo tutti? Controllate se sono scaduti. Sono validi? Il mio sì, il vostro?› osservo ossessivamente il mio.
Lea mi appoggia una mano sulla spalla ‹Calmati, pulcino. Rilassati!›
Tiro un lungo sospiro ‹Comunque in aereo vi racconto una cosa, ma promettetemi che non farete le sclerate da ragazze americane nei film, vi prego›
Loro annuiscono, già curiose ed esaltate.
Saliamo, finalmente, sull'aereo.
‹Io assolutamente vicino al finestrino› decide Ele ‹Devo guardare le nuvole›
Io mi siedo in mezzo e Lea affianco a me. Sistemiamo i nostri bagagli a mano nel porta bagagli e le borse ai nostri piedi. Telefoni in modalità aerea e già in mano riviste con i vari cibi disponibili su questo volo, dobbiamo ancora fare colazione.
L'arrivo è previsto per le 10 e il volo non è per niente lungo.
Stiamo per decollare e mi sento come Nocciolo la prima volta che l'ho visto mettere le mani su un pianoforte: gli brillavano gli occhi.
‹Allora, cosa ci devi raccontare?› chiede Lea non appena l'aereo ha finito tutte le manovre di decollo.
‹Giusto. Ieri mi ha scritto Luca› inizio.
‹Quanto è stato carino a scriverti alle tre di notte quando hai preso la febbre?› mi interrompe subito Ele.
‹Vi ho avvisate prima di non fare sceneggiate! Comunque, dicevo... Mi ha scritto che vuole imparare a suonare il pianoforte e vuole che io gli dia lezioni› vado al punto.
‹E tu?› Lea si appoggia sulla mia spalla.
‹Gli ho detto che va bene, appena torniamo da Roma ci sentiamo per stabilire quando›
‹Ma alla scuola?› mi chiede Celeste.
‹No, a casa mia›
Lea si rialza dalla mi spalla e mi guarda incredula ‹Guarda come nasce una nuova coppia. Luca si è superato, ci sa fare! Non pensavo!›
‹Gliel'ho proposto io di venire a casa mia, a scuola insegno solo ai bimbi, per ora›
‹Convinciti anche tu che ti piace, Nicole› mi dice Celeste con sguardo serio.
‹A me no, mi piace solo l'idea di essere ottimi amici, lo sento un ragazzo fedele e per bene. Invece a lui potrei piacere, ci pensavo ieri dopo averci parlato› dico onestamente.
‹Fareste una bellissima coppia, te lo ripeto› insiste la mia amica Lea.
Alzo lo sguardo ‹Oh, guardate, arriva il carrello con il cibo!›

Dopo la colazione Celeste si è addormentata. E pensare che avrebbe dovuto vedere le nuvole!
Prendo dal mio zaino il mio quadernino che ha ancora il segno sulla pagina in cui ho scritto l'ultima volta, ovvero quando avevo la febbre. Ho scritto dei pensieri che passavano per la mia testa in quell'istante, e rileggerli ora mi rende orgogliosa di me stessa.
‹Wow› il commento di Lea mi distrae ‹Cole, che bello›
Chiudo impulsivamente il quadernino ‹L'hai letto tutto?›. Non me ne sono nemmeno accorta, tanto ero concentrata nel rivivere dentro alle mie parole.
‹Sì, ed è stupendo. Complimenti› è davvero senza parole.
‹Grazie Lea, mi fa piacere ti piaccia› riapro il mio quaderno, sorridendo.
‹Ma... come mai?› butta un occhio sui miei pensieri ‹Perché hai scritto questo?›
‹Avevo molte cose per la testa, ero ispirata, ed è venuto ciò›
‹Cerca di essere ispirata più spesso, allora, e scrivi altre cose così che davvero sono fantastiche›
Appoggio la testa sulla sua spalla ‹Ti voglio bene›

«Prendi quel microfono e canta» // Alessio Bernabei [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora