>Ci vediamo in Warner oggi pomeriggio alle 15.30, è importante. Un abbraccio<
Continuo a pensare al messaggio che Alessio mi ha inviato stamattina. Cosa vorrà dirmi? Cosa mi spetta?
Proseguo il mio cammino immergendomi nella freschezza di maggio, fino a che raggiungo la Warner.
Subito vengo accolta da Alessio che mi stava aspettando all'entrata ‹Ciao Nicole! Sono contento di rivederti!› mi abbraccia forte.
‹Lo sono anch'io, molto! Allora? Perché mi hai chiamata qui?›
‹Ora lo scoprirai. Ti dico solo che sono tanto orgoglioso di te› mi sorride.
Un piccolo brivido di soddisfazione e felicità mi percorre il corpo, nonostante io non sappia ancora cosa succederà da qui a breve.
Entriamo nella struttura. Sono emozionatissima, essere qui è un onore immenso.
‹Okay› mi dice, fermandosi davanti ad una porta chiusa ‹Qui c'è il direttore della Warner che desidera molto parlarti, ed io so perché e ne dovresti andare fierissima›
Lo guardo, tremando un pochino ‹Non so perché, ma sono nervosa, mi metti ansia›
‹La Berna Ansia non manca mai!›
Gli do' una pacca sulla spalla ‹Eh dai scemo!›
Scoppiamo a ridere, inevitabilmente.
‹Comunque non dovresti preoccuparti, anzi..› cerca di tranquillizzarmi.
‹Vieni dentro con me?› gli chiedo.
‹In teoria no›
‹Dai, ti prego›
Mi sorride dolcemente e mi sento un'adolescente follemente persa del sorriso del proprio idolo. Ciò mi rimanda indietro con la mente e non posso fare a meno di sorridere anche io.
‹D'accordo› Ale appoggia la mano sulla maniglia, guardandomi rassicurandomi ‹Entriamo›
Una folata di pura tensione mi invade appena lui apre la porta.
‹Buonasera ragazzi! Prego, accomodatevi› ci invita il direttore.
Mi siedo sulla comoda sedia alla scrivania del capo, con affianco il mio fidato cantante.
‹Ti ho fatta venire qui per farti una proposta› inizia.
‹Di cosa si tratta?› non sto più nella pelle.
‹Abbiamo notato il grandissimo lavoro che hai fatto e stai facendo con Alessio, lo abbiamo davvero apprezzato. Ci siamo resi conto che hai parecchio talento sia per quanto riguarda il pianoforte, sia per il canto, hai una voce incantevole. Componi dei pezzi che, personalmente, trovo meravigliosi e cuciti perfettamente addosso ad Alessio che, come vedi, li ha accolti senza esitazione. Con tutta la squadra Warner abbiamo pensato di proporti un piccolo contratto con noi, per iniziare una nuova avventura verso qualcosa di più grande di quello che stai vivendo. Assicureremo la tua riuscita al cento per cento, facendo uscire due tuoi brani inediti, che scriverai nel mentre, in questi sei mesi di prova. Se sei d'accordo, qui ho i fogli da firmare. Puoi pensarci anche qualche giorno e, quando vuoi, ci farai sapere›
Non so pienamente cosa sia appena accaduto. Non avrei mai pensato mi potesse capitare un'opportunità del genere nella mia vita, non l'ho nemmeno mai desiderato o sognato. È folle, e non capisco perché proprio a me. Evidentemente valgo più di quanto io abbia pensato fino ad oggi. Non riesco e non posso proprio crederci, non me ne capacito.
Alessio mi sorride tantissimo, quasi con occhi brillanti, ed io sono sul punto di piangere, ma mi trattengo.
Cerco di pronunciare qualche parola ‹Io ve ne sono davvero grata; è inimagginabile, per me, una cosa simile. Sono più che convinta di accettare. Sì, senza alcun dubbio, firmo adesso. Vi ringrazio sinceramente e non vedo l'ora di iniziare a lavorare con voi. Non so cosa dire... sono solo molto emozionata e sorpresa. Grazie, grazie davvero›
Firmo il contratto dei sei mesi e, poi, Ale mi scatta una foto col direttore.
Salutiamo ed usciamo.
Inevitabilmente scoppio in un pianto di gioia immensa e salto al collo di Alessio, d'istinto.
‹Ale grazie, grazie di tutto, veramente. Non so più in che modo ringraziarti. Hai fatto tanto per me e continui tutt'ora e guarda dove mi hai portata. Ti adoro, sinceramente. Grazie, grazie, grazie, infinitamente. Sono un'esplosione di gioia, te lo giuro› gli parlo a cuore aperto, tenendolo stretto a me.
‹Nicole non devi. Non è merito mio, hai fatto tutto tu, con la tua voglia di sognare incondizionata e quel tuo andare avanti nonostante ogni cosa. Io ti ho solo portata con me in questo mio viaggio e continuo a farlo perché in te credo. Anzi, sono io a ringraziare te, perché sei una delle persone che mi sta aiutando a formare la mia carriera passo a passo. Quindi grazie anche a te›
Le parole perfette le ha trovate anche questa volta. È magico ‹Sei fantastico, Ale. E rimani sempre così› mi stacco da lui sorridendogli ed asciugandomi il viso bagnato da tanta felicità.
‹E tu lo stesso. Rimani sempre la nota che rende la canzone più bella›
‹Ti voglio bene› lo riabbraccio.
‹Anche io, tantissimo›
Con Alessio ho instaurato un rapporto di vera amicizia. So che posso contare ciecamente su di lui e che non mi tradirà mai.
Dopo tutto, siamo ancora qui.
Raggiungiamo la sala accanto e... sorpresona!
‹Nicole, ti presento la Warner Squad! Da oggi saranno anche i tuoi compagni di viaggio. Benvenuta tra noi, questa sarà una seconda casa. Ovviamente loro sono solo quattro di questa grande famiglia, gli altri li incontrerai strada facendo› mi introduce Alessio.
Ben e Fede, Annalisa e Irama sono lì ad accogliermi insieme ad una torta stupenda.
Sono estasiata, contenta, frenetica.
Vado subito ad abbracciare Ben e Fede ‹Che bello rivedervi!›
‹Siamo contenti di avere un mebro in più, da oggi, soprattutto se si tratta di te. Sei forte, ragazza!› si congratula Fede.
‹Assolutamente concordo. Ci sarà da divertirsi!› Ben mi sorride affettuosamente.
‹Grazie ragazzi› ricambio il sorriso.
Saluto, poi, Irama che si complimenta e mi presento ad Annalisa che mi vede per la prima volta. La trovo una persona adorabile e sicura di sé.
Mangiamo quella fantastica torta alla panna. È davvero una bontà!
Tutto questo è mitico, e non sto sognando.
O forse sì.
Sì.
Sto sognando, ma nella realtà.
Il viaggio continua.
Fra le nuvole.
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«Prendi quel microfono e canta» // Alessio Bernabei [COMPLETA]
Фанфик«Prendi quel microfono e canta» // Alessio Bernabei TRILOGY. number 1. Un passato frastornato, segnato dal canto e da suo padre. E poi loro, la sua band preferita, che dopo la divisone l'ha resa niente. Nicole, 19 anni. Ormai crede di non poter es...